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Categoria: politica e società

Dove le donne sono

Si possono avere opinioni diverse sull’icona di Greta Thunberg ma questa foto ha colpito il contadino. Lei tra gli attivisti (no, le attiviste) che vogliono salvare una delle ultime foreste antiche della Germania dall’estrazione di carbone.

Un esempio per contrasto: qui ci sono molti uomini. Forse troppi.

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Le bugie non funzionano

Sarebbe utile che lo capissero un po’ tutti e pure viviamo nella cultura cristiana da secoli ma sembra che non abbia sortito ancora l’effetto desiderato.

Sui pacchetti di sigarette alcune delle immagini
a) sono stati usati senza autorizzazione della persona
b) e/o non sono collegati per niente a danno da fumo

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Lezione

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Schwarzenbach-ab

James Schwarzenbach, cugino della scrittrice Annemarie Schwarzenbach, è un editore colto e raffinato di Zurigo. La sua è una delle famiglie industriali più ricche della Svizzera. A metà degli anni Sessanta entra a sorpresa in Parlamento a Berna, unico deputato del partito di estrema destra Nationale Aktion. Come suo primo atto promuove un referendum per espellere dal Paese trecentomila stranieri, perlopiù italiani. È l’inizio di una campagna di odio contro i nostri emigrati che durerà anni, e che sfocerà nel voto del 7 giugno 1970, quando Schwarzenbach, solo contro tutti, perderà la sua sfida solitaria per un pelo. Com’è stato possibile? Cosa ci dice del presente questa storia dimenticata? E come si spiega il successo della propaganda xenofoba, posto che la Svizzera dal 1962 al 1974 ha un tasso di disoccupazione inesistente e sono proprio i nostri lavoratori, richiamati in massa dal boom economico, a proiettare il Paese in un benessere che non ha eguali nel mondo?

Il titolo è un gioco di parole: “bach ab” sarebbe “giù il fiume”, ed era il primi adesivi politico (per un “no”) che il contadino si ricorda – giallo tondo con testo in nero, e non si trova un immagine in rete ma aveva uno sul lato del suo lettino.

Ma perché tutto si deve sempre ripetere? Perché non ci occupiamo dei problemi reali? Quale sarebbe esattamente il problema che crea un immigrato su 260 persone in Europa?

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E si scopre che la bandiera europea è …

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… un chiaro riferimento a Maria.

Molti poi si sono offesi per il riferimento di Salvini alla Madonna, alla quale il leader dei sovranisti ha affidato il destino proprio e, non si sa bene a che titolo, quello dei presenti e quello dell’Europa. Per farlo però, avrebbe potuto benissimo indirizzarsi, e nessuno si offenda se rilevo il particolare curioso, proprio a una bandiera dell’Unione Europea: il colore della bandiera e la disposizione delle stelle sono un richiamo diretto all’iconografia mariana (tanto che il populista di sinistra francese Mélenchon, che non brilla per europeismo, chiese ufficialmente, nel 2017, che fosse tolta la bandiera europea dal parlamento francese, in quanto riferimento confessionale).

Basterebbe tornare davvero ai valori cristiani “sbandierati” e alcuni partiti politici sparirebbero immediatamente dalla scena.

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C’era una volta…

…un attore e commediante il quale in una serie televisiva faceva la parte di un semplice insegnante di storia che diventa presidente dell’Ucraina. E a volte le fiabe diventano vere.

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(sottotitoli in inglese)

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Nel frattempo a Londra…

…bloccano 4 punti nevralgici e il traffico va in tilt.

extinction-rebellion

Extinction Rebellion , che chiede al governo di ridurre le emissioni di carbonio a zero entro il 2025, vuole «bloccare Londra»” fino al 29 aprile con una serie di proteste e oggi ha chiesto rinforzi per mantenere il blocco stradale al Waterloo Bridge. Centinaia di manifestanti hanno cercato di ostacolare la polizia che voleva sloggiarli. I leader di questa organizzazione ambientalista “radicale” dicono che proteste simili si sono svolte in più di 80 città in 33 paesi e le manifestazioni di oggi a Londra prevedevano discorsi in piazza del Parlamento su come affrontare il cambiamento climatico.
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Contrasti

L’Europa e America, circondato ormai dai muri visibili e invisibile (le compagnie aerei sono stati da tempo trasformati in ufficiali di immigrazione, visto che devono pagare delle multe salate per passeggeri senza visto), e il mondo la fuori, messi a confronto dal fotografo turco Uğur Gallenkuş.

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I costi esterni della produzione agricola

Al contadino sembra ovvio che i danni ecologici della produzione industriale agricola convenzionale pagano alla fine i contribuenti, ma come promemoria incolla qui parte della newsletter di Allianz Eliant:

Se fossero conteggiati i costi ambientali indiretti della produzione agricola, i prezzi di produzione, soprattutto per i prodotti convenzionali, aumenterebbero fortemente. Questo è l’esito di uno studio dell’Università di Augsburg recentemente pubblicato (in tedesco) e un’informazione da Natural Grocers (in inglese).

I veri prezzi degli alimenti
Se nella formulazione dei prezzi si tenessero in considerazione i veri costi di produzione, i prodotti di origine animale ottenuti in maniera tradizionale dovrebbero costare il triplo (incremento del 196%) – i prodotti biologici invece dovrebbero costare solo poco meno del doppio (incremento dell’82%). I latticini ottenuti in maniera tradizionale si dovrebbero pagare il doppio, i prodotti biologici solo il 35% in più. I prodotti di origine vegetale ottenuti in maniera tradizionale costerebbero il 28% in più, quelli biologici solo il 6% in più.

I costi esterni finora non contenuti nei prezzi
Molti costi, che nella produzione di alimenti sorgono per l’ambiente e devono essere indirettamente pagati dai cittadini e dalle cittadine con le loro imposte, non sono contenuti nei prezzi degli alimenti. Nello studio effettuato ad Augsburg si sono presi in considerazione tre fattori di costi esterni: azoto, emissioni di gas serra e consumo energetico. Non è stata compresa l’acqua.
Ne emerge che i prodotti biologici presentano risultati sempre migliori rispetto a quelli di prodotti analoghi ottenuti in maniera tradizionale.

La distruzione del nostro ecosistema naturale
Il nostro moderno sistema agricolo industriale tradizionale distrugge sistematicamente il nostro ambiente e i nostri ecosistemi naturali. Pesticidi e insetticidi causano danni collaterali ed eliminano alcuni dei nostri più preziosi insetti impollinatori, quali per esempio le api

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