Premi "Invio" per passare al contenuto

Categoria: politica e società

Il buono e il cattivo di Venezuala

Il paese nominato ha di certo i problemi noti causati da un insieme di ragioni molto complesse. Dal nulla adesso è apparso il salvatore, carismatico, presidente del parlamento e preparato da mezz’anno al suo ruolo e quindi riconosciuto in 3 nanosecondi dagli USA e in 30 millisecondi dai suoi vassalli, escluso l’Italia, non male questo secondo il contadino.

Un punto chiaro è che non puoi vivere alla lunga vendendo i tesori sotto piedi e comprare tutto il resto. Chavez doveva usare le risorse che aveva a quei tempi anche per tirare su una qualche economia domestica che provedeva ai bisogni elementari.

E in mezzo a tutto quel interessamento globale alle faccende interne del Venezuela cosa ci troviamo: il petrolio…

E se invece non c’è più o meglio: non tutto quello che si pensa che ci sia?

Viene quindi da domandarsi come mai nell’intervallo 2011 – 2014, a fronte di quotazioni veramente stratosferiche, il Venezuela abbia reagito con una produzione di petrolio più bassa di un buon mezzo milione di barili / giorno rispetto a quel che si produceva alcuni anni prima.

[Nota: il titolo si riferisce a due foto messe uno a accanto l’altro ma non pubblicate qui per il motivo non facciamo come si fa oggi per influenzare l’opinione pubblica: Maduro il cattivo e Juan Guaidò il buono – si vede dalla faccia!]

Commenti chiusi

Clicca qui per salvare …

… le api e aver la coscienza a posta!

Ma ovviament così è troppo facile, occorrerebbe non comprare i prodotti che fanno uso di quel che non vogliamo. I cellulari e le miniere nel Congo; i vestiti e le fabbriche con donne e ragazze mezze schiave in Bangladesh e i campi di cotone OGM; e nel caso delle api tutta la carne di animali che allevati con il granturco coltivato con questi neonicotinoidi e la soia degli ex foreste pluviali in Sud america.

Ma cliccare se non basta non fa neanche male.

Il 27 aprile 2018 l’Unione Europea ha approvato il bando permanente di tre insetticidi neonicotinoidi dannosi per le api: l’imidacloprid e il clothianidin della Bayer e il tiamethoxam della Syngenta.
Il loro utilizzo resta però consentito all’interno di serre permanenti. Inoltre, è ancora consentito l’uso di altri neonicotinoidi: acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone e altre sostanze quali cipermetrina, deltametrina e clorpirifos, tutti insetticidi potenzialmente pericolosi per le api e gli altri insetti impollinatori.

PER QUESTO CHIEDIAMO AL GOVERNO ITALIANO E ALLA COMMISSIONE EUROPEA DI:
bandire l’uso di tutti i pesticidi dannosi per le api e gli altri insetti impollinatori
applicare rigidi standard per la valutazione dei rischi da pesticidi
aumentare i finanziamenti per la ricerca, lo sviluppo e l’applicazione di pratiche agricole ecologiche
Recenti studi hanno confermato che i neonicotinoidi danneggiano non solo le api, ma anche i bombi, le farfalle, gli insetti acquatici e persino gli uccelli, con possibili ripercussioni su tutta la catena alimentare.

Commenti chiusi

Strade bianche

Sardegna-Pastori-Protesta-Prezzo-Latte-1300

Al contadino piange il cuore vedendo questo immagine e deve ammettere che fino a stamattina non sapeva niente delle proteste dei pastori sardi. Le cose sono complesse e non è facile capire le cause e le soluzioni, ma una cosa è certa: l’agricoltura è minacciata dalla logica di economia di mercato, dappertutto e in modo grave: per le persone e per l’ambiente.

Il prezzo di circa 60 centesimi al litro – sostiene la Coldiretti – è una “elemosina che non copre neanche i costi di allevamento e di alimentazione e spinge alla chiusura i 12mila allevamenti presenti in Sardegna in cui si trova il 40% delle pecore allevate in Italia che producono quasi 3 milioni di quintali di latte destinato per il 60% alla produzione di pecorino romano (Dop)”. “Siamo di fronte ad un cartello dell’industria con l’iperproduzione del 2018, che si basa su una scelta della ‘trasformazione’ di lavorare Pecorino romano, non rispettando le quote produttive assegnate, e non si può scaricare completamente sul prezzo del latte alla stalla. Di questo – continua la Coldiretti – non sono responsabili i pastori che non hanno prodotto un litro di latte in più, ma la ‘trasformazione’ che ha deciso di produrre più Pecorino romano rispetto ad altri formaggi dell’anno precedente”.

2 commenti

I frutti della Lega

Giusto un attimo per ricordarvi che mentre il dibattito quotidiano politico in Italia è impigliato su una ripicca coi francesi, in parlamento si sta per sancire l’autonomia amministrativa di tre delle regioni più ricche d’Italia in materia di istruzione e sanità. Un provvedimento che renderà le scuole e gli ospedali di queste tre regioni decisamente più ricche, e quelle del resto d’Italia considerevolmente più povere.

[Leonardo]

Commenti chiusi

Semplicemente Simpol

QuiIntanto buon anno nuovo ai 3 lettori, sono saltate gli auguri qui e altrove…

Tempo invernale, il contadino sta in molto in e intorno casa e sistema le cose rimaste da fare quando altro era importante. Oggi è inciampato in Simpol, la soluzione ai problemi globali e siccome è una persona responsabile non può mica tenere la soluzione semplice a tutti problemi globali segreto,una volta venuto a conoscerla.

Il problema è che nessun paese può fare il primo passo per qualcosa di sensato perché perderebbe subito competitività. Ma leggetelo in originale che è meglio. In Inghilterra già più di 60 parlamentari (10%) nel parlamento fanno parte di quel movimento.

4 commenti

I algoritmi generano una rivolta

Molto interessante questo articolo (in inglese). In parole povere bastava una petizione su change.org con 1500 firme, una radiolina locale che intervista l’autrice e il cambiamento che facebook ha fatto recentemanete ai suoi algoritmi per favorire le notizie locali (l’idea sembra era di diminuire un po’ i fake news). Ed ecco l’effetto a catena virale dei like e bruciano le auto a Parigi mentre una marea di gente monta sul treno compresi i sindacati ma anche ogni tipo di cospirazionista (esattamente del tipo che anche in Italia ha contribuito a metterci il governo del danneggiamento che abbiamo).

Il testo dice che questo sarebbe stato la protesta dopo un tentativo di aumentare le accise in Germania ma ‘immagine risale al 2014, sono asiatici ed è solo una coda gigantesca.

2 commenti

Gli immigrati percepiti

(sembra che l’embed non funzioni… cliccare il link quindi, e scrollare un po’)

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

trovato su La Stampa.
Fonte Commissione Ue, Eurostat, Eurobarometro, Istituto Cattaneo, Ministero dell’Interno, Oim
di Giuseppe Salvaggiulo
Montaggio e grafica Stefano Scarpa
Riprese Gaia Martignetti (Napoli), Stefano Scarpa (Torino), Martina Martelloni (Roma), Roberta Russo (Milano)]

Qualcuno potrebbe farlo vedere al signor ministro per favore?

1 commento

La sicurezza che sogna Salvini c’è in Africa…

Succede che rubano, in questo caso una scatola con i vestiti usati regalati per il nascituro futuro nipotino del contadino, dalla macchina parcheggiata.

Raccontata la storia a uno dei profughi africani che passano di casa qui e:

Ahh, Europa! In Europa sempre rubano , ma quanti ladri! In Africa no (Europa=Italia, Africa=Camerun, ndr). In Africa, una ruba catena oro, io chiamo Marabù (sciamano), pago, ladro domani torna e riporta catena. Ruba Olive in campagna (per dire,ndr) non va via dal terreno, non riesce, deve stare lì finché tu arrivi, anche tanti giorni. Ruba nessuno in Africa.

Bisogna anche dire che il contadino ha visto una di queste cose magiche e sentite altre da fonti credibili. Per non parlare di (quasi) tutte le donne che arrivavano e che hanno fatto il juju e sono incastrati nel giro delle prostituzione…

Commenti chiusi

Pure qui si usano dei cookie... Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi