Le società multinazionali per assicurare meglio i loro affari hanno diversificato da tempo e così anche il contadino, quando vedeva che la corrente dell'impianto solare non gli bastava per girare su internet doveva pigliare delle decisioni: Aumentare il numero di pannelli, mettere un generatore, collegarsi all'ENEL o mettere un elica. Naturalmente si è deciso per la variante più anticonformista. Tant'anni fa aveva anche tentato di costruire una da sé, ma il prototipo con l'elica di 2.20 m in legno di frassino e con l'alternatore della macchina è stato eliminato, ancora in fase di sviluppo, da una burrasca senza pietà.
Quindi meglio affidarsi a modelli industriali approvati, si diceva ora. Dopo consultazioni internettiane si è deciso per l'Air-x. E'dotata di una elettronica per la gestione della batteria e della protezione contro vento forte. Quando il vento supera i 50-60 km/h frena. Non ha neanche bisogno di un regolatore di carica esterno e danno 3 anni di garanzia.
Con una elica vicino casa ora nota di più le caratteristiche dei diversi venti, la loro direzone e il comportamento. Una burrasca di notte il contadino ora la vede come entrata energetica che gli permette di aggiornare il suo weblog. Il rumore prodotto va da un leggero fruscio ad un urlo (con vento forte) che viene subito interrotto dall'elettronica integrata. Pare che il primo modello, l'Air-303 urlava a diritto in queste condizioni. Però la maggior parte del tempo sta ferma.
Il vento migliore è il maestrale, costante e abbastanza forte, produce una media di 40-60 Watt. Bene anche il rendimento del libeccio. La tramontana invece è molto intermittente. La curva inferiore indica il rendimento con vento di questo tipo, quella sopra con un vento costante. La potenza del vento è in relazione cubica con la velocità: doppio velocità significa otto volte più energia, ed in effetto l'amperometro illustra bene questa verità: quando il vento aumenta solo di un po' lui schizza subito sopra i 10 Amp.
Il palo è di nove metri, due tubi per l'acqua di 1¼ pollice saldati insieme. I quattro ancoraggi l'ha comprati al consorzio agrario (sono i tiranti per i pali della vigna) e sono disposte a 5m per 5m. Va detto che tutta questa impresa economicamente è pura follia , che sono soldi buttati dalla finestra e che la poca energia prodotta da questo marchingegno costa l'ira di dio. Ma finche c'è gente che vive in città e si compra un fuoristrada solo perchè è fico anche lui può permettersi delle pazzie insensate.
Di sotto uno schema elettrico approssimativo e qualche formula per chi se n'è scordato di tutte le cose una volta imparate sulla elettricità. Bisogna tener conto della corrente che passa, in fondo la corrente è come l'acqua, più di un tot non passa in un tubo di una certa dimensione. Al picco di 400 Watt abbiamo più di 33 Ampère a 12 Volt, a 24 Volt è la metà. Quindi i cavi ci vogliono di una certa sezione, se deve uscire qualcosa dall'altra parte.
Di seguito un po' di formule utili per calcolare le perdite (I = corrente; U = tensione; R = resistenza; P = potenza):
Qui ci sono ca. 80 metri di distanza dall'elica alla batteria e la sezione scelta è di 16mm². Naturalmente sono due i poli/cavi, quindi per il calcolo sono 160 m. La resistenza allora è
A 200 Watt (qui l'elica va a 24 Volt) corrono 8.35 Ampère. 8.35 x 0.18 = 1.5 Volts di calo di tensione. In Watt: il cavo brucia 1.5 x 8.35 = 12.5 Watt o 6.25%.
Una perdita di 5-6% è accettabile. La formula per trovare la sezione data una certa perdita è questa: Mettiamo 10% (20 Watt di 200 Watt) quindi
Vogliamo perdere solo 2% (4 Watt) allora bisogna comprare un cavo con una sezione di ben
Allora è importante realizzare la minor distanza possibile dalla batteria, per non spendere una fortuna sul cavo. Naturalmente questo discorso vale anche per i pannelli solari e per l'utenza. La linea di 250 metri a 24 volt che porta la corrente al pozzo in valle è costata un milione. L'elica l'ha scelta per questo a 24 Volts, per dimezzare la sezione e la spesa per il cavo. Ora interrompiamo il programma per la pubblicità:
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