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Buttano la mignola, si dice... Per partecipare virtualmente all'opera di potatura muovere il mouse sulla foto qui a destra.
La luce deve attraversare la pianta, che a sua volta lo trasforma in calore e luce liquido. Va ricordato che per prima l'olio era la principale fonte di luce nel mediterreaneo.
Qualche taglio frequente. Di dentro vanno levati i succhioni, e la pianta ti dirrà anche dove ha la sua forza. Basta che non vada troppa su e troppa aldi fuori, e che arrivi bene dappertutto con la scala. Qui non si crede che si possono tenere gli ulivi bassi senza violentarli. Ogni pianta ha la sua altezza ed estensione naturale.
Breve saggio sulla potatura allora: Sempre di dentro, mai di
fuori; Levare i polloni dentro mentre sali. Partire di cima:
indivuare la punta, sterzandola molto e poi levare di meno in
basso; lasciare la frasca nuova vigorosa, levare i rami esauriti
o rotti.
- Dove c'è già un ramo non c'è posto per un
altro, scegli.
Levare i primi due polloni che puntano insù sui rami
nuovi. Meglio un taglio grosso col seghetto che venti taglietti
qua è là.
- Piante grosse finiscono con sei punte alla fine.
Quando poti per la prima volta farlo quando sono quasi in fiore, si sbaglia meno...e spia come potano gli ulivi dei vicini. La regola: Levara la metà della vegetazione, quando hanno fame e/o non si lavora la terra meno. Quando sei sceso dalla pianta riunire la frasca in due mucchietti, risparmi tanta fatica dopo. Bruciarla, darla alle pecore, ma non lasciarla sul terreno trinciandola.
Tutte le forbici che non sono di questo tipo sono da buttare. Nota: Di un ulivo potato da lontano si vede solo il tronco ed i rami, la sua struttura.
Piante con legno vecchio spesso presentano delle cavità dove ristagna l'acqua e fa marcire il legno secco. Va pulito e forato, così dura di più la pianta. Anche dentro il tronco va fatto ognitanto la slupatura, asportando con l'acetta e scalpello il legno spugnoso.