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Categoria: salute

Effetto Fukushima sulla Polizia


I 20mila poliziotti che devono accompagnare il treno CASTOR attuale temono che la radiazione non sia così bassa come pretendono e il sindacato chiede una sospensione o un altra tratta più breve del trasporto.

I trasporti castor contengono scorie tedesche rielaborati in Francia e stoccati di seguito a Gorleben; secondo Greenpaece questo deposito supererà i limiti di radiazione con l’arrivo dei nuovo 11 contenitori caldissimi e viene sempre accompagnato da forti proteste.

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Non è la sostanza…

Qualche giorno fa è uscito un articolo sull’effetto placebo:

Quando un malato crede nella terapia, quando ha fiducia nel proprio medico e si aspetta – grazie a lui – un miglioramento clinico, il suo cervello rilascia endorfine (una sostanza simile alla morfina) se si tratta di contrastare il dolore, ma anche endo-cannabinoidi (simili alla cannabis presente nella marijuana) se il problema è invece un’infiammazione da combattere.

Ancora nuota nel materialismo pieno ma è un primo passo verso l’osservazione del mondo reale. Il professor Fabrizio Benedetti il contadino ha già sentito anni fa alla radio dove raccontava che la morfina ha molto meno effetto se viene data di nascosto. Un po’ come il famoso studio su Naproxen di 15 anni fa:

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Meglio un placebo sapendolo (che si ottiene un trattamento ma non se placebo o verum) che un farmaco testato ed effettivo dato di nascosto. Lo standard gold nella ricerca scientifica medica è lo famoso studio a doppio cieco randomizzato che dovrebbe provare l’effetto o meno di un farmaco ma per la sua natura elimina la cosa più importante: le aspettative dei pazienti verso il tipo di cura, l’interazione tra dottori e pazienti, l’ambiente di cura, la fiducia ecc insomma quasi tutti gli elementi importanti di una cura reale. In questo studi il partecipanti vengono visti come macchine biologiche e negli studi di questo tipo fatti su Naproxen questo mostrava ovviamente un effetto molto maggiore del placebo ma la realtà è diversa.

Parlando dell’omeopatia regolarmente l’argomento “non c’è differenza tra placebo e omeopatia” (anche se è semplicemente falso perché ci sono degli studi positivi) viene foderato pensando di porre la parola “fine” alla discussione. Ma come vediamo il trial standard randomizzato con controllo placebo è lo strumento meno adatto per misurare l’efficacia di una cura perché esclude tutti i fattori essenziali per concentrarsi sull’effetto farmacologico misurabile di una sola sostanza. Bisogna aggiornare il concetto “effetto placebo” come hanno fatto Moerman e Jonas – propongono “effetto del significato” (“meaning response”): Effetti placebo sono gli effetti di un intervento su una persona generati del loro significato per la persona.

Molto interessante sono anche gli studi gerac sull’agopuntura, fatti per verificare l’efficacia dell’agopuntura. Pazienti con dolori alla schiena venivano trattati con tre tipi di cura: convenzionale, agopuntura e agopuntura finta (in punti fuori dai meridiani). Risultati dopo 6 mesi: 47.6% miglioramento con l’agopuntura vera, 44.2% con quella finta e 27.4% con la terapia convenzionale della medicina ufficiale (farmaci, esercizi, fisioterapia). Un altro studio dello stesso tipo (micrania) mostra poche differenze nei successi terapeutici tra le due agopunture (47% e 39%) e il trattamento standard clinico (40%).
La conclusione è semplice: l’agopuntura (anche se è finta) ha risultati migliori delle cure convenzionali nei trattamenti di dolori di artrosi e dal 2007 viene pagato dalle casse assicurative tedesche.

Ma ci si pensa molto meno all’effetto contrario, l’effetto nocebo che esiste pure: Tipo si fa una mammografia, trovano “qualcosa” da approfondire e nella donna scatta un meccanismo tremendo tra paura e ansia, aspettando le prossime analisi. E non ci vuole una laurea per capire che questo NON è salutare.

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Omeopatia, scienza, multinazionali

Un piccolo colosso intimidì il blogger dal pensiero scientifico dicendo che leda l’immagine del’azienda e probabilmente ha ragione. Dai commenti:

sì, ok, effetto placebo, nessuna molecola di principio attivo… siamo tutti d’accordo.
Però se nel post metti i nomi e le immagini che appartengono a una azienda te la vai a cercare.
Tu continui a metterla sul lato scientifico evidenziando l’inefficacia dell’omeopatia, ma dal punto di vista giuridico questo è ininfluente.
Se ti denunciano sul serio mica ti chiederanno di dimostrare che l’omeopatia non funziona. Ti contesteranno l’aver leso l’immagine dell’azienda, e quello puoi farlo anche dicendo la verità.

Puoi fare un articolo in cui spieghi perché l’omeopatia non funziona, in generale, senza necessità di inserire nomi, marchi registrati e immagini che appartengono ad aziende. Il contenuto è lo stesso, ma nessuno ti può contestare nulla.
Potresti spingerti un po’ più in là, e dire che il tal prodotto della tal azienda non funziona, citando fatti scientifici a tuo sostegno.
Ma dire che il prodotto della ditta x “nuoce gravemente all’intelligenza di chi lo acquista” è oltre la linea.

Per il resto è sempre il solito minestrone di posizioni inconciliabili tra i fervi fautori del metodo scientifico per “provare” delle verità, altri più pragmatici e i “creduloni”, così definiti dai primi.

L’omeopatia c’è ancora per il semplice fatto perché molte persone hanno fatto esperienze positive e chi non ha alcuna idea della realtà dello spirito né capirai mai niente del suo funzionamento.

[via Mantellini]

PS: l’autore della filippica nella raccolta dei link ha messo il contadino sotto “a favore della [ditta_nota]”. Lui tiene a precisare che è favore della libertà di cura e ditte che producono rimedi omeopatici ci sono tanti e di tanti tipi, ma se si spara su un marchio grosso non c’è da meravigliarsi se questo si difende.

PS II: Qui nei commenti si parla quasi solo dell’omeopatia ma non della reazione di pancia di mezzo blogosfera – tema del post – che si mette sulla parte del povero blogger minacciato. La facenda è anche arrivato ad un giornalista del Guardian e lo vede un po’ come il contadino: antipatica, sproposita e magari autolesionista la reazione della Boiron, ma nel torto sarebbe il blogger.

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Aggiornamenti nucleari

Qualcuno si ricorda forse la centrale di Calhoun immerso nelle inondazioni del Missouri. Sta bene, sempre circondata dall’acqua ma dentro asciutto e dicono di essere sicuri che le dighe reggeranno un altro paio di mese finché l’acqua si sarà ritirata. Aprirà forse solo primavera prossima. Impressionante la quantità e durata dell’ acqua, devono ridurre solo pian pian la quantità lasciato affluire a valle.

Da Fukushima: 180 operai sul posto, bloccato la vendità di 160mila vitelloni, raffreddamento sicuro previsto a gennaio, ma sopratutto hanno riscontrato radiazioni letali di 10 Sievert/h in due posti fuori e 5 Sv/h suo secondo piano del 1 reattore senza poter capire da dove viene e ovviamente è impossibile indagare bene in queste condizioni. Interessante è il fatto che la contaminazione del compost sarebbe stato scoperto da uno/a cittadino/a e non da qualche ente pubblico. Sicurezza fai-da-te.

It all started with a citizen in Saitama Prefecture who went in to the garden center nearby in June to measure the radiation on the surface of a bag of leaf compost. Power of an individual.

She (I think it is she) had heard rumors that the radiation was high near the pile of leaf compost bags in the center, so she went there with a personal survey meter and a camera, and uploaded the video on Youtube. That was in late June. Then, more citizens went to garden centers in other prefectures to measure the radiation, and alerted the municipal governments. And the governments had to act.

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Il diserbo fa male?

Ieri sul Fatto è apparso un articolo sul round-up, uno dei successoni commerciali dei colossi della agricoltura chimica. Abbiamo l’industria, gli ambientalisti, i governi, i lobbisti e gli scienziati in questo confronto dove le forze sono distribuiti male. Lo studio argentino – paese che fa un uso massiccio di questo tecnologia OGM-diserbo totale – dove dimostrano che causa malformazioni nei ranocchi e polli è serio. Ma ormai l’esperimento non si fa in laboratorio, si fa nella realità (umana).

Dall’introduzione dello studio:

Reports of neural defects and craniofacial malformations from regions where glyphosate-based herbicides (GBH) are used led us to undertake an embryological approach to explore the effects of low doses of glyphosate in development.

[Notizie di danni neurologici e malformazioni craniali dalle regione dove viene fatto uso il glifosfato ci induce a un approccio embriologico per analizzare gli effetti di piccoli dosi di glifosfato nei organismi in crescità.]

Naturalmente esistono altri studi (pagati da chi?) che dimostrano la sicurezza assoluta e forse altri studi ancora sono stati tenuti dentro il cassetto dalla Monsanto per buoni ragioni economici e i governi hanno ammesso l’uso dappertutto, anche sui bordi stradali davanti le scuole e molta gente la usa intorno casa. Ma la questione è semplice: un veleno che ammazza tutto quel che è verde non può fare parte delle forze positive, delle forze che aiutano alla vita e a noi. Basta vedere:

PS: oggi anche Greenpeace va giù duro con i glifosfati.

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E Fukushima?

Giorni cruciali adesso che hanno cominciato di provare di usare quel impianto messo insieme dal la quasi statale francese Areva, l’americana Kurion, Hitachi e Toshiba. Le cantine piene di acqua radioattiva (~110mila tonnellate) traboccheranno tra poco se non riescono di far funzionare quel impianto di decontaminazione dell’acqua, così possono riutilizzare lo stesso acqua per annaffiare (500t/giorno) le tre masse sfuse di lava bollente che una volta erano i nuclei dei reattori. Primo stop già dopo meno di sei ore, troppo radioattività nelle torre che accumulano il Cesio. Se funzionasse l’impianto capace di trattare 1200t/giorno sarebbe un passo in avanti, ma molte sono le incognite. Si aspettano 2000t di rifiuti altamente radioattivi. Sembra che il limite di 4mSv/h per cambiare il filtro sia stato raggiunto in 5 ore invece in un mese (Il blog di Ex-skf è tra le fonti migliori in assoluto).

In breve gli appunti: 2500 operai al lavoro sotto stress psichico e fisiologico immenso; 8000 mila bambini a scuola e asilo con i dosimetri, nel autunno saranno 34000; la radioattività adesso spunto un po’ dappertutto, dall’erba sui pascoli alle foglie del tè (tè verde con più del doppio consentito trovato a Parigi) ma sopratutto nelle fogne, tombini e depuratori. Il problema è l’esposizione interno, non i mSv/h o µSv/h che misurano i contatori Geiger: si respira, si mangia. Il cesio entra bene nelle piante, lo stronzio bene nelle ossa.

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Come seminare il panico

E’ molto interessante vedere cosa succede nella società (e al mercato) esposta alla miscela informativa creata dalle autorità, dalla scienza e comunicato dai media. Un evento è il triplo melt-down o melt-through a Fukushima: notizie trattenute per settimane e mesi con metodo per non creare il panico totale e dall’altra parte il batterio-killer, che faceva 30 morti e metteva in ginocchio il mercato dei ortaggi ma solo perché comunicano tutti i sospetti, dai cetrioli ai germogli.

E i media hanno una responsabilità tosta nella faccenda, come si vede ancora adesso nella Stampa che titola:

Batterio killer, l’annuncio di Berlino: “La causa sono i germogli dei fagioli”

La conferma è stata trovata nel bidone dell’immondizia di una famiglia di Rhein-Sieg-Kreis,[…]Se i risultati delle analisi del Nord Reno-Westfalia fossero confermati dal BfR, sarebbe una «svolta nelle indagini»

Se solo nei rinunciassero al affermativo…

(se poi è vero è un peccato per la bella teoria che l’allevamento moderno ne era responsabile…)

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Incidente nucleare in Egitto?

aggiornamento: Dai commenti questo link al RSOE Emergency and Disaster Information Service
Budapest dove si legge nella descrizione (pari pari copiato dalla traduzione dal arabo qui):

Sono uscite 10m³ di acqua radioattiva dal reattore Anshas per la seconda volta in un anno, secondo Samer Mekheimar l’ex direttore del “Nuclear Research Center’s atomic reactions department”. In una nota al consiglio superiore delle forze armate spiegava che la fuoriuscita sarebbe successo il 25 maggio, dopo un avvio del reattore senza le opportune misure di sicurezza.

Diceva inoltre che la IAEA avrebbe tenuto segreto l’incidente […] e solo il fatto che il reattore non veniva acceso il giorno dopo avrebbe salvato la zona di un disastro […]

Nel frattempo fonti nelle Nuclear Safety Authority riferiscono che sarebbero stati impediti di accedere al reattore per una ispezione. Il direttore della Atomic Energy Agency, Mohamed al-Kolaly, dice che i livelli di radioattività dentro il reattore sarebbero normali e che l’IAEA avrebbero “lodato” il reattore.

Tutto puzza anche un po’ di un gioco politico di potere tra le forze vecchie e quelle nuove; direttori dismessi, fonti anonime…

++++++++++++++++++++

La fonte è magra, un anonimo in un settimanale di Egitto, Rose El Youssef; quello che si trova in rete è sempre tipo questo copiato da lì e più o meno arricchito: una esplosione e una perdita di 10m³ di acqua radioattiva nel primo reattore nucleare sperimentale di 2MW (ci sono due, l’Egitto vuole entrare nella tecnologia irresponsabile sotto lo schermo del IAEA, questo estate partirà l’appalto internazionale per la centrale di Daaba di 1200MW).

Se è vero o no non si sa per ora, questo che si sa per bene è questo: Quattro membri della stessa IAEA un anno fa hanno chiesto moltissime revisioni del reattore russo del ’61 situato ad Anshas a 60 km da Cairo se fosse riattivato (erano spenti dopo Cernobyl) e adesso sembra che questo sia stato successo ma senza queste interventi costosi. Un fortissimo indizio per la brutta situazione sono le dimissioni del direttore del reattore Salah Eddin al-Morshidi e del responsabile della manutenzione settembre scorso:

Salah Eddin al-Morshidi, director of Egypt’s Anshas nuclear research reactor, along with maintenance director Adel Elyan, submitted their resignations to the Atomic Energy Authority (AEA) on Monday to protest what they described as the “corruption” and “deteriorating conditions” associated with the reactor.

Già un anno fa hanno riacceso il reattore senza osservare le regole e una pompa di raffreddamento s’è rotto subito. Nel luglio scorso hanno valutato il valore economico dell’impianto di ricerca per decidere se chiuderlo o svilupparlo; la Rosatom ha fatto una proposta per svilupparlo, ovviamente.

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La provenienza del batterio killer

Adesso vengono fuori gli effetti collaterali di un altra nostra tecnologia: l’allevamento intensivo, fortemente presente nella Germania del nord. La concentrazione di numeri incredibili di animali in certe aree è un habitat ideale per la generazione di nuovi ceppi di batteri nelle stalle che con i liquami finiscono sulle terre. In combinazione con diserbi come il Roundup (glifosato) che danneggiano la vita nel terreno che normalmente distrugge i batteri delle urine e letame delle stalle si ha l’effetto che si ha adesso.

L’effetto di voler mangiar carne ognigiorno combinato con la forte pressione di ridurre le spese in agricoltura ammazza anche noi alla fine, in aggiunta alle sofferenze immense degli animali e della natura.

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Ci mancavano i cetrioli killer

Dopo la peste suina finalmente qualcosa di serio, un batterio della specie Escherichia coli, HUSEC41.

E’ una batosta di 7 milioni di €/giorno per gli producenti spagnoli che dopo un primo ritrovamento su cetrioli ad Amburgo non vendono più nulla in Germania, anche se non è per niente chiaro da dove spunta il batterio davvero. 30 casi (13 gravi) anche in Svezia, in tutto per ora mille infezioni con 300 casi gravi (Sindrome emolitico-uremica) e 14 morti. E’ resistente a molti antibiotici, anche se la questo tipo di cura nelle infezioni di EHEC è già problematica di sé. Domani si riparlerà di Fukushima? Ormai siamo circondati, moriremo tutti (quando è tempo).

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Fukushima tutto a posto nessun pericolo

La radiazione nel dry well (il containment) del primo reattore è quadruplicato ultimamente e arriva adesso a 200 SV (il corium – la lava radioattiva che una volta era il nocciolo – che ha sfondato il reattore e sta sul cemento adesso? Speriamo che è solo il contatore che è impazzito.); i genitori di Fukushima chiedono che quel limite di 20mSv verrà revisionato (a 1mSv) ma il governo dice che s’impegna al massimo da sempre per la sicurezza; altre 250m³ di acqua radioattiva (dal reattore 3) nel mare ma chissenefrega anzi un problema in meno visto che il deposito dove stanno pompando altro acqua oggi o domani sarà pieno; ancora non sanno esattamente quale sistema di raffredamente di emergenza è stato spento e/o riattivato subito dopo il terremoto. A già: sì, ammettono che tutti tre noccioli sono fusi completamente, che sorpresona, chi l’avrebbe mai detto. Probabilmente era voluto questo ritardo per evitare il panico e un esodo di massa a Tokyo:

“Now people are used to the situation. Nothing is resolved, but normal business has resumed in places like Tokyo,” said Koichi Nakano, a political science professor at Tokyo’s Sophia University.

[“Adesso la gente è abituato alla situazione. Niente è risolto, però la vita normale ha ripresa.”

Oggi dovrebbero dirci quanta radioattività esattamente viene rilasciato per ora: sono volati sopra e stanno costruendo un supporto per la vasca nel reattore 4 che contiene qualche carica di combustibile esausto e sta per venire giù.

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