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Vogliaditerra Articoli

Quando non c’è non c’è

Oggi i vicini erano al frantoio con mezze olive loro e mezze del contadino. Resa 11% e questo è l’ultimo post sulle olive di quest’annata, promesso.

PS: Sempre in termini di resa: La parola più brutta sentita oggi (e molto significativa per il pensiero odierno) era rendimento scolastico. Vuoi che il tuo figlio rende di più?

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Il meglio dei blog

Un ora fa mentre il contadino impastava il pane intervistavano a radiotre Marco Montemagno (capo di blogosfere) e Luca Conti. Il primo spiegava delle possibilità  di bisnis per le aziende che magari s’inventano un evento e possono usare la blogosfera come cassa di risonanza mentre il secondo raccontava di una caccia al tesoro con premiazione dove per partecipare bisognava essere connesso, sfruttando l’elettrosmog dell’Università  che copre tutta la città . Il pane è venuto bene lo stesso.

[Postato queste informazioni importanti il contadino ora va a registrarsi al ROC, il Registro degli Operatori della Comunicazione…

PS: Sì fa prestito delle parole di Paolo:

Certo, si tratta soltanto di un disegno di legge, ma non è questo il problema. Il problema è che una proposta idiota di questo genere non doveva neanche vedere la luce. Non doveva neanche impegnare un microsecondo delle risorse della pubblica amministrazione; e chi la proponeva doveva essere sommerso dagli sberleffi dei colleghi per aver dimostrato che non capisce un emerito piffero di Internet.

]

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Peccato per i soldi

…che si sono buttati dalla finestra per il portale italia.it (40 milioni di qui 80’000 per il logo-cetriolo. Pagerank 5/10 come il sitino del contadino). E vedrai sotto ‘sta finestra c’era chi li ha presi. E vedrai nessun politico pagherà  le conseguenze della vergogna.
Pare che ora pure il protagonista del famoso video-promo in inglese (“Pleese visitt our kountriee!”), Rutelli, ne chiede la chiusura.

Tutta la trista vicenda è documentata qui.

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Il mondo cambia

Lo si capisce quando il treno in Svizzera è in ritardo di 50 minuti e dopo in Germania s’imbatte nello sciopero selvaggio.

Lo si capisce quando i pomi davanti casa “maturano” ora (di solito sono duri e arancioni di dicembre, ora sono arancio e si disfanno da sà©).

E si capisce sopratutto quando cogli le mignole il 17 di ottobre (una volta gli coglievano di febbraio). La vicina ha comprato l’intero raccolto olive 2007; il contadino di principio non voleva neanche coglierle. 120 kg.

Ma dicono che il mondo avrebbe cambiato da quando esiste, quindi non ci sarebbe da preoccuparsi più di tanto. Se piove nei prossimi due mesi.

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Finalmente…

si può saperlo, dove sono cresciuti le olive :

“Di fatto, oltre la metà  dell’olio “italiano” venduto sul territorio nazionale – spiega la Coldiretti – è spremuto da olive di cui non si conosce la provenienza che, grazie al provvedimento, dovrà  invece essere indicata in etichetta per fare finalmente chiarezza e consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli.
Il decreto – riferisce la Coldiretti – prevede che sulle confezioni di olio d’oliva vergine ed extravergine siano indicati obbligatoriamente lo Stato nel quale le olive sono state raccolte e dove si trova il frantoio in cui è stato estratto l’olio. Se le olive sono state prodotte in più paesi, questi andranno tutti indicati. Per i trasgressori – conclude la Coldiretti – sono previste multe fino a 9.500 euro”.

[PS: Oggi è il blog action day: tutti scrivono qualcosa sul ambiente. Visto che il contadino lo fa spesso oggi si limita di proporti di chiudere il rubinetto mentre spazzoli i tuoi denti.]

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Niente olio

olive raccolta 2007

Ormai il contadino si è deciso di non raccogliere le poche olive quest’anno. E’ la prima volta in vent’anni che non si fa l’olio qui, – una situazione alquanto strano per uno che dell’olivicoltura si è fatto una ragion d’essere. Meno male che dell’anno scorso sono rimaste ancora un quintale e mezzo. Ora con tutto questo parlare di slow food, Igt, prodotti genuini locali e così via il contadino vorrebbe sapere se in Toscana qualcuno ha un raccolto quest’anno. Qui intorno (Montaione -San Miniato) conosce solo due oliveti (giovani) dove qualcosina c’è (a forza di Rogor) mentre uno diceva che a Buti le olive ci sono.

Notizie da altri posti? E se l’olio toscano famoso non c’è quest’anno: ne parleranno i media?

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Sostegno ideale

Non si realizzerà  mai, ma il contadino sostiene la moratoria:

Secondo Ziegler, questo tipo di combustibile deve essere prodotto a partire da piante non alimentari, rifiuti agricoli e avanzi vegetali, invece che da colture alimentari. Ciò permetterebbe di evitare aumenti massicci del prezzo dei cereali, che aggravano la fame nel mondo, ha ribadito il relatore.

Egli ha sottolineato che per fare il pieno di 50 litri di biocarburante in un’automobile sono necessari circa 200 chili di mais, una quantità  che permette di sfamare una persona per un anno intero.

Oltre a Brasile e Stati Uniti – principali paesi produttori – Ziegler ha criticato l’Unione europea che ha fissato al 5,75% la quota di agrocarburanti nell’energia utilizzata per i trasporti fino al 2010 (10% fino al 2020).

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Nobel fuori posto

Così al caldo al contadino sembra che la scelta del comitato di dare il premio Nobel per la pace ad Al Gore poco comprensibile. Un risultato della sua campagna è che siamo quasi entrato in una guerra contro il riscaldamento globale (mentre è diventato pane quotidiano quello contro i terroristi); ora trasformiamo pane e mangime in biodiesel (etanolo) e tagliamo la foresta pluviale per piantare palme da cocco.

Dov’è la pace in tutto questo?

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RaiTV sulla lotta contadina in Sardegna

Del fallimento del sistema il contadino aveva parlato brevemente già  qui, e se ne parla di più su Greenplanet

Per chi soffre di banda larga ecco un link al servizio della Rai di ieri. Gianni Fabbris nalla mailing list di altragricoltura:

P.s.: quando la Rai ha mandato in onda il servizio, la sala del Comune di Decimoputzu era piena. C’erano due presidenti di provincia e numerosi sindaci in riunione con i contadini in lotta. Hanno visto il servizio su un televisore montato nella sala. La sensazione dei contadini, ma anche di quei rappresentanti delle istituzioni, è stata unanime: si sono sentiti meno soli, meno abbandonati a vivere il dramma dei debiti nella vergogna e l’isolamento. Forse incomincia a passare l’idea che loro i debiti non li hanno fatti perchà© sono incapaci di gestire l’azienda ma, se fallimento è, è di un intero sistema e, dunque, può e deve essere affrontato per il grande problema sociale che è.

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Ogm-free ti fa diventare vegan

L’idea di avere l’agricoltura europea libera di piante geneticamente modificato ha il pieno sostegno non solo del contadino e quindi si mette volentieri in evidenza il link alla petizione segnalato nei commenti giorni fa. Ma attenzione, se ti piace la carne economica “italiana” (con mangimi d’importazione…) potresti fare un autogol, sottoscrivendola. Citazione di un pdf da Agronews:

Ricordo che siamo costretti a importare quasi il 50% dei cereali. Tanto per essere chiari, allo stato attuale per l’industria mangimistica italiana è impossibile produrre senza ogm. Questo vale anche per le nostre cosiddette filiere della dop. Basti pensare che oggi la principale fonte proteica nell’alimentazione zootecnica è la farina di soia che nel nostro Paese ha una quota di importazione superiore al 90%.[…]
In sostanza, quali ripercussioni pratiche vi potrebbero essere dalla tolleranza zero nei confronti degli ogm?
Nel peggiore scenario ipotizzato dalla Commissione, l’Europa potrebbe dover fron-
teggiare un deficit di importazioni di circa 32 milioni di tonnellate di soia, di cui solo il
20% potrebbe essere sanato aumentando le produzioni all’interno dell’Ue. Entro il 2010, quindi, secondo questo rapporto, se si mantenesse questa posizione totalmente intransigente si arriverebbe a una riduzione della produzione suina del 35% con l’Ue che diventerebbe un importatore netto di carne di maiale; per la carne di manzo arriveremmo a importazioni quadruplicate, esportazioni ridotte a zero e forte incremento del prezzo della carne; per le carni avicole si avrebbe una riduzione della produzioni del 44% e un forte aumento delle importazioni a fronte di un
export ridotto a zero.

E il contadino scommette che dovessi uscire negli USA un farmaco contro il cancro grazie ad una pianta OGM tanti firmatari della petizione segnalato di sopra lo vorrebbero importarlo senza scrupoli.

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Cancro rurale dai cellulari

Ora il digital divide è anche letale, pare:

Il giornale indiano spiega come gli scienziati ritengano che i telefonini possano rappresentare un rischio soprattutto per chi abita nelle zone rurali, dove cioè la potenza del segnale viene aumentata per compensare la distanza dalle stazioni base di telefonia mobile. Hardell, secondo il Times, avrebbe dichiarato: “Abbiamo riscontrato che il rischio di tumore al cervello è più elevato per chi vive in campagna piuttosto che in città . Più forte il segnale, maggiore il rischio”.

[Mentre un altro metastudio affermerebbe che il contatto con più di uno studio scientifica a settimana può aumentare la depressione e indurre a bere superalcoolici]

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