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Il Corriere titola o meglio urla: È provato: «L’omeopatia è inutile» «Solo un placebo, effetti collaterali inattesi». Nuova ricerca di Lancet.
Solo che gli studi scientifici sull’omeopatia hanno il difetto metodologica che non possono mai funzionare perché l’omeopatia cerca di curare la persona e non la malattia. Un test del tipo: “Cento persone con emicrania prendono il nuovo farmaco altri cento il placebo e neanche il dottore sa quale gruppo riceve quello bono – poi si vede se funziona” non si può fare semplicemente perché si dovrebbero trovare duecento persone uguali con gli stessi sintomi.
Lo scrive bene Deepak Chopra su “The Hufflington Post”:
The great promise of mind-body medicine will never be fulfilled as long as the treatments are unpredictable. This has been a major stumbling block in the West, ever since the original excitement over acupuncture in the Seventies and Ayurveda in the Eighties. Patients who have been helped sing the praises of alternative medicine while official clinical trials don’t satisfy the skeptics. In the East it is more easily accepted that each patient is unique, and therefore one cannot expect that the same therapy will lead to the same results in everybody.[…]
I’ve come to feel that the argument will never be settled until we accept a fact of nature: everyone has a unique response to disease. No single treatment can be expected to cure or prevent illness with complete reliability, and even if Western medicine is right to claim that a drug like penicillin works more often than any alternative, Eastern medicine can point to drug intolerance, side effects, and expense as considerable drawbacks. (Not to mention the exponential risks that often mount when pharmaceuticals are mixed with one another, or with alcohol consumption.) Therefore, each of us needs to consider our own bodies, our own life history, and our own susceptibility. Mainstream medicine constantly tries to sell its one-size-fits-all position, and it shouldn’t. For decades all patients with high blood pressure were put on reduced salt diets that they found hard to tolerate, despite the fact that over 80% of people are not salt sensitive and can eat as much salt as they want
La ricerca di Ben Goldacre citata è un metastudio su altri cinque (meta-)studi vecchi (e riceve già commenti per le inesattezze:Three of the 5 meta-analyses that Goldacre cites did not reach the negative conclusion he implies, while the other 2 reports have limited interpretation.), ma questa discussione è inutile per via vedi sopra). Si scandalizza pure che questi omeopati ignoranti non credono neanceh nei benefici dei vaccini contro il morbillo e l’orecchioni. Staremo a vedere cosa ne viene fuori nel futuro, l’esperimento è partito, ma il contadino da parte sua è contento che le sue figlie hanno vissuto il morbillo vero.
E’ naturalmente anche una questione chi ha accesso alla mangiatoia statale di sanità e ricerca. L’omeopatia costa estremamente poco paragonata alla medicina convenzionale con apparecchi e farmaci sofisticati, e si facesse una volta uno studio paragonando effetto (intervistando le persone curatosi con l’una e l’altra) e i costi…
In Svizzera ci sarà una votazione se casse di assicurazione sanitaria (ri-)devono rimborsare le spese per le cure omeopatiche, escluse due anni fa con gli stessi argomenti di mancanza di prove scientifiche.
Per concludere: “Il primo sorso del bicchiere della scienza rende ateo, ma sul fondo aspetta Dio” (o lo spirito, se preferisci)(Heisenberg)(dicono)
aggiornamento: Sempre sul Corriere un sondaggio “Hai fiducia nell’omeopatia?” (48%:52%) con 9000 partecipanti per ora e una replica approfondita di Simonetta Bernardini (SIOMI, Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata).
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