Il contadino sta tagliando il bosco e non può non pensare alla distopia presentatoci nell’ultimo capitolo di un libro di un certo Casaleggio, respirando, brusciando la frasca e preparando la legna per la stufa:
Petrolio e carbone sono proibiti insieme alla circolazione di macchine private. I mezzi pubblici sono gratuiti. L’emissione di Co2 è punita con la reclusione fino a 30 anni. Taxi, tabaccai, macellerie e librerie sono scomparsi. La più grande impresa del mondo produce biciclette e monopattini. Le spiagge sono libere. I cacciatori fanno solo safari fotografici e ripongono nei nidi i piccoli caduti al suolo.
Finalmente erano passati qui alcune squadre di cacciatori e hanno tolto qualche cinghiale dal giro ma ci sono sempre troppi, devastano pascoli e altro, ma anche qui non ci si salveremo più:
Chi è sorpreso con un fucile è lasciato libero e nudo nei boschi e cacciato da personale specializzato con pallettoni di sale grezzo dall’alba al tramonto
Dalla prefazione:
Ma oggi internet, o come dicono i radical chic “l’internet”, può rappresentare una nuova frontiera anche nell’uso consapevole del nostro bene più prezioso: il tempo. La rete si fa così salvadanaio del tempo, consentendo a chi non si fa “consumare” da tv, centri commerciali, intermediazioni inutili e costose, e ruote del topo varie, di innescare una vera e propria rivoluzione: quella della qualità della vita.
Il contadino ha l’idea, vedendo la gente girare con lo squardo abbassato in questo internet nelle mani che “l’internet” invece sia in primo luogo solo un grande cimitero di tempo, compreso quel libro (che – stranamente – non ha pubblicato in rete ma da amazon).