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Categoria: politica e società 

Dal importanza di essere IAP

Chi non è IAP non prende i soldi. Nella mangiatoia toscana ci sono 800 milioni che devono durare fino il duemilatredici. 32 di questi sono per la provincia di Pisa. 15 giovani sotto i quarant’anni possono esaurire da oli i fondi per l’insediamento dei giovani in agricoltura. Hanno più punteggi in graduatoria quando sono femmine ma anche l’esperienza professionale conta. Agli agriturismi in zona qui rimane solo il finanziamento (40%) di un percorso didattico, ma potresti provare di farti dare un contributo per fare una capanna o per comprare delle macchine. Anche la produzione di energia eolica fotovoltaica e da biomassa è finanziabile. La Coldiretti ha in cantiere un progetto Fattorie dal sole che prevede 1000 MW fotovoltaico installati (e qui il contadino pensa che i panelli in massa ci stanno meglio in zone industriale) che in campagna sperduta.

Ieri sera i codirettia una rionione hanno presentato il PSR (piano di sviluppo rurale). Ma ecco, se non sei IAP non entri nemmeno in graduatoria.

Conclusioni finali: a) i soldi non ci sono e b) quelli pochi che ci sono la mangiano i grandi e c) meglio un redditto di cittadinanza per tutti invece di questa macchinona assegna-soldi-a-progetti-con-geometra-con-perito-con-studio-di-fattibilità .

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Controcorrente

Da Mantellini s’apprende cosa vorrebbe fare di Pietro, a parte la TAV: elettrosmog e rovinare al scuola:

Veltroni ha 12 punti. Di Pietro ne ha 11. Fra questi undici nessuno purtroppo tratta di tecnologia e innovazione. Solo un comma del punto 9 su Scuola e Universita’ recita:

Diffusione della tecnologia Wi Max e accessibilità  a computer a partire dalle scuole elementari

Ma chi ha detto che i PC nelle elementari fanno bene ai bambini? Con questa logica si deve istruirli anche subito per la patente automobilistica. Ci sono certi tempi per imparare certe cose.

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Una volta c’era il telefono

linea di telefono in campagnaSono due anni e due mesi quasi è ci sono sempre i 10 nodi nella linea del telefono, dopo che la neve ha buttato giù qualche ramo e il vento due alberi. Vengono, mettono un pezzo di filo e l’annodano. E segnalano che si deve sostituire il filo. E’ già  qualcosa che non tocca terra. Il contadino ha messo pure lui un pezzo un paio di ora fa perchà© il telefono era muto.

Sembra che la rete dei uffici postali e le stazioni ferroviari fanno la stessa identica fine: trascurati, abbandonati e infine rimane nulla di una infrastruttura che una volta mica tanto tempo fa era in buona salute. Il neoliberalismo saluta. Quando capisce che non importa tanto il shareholder value ma il lavoro fatto nel mondo reale sarà  tardi.

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Scusate tanto

Una bel gesto (tardivo):

Erano annunciate da tempo, ma quando sono arrivate davvero il Paese si è fermato. Scuse ufficiali agli aborigeni, alla “generazione rubata” di decine di migliaia di bambini strappati alle loro famiglie in decenni di politiche di assimilazione forzata, la prima volta che l’Australia riconosce le colpe del suo passato. Il neoeletto primo ministro laburista Kevin Rudd ha aperto la sessione del nuovo Parlamento con questo gesto di riconciliazione con la popolazione nativa, in un intervento seguito con trepidazione sui maxi-schermi in tante città  australiane. “Chiediamo scusa per le leggi e le politiche di successivi parlamenti e governi, che hanno inflitto profondo dolore, sofferenze e perdite a questi nostri fratelli australiani”, recita la mozione presentata da Rudd. “Alle madri e ai padri, fratelli e sorelle, per la disintegrazione di famiglie e di comunità  chiediamo scusa”.

Proprio mentre l’Europa sotto guida di Frattini vorrebbe tanto ma tanto volentieri sorvegliare le frontiere tramite i satelliti e preparare delle base dati immensi con impronte digitali (e perchà© no anche il DNA e l’immagine dell’iride – anzi mettiamogli un bel chip RFID sottopelle meglio se già  dalla nascita) di tutti gli stranieri che osano di entrare la bella Europa. Se non sono proprio aborigeni gente strana è di sicuro.

Chi di paura vive di paura muore.

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Domandina

Come mai tutto questo emozionarsi per Obama, contro Veltroni, per Berlusconi, contro Berlusconi; tutto questo parlare delle elezione di qua, le elezioni di là , election day (ci mancava giusto un anglizismo americanismo) quando è da decenni che è l’economia a decidere la nostra sorte (e male)?

Forse Putin, lui sì che comanda.

Un referendum per l’elezione democratica dei CEO!

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Miseria nera

Forse siete ignari che questo sitino qua è uno dei primi indirizzi web per sapere come costruire bombe. Di solito il contadino non segnala commenti, ma questo lasciato lì oggi merita di essere letto.

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Ciccia

Certi esperti sbagliano di grosso, secondo il contadino, il futuro non è lineare, si mangerà  molto meno carne (e saremo anche meno)

Negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento esponenziale della domanda di carne, grazie anche ai miglioramenti nella produzione agricola e industriale. Nel 1961 la riserva di carne mondiale era di 71 milioni di tonnellate, nel 2007 si era valutata essere di circa 284 milioni di tonnellate. In questo arco di tempo il consumo pro capite è più o meno raddoppiato e si valuta raddoppierà  ancora entro il 2050, secondo le proiezioni dell’esperto della Nazioni Unite, Henning Steinfeld.

Più avanti si può leggere invece una cosa molto confortante (le misure d’emergenza, non i ettari persi):

Per comprendere le problematiche della situazione attuale, vediamo come prima cosa che la settimana scorsa il Presidente del Brasile ha annunciato la necessità  di adottare misure d’emergenza per bloccare la distruzione delle foreste pluviali, i cui terreni vengono utilizzati per la coltura di mais. Negli ultimi cinque mesi, infatti, sono state perse circa 1.250 miglia quadrate, o 320.000 ettari.

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Residenti d’Italia

Tra i vizi nuovi del contadino c’è questo qui di portarsi dietro il coso mp3 con la radiolina integrata e di ascoltare Radio tre mentre pota la vigna. Oggi mentre parlavano a Radio3mondo dalla commissione bipartisan in Francia e se una cosa simile sarebbe pensabile in Italia un ascoltatore diceva cose sensate del tipo che i politici dovrebbero smettere di litigare e cercare invece di lavorare insieme per il bene del popolo italiano, perchà© ormai il popolo italiano eccetera eccetera.

Siccome nessuno ha ribattuto dicendo che magari i politici dovrebbero invece lavorare per il bene di tutti i residenti (e perchà© no anche per il bene dei clandestini) lo dice qui, ora. Siamo un 15%, forse e “popolo italiano” in questo contesto suona da esclusiva (questa era una opera alla dokumenta l’anno scorso: Il quarto potere: l’esclusiva)

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