Le tabaccaie che per tant'anni hanno dato lavoro in Toscana ormai sono quasi tutte in disuso. Sono testimoni di una cultura contadina estinta.
Sono composte da singoli forni, disposte a destra e ai sinistra della corsia nella quale si cuce il tabacco verde. Una quarantina di foglie così diventa una bacchia. In un forno normale ci vanno da 800 a mille bacchie. Sono di frassino e durano parecchio, ma solo se vengono adoperate ogni anno.
Sugli staggi viene infornato il tabacco verde, questo è il lavoro più duro. Pesono circa 15 kili, secondo la grandezze e la qualità delle foglie.
300 quintali di legno di quercia e di leccio sono stati bruciati nei forni .Ci vuole 2,5 quintali di legna per un quintale di tabacco secco. L'aroma del sigaro è di quercia...
In sei sette giorni viene riempito un forno, poi s'accendono tre o quattro fuochi, senza fiamma quasi, sotto un bandone. Vanno guardati e sistemati ogni 4 ore per una settimana circa. Temperatura intorno a 38-40°. Da questo lavoro dipende tutto, sbagliando si rovina ognicosa. Poi s'interrompe qualche giorno prima della secondo cura.
Qualche altra foto nel fotoblog: tabacco a metà cottura, tabacco cotto e il fiore.
I forni sotto fuoco, il fumo e il vapore passano per il tetto e si sente l'odore del tabacco in campagna. Si sentiva per dirlo meglio, perchè ormai è finita la cultura del tabacco, in altri paesi lo fanno più economicamente e quindi s'importa. La logica del mercato. In questa tabaccaia franata c'erano ben 42 forni.