Premi "Invio" per passare al contenuto

Categoria: politica e società 

L’interruttore

buio

[via il blog di axell]
[il peggio è che per un po’ di anni ci si deve subire il personaggi in nelle prime notizie]
[o forse il peggio è che anche in Europa ci sono decisamente troppi che vogliono seguire l’esempio di populismo scervellato]

4 commenti

Sulla strada buona per diventare alieni

schermata03

Questo non è uno strumento educativo, ma un supporto pericoloso alla visualizzazione immobile di impressioni virtuali, una falsa stimolazione sensoriale e un isolamento da ciò che esiste realmente.

Questa citazione non vale mica solo per i piccolini, va detto. Anche se il contadino è scettico sul peso delle firme virtuali questo lo firma.
Ma occorre di più opporsi attivamente nelle scuola, alle riunioni, ricevimenti, troppi ancora credono che pià  la roba sia digitale più sarà  utile anche se i danni sono scientificamente dimostrati.

Fotine.

Commenti chiusi

Solo danni …

…fa questa agricoltura altamente specializzata, il nord fa latte (con le mucche che mangiano più granaglie che erba), il sud cereali e tante altre idee assurde. Stranamente è questa Europa poco amata che adesso mette dei paletti:

L’Olanda rischia di dover tagliare fino a 200mila capi bovini da latte per aver sforato i livelli di fosfati, mentre la Germania è alle prese con una procedura d’infrazione in tema di direttiva nitrati.

L’Olanda potrebbe essere costretta a tagliare tra i 150mila e i 200mila capi bovini da latte, per aver sforato per tre anni consecutivi i livelli di fosfati.
Il rischio che l’Europa possa intervenire per richiamare all’ordine i Paesi Bassi, il quarto paese per volumi lattieri europei, con 10.853.000 tonnellate prodotte nel 2016 nel periodo gennaio-settembre 2016 (+9,87% rispetto allo stesso periodo del 2015, fonte: Clal.it), appare quanto mai concreto.

Non si fa agricoltura per produrre materia da vendere, si coltiva la terra e il paesaggio – l’agricoltura è una attività  di cultura e non di lucro e se viene praticato con il mente il lucro ecco cosa ne esce: falde inquinate, sofferenza del bestiame, paesaggi e terre sciupati per l’abbandono o dall’agrotecnologia chimica intensiva.

1 commento

Lo show

Pian piano il forum di riempe, lo staff indirizza i giovani davanti a destra al palco (saranno solo loro che si vedranno in primo piano in diretta tivu quando inquadrano il pubblico ma bisognalo dire: i fan ormai sono tutti vecchi, età  media 55 anni se non di più), la musica è già  a palla e l’animatore scalda la sala, ma ci vuole un ora buona per sistemare i ottomila arrivati, duemila non c’entrano e rimangono fuori a seguire lo show sui megaschermi installati, ce ne sono anche in sala. Sui sedili pronte bandiere e fazzoletti, giallo verde nei colori del marchio. Sono venuti con più di cento pullman da tutta la Toscana, ma anche dalla Liguria e qualche delegazione anche da Cuneo e altri luoghi lontani.

Parte lo show, interotto ognitanto da filmati che fanno vedere la bella Italia, poi ci sono gli sponsor, anche loro hanno portato qualche filmino e un loro dirigente che ha un suo intervento, bello quello sul credito a cura di Intesa San Paolo, poi altretanto bellino e piena di armonia quello della Cattolica che sembra essere un assicurazione.

Un colpo di scena finale quando appare Renzi e ci annuncia l’abolizione dell’IRPEF, solo a noi eh! Ma prima parte anche un bel spot per il referendum sì, accompagnato da fischi.

2 commenti

La democrazia diretta nei tempi della paura

Ieri in Svizzera c’era uno degli sei appunti annuali con referenda e iniziative, in Italia si parla sopratutto della vincità  dei “prima i nostri” in Ticino, una di queste iniziative populiste che avrà  lo stesso effetto del referendum sull’euro dei grillini, zero.

Prima i nostri!, bene. Uno penserebbe magari che questa frase significasse anche di prevedere un uso responsabile delle risorse del pianeta forse, ma si sbaglia. Abbiamo finito le risorse per l’anno già  l’otto di agosto, quindi consumiamo quasi due pianeti/anno. Ma la Svizzera ne consuma tre, di pianeti ogni anno. E c’era l’iniziativa in votazione che voleva scriverlo nella costituzione:

Le disposizioni transitorie della Costituzione federale sono modificate come segue:

Art. 197 n. 8 (nuovo)2

8. Disposizione transitoria dell’articolo 94a (Economia sostenibile ed efficiente in materia di gestione delle risorse)

Entro il 2050 l’«impronta ecologica» della Svizzera viene ridotta in modo tale che, rapportata alla popolazione mondiale, non superi l’equivalente di un pianeta Terra.

Figurati. Prima i nostri e noi. E pieni poteri ai servizi segreti per la sorveglianza di massa. E no, non un aumento della pensione rinforzando il miglior modo, quello diretto.

2 commenti

Ricetta per radicalizzare

Ora, io ho avuto diversi studenti musulmani, e il rischio della radicalizzazione so cos’è. Se mi chiedi: quale fattore può portare un ragazzino o una ragazzina a radicalizzarsi, io a freddo ti risponderei: un vecchio in bicicletta che ti sputa addosso, o sputa a tua sorella.

Tutto da leggere.

Commenti chiusi

Vaccini sì vaccini no

C’è la minaccia (fascista) della Federazione degli Ordini dei medici a espellere chi “sconsiglia” i vaccini. Ma a distinguerli no?

Magari è utile un quadro generale della situazione:

Tra i genitori spesso c’è una gran confusione tra vaccinazioni obbligatorie, consigliate, raccomandate e facoltative. Questa mancanza di chiarezza è la dimostrazione della scarsa attenzione del Sistema Sanitario per un’informazione obiettiva.
Cerchiamo di fare il punto della situazione: i vaccini obbligatori sono 4: antidifterica (Legge del 6 giugno 1939 n. 891 – Legge del 27 aprile 1981 n. 166); antitetanica (Legge del 20 marzo 1968 n. 419); antipoliomielitica (Legge del 4 febbraio 1966 n. 51); antiepatite virale B (Legge del 27 maggio 1991 n. 165). Tutti gli altri sono facoltativi, anche se il Sistema sanitario nazionale ne favorisce l’uso e garantisce la gratuità .

Tra i 29 Paesi europei (27 dell’Unione, più Islanda e Norvegia) in 15 nazioni non esistono vaccinazioni obbligatorie, …

Commenti chiusi

Fiumi di parole…

…vengono versate sulla faccenda del brexit. Il contadino da parte sua pensa che forse serve a rendere i populisti uniti del mondo un po’ più cauti con le lore ricette per guarire tutto il male (visto che esiste il rischio non da sottovalutare che diventino realtà ) ma non si illude mica tanto. Dall’altra parte non crede che in tutta la Granbetagna si trovasse un politico che si prende la responsabilità  di premere il grilletto. Si vede quando la polvere si è assestata.

Nel frattempo due pezzi dal suo cronista preferito, uno, due.

Commenti chiusi

La mucca ha le corna

scheid-068

Sembra ovvio l’affermazione del titolo, purtroppo quando uno fa un giro in montagna (svizzera) vede che la maggior parte è senza ormai, solito motivi economici (devi avere la stabulazone libera e non hai la stalla abbastanza grande). Basta un minimo di sensibilità  e si vede già  solo dall’aspetto che non va bene: le corna sono un organo vitale che influenza anche tutta la digestione fino alla qualità  del latte.

Quindi con grande piacere il contadino vede che è riuscita una iniziativa popolare per mucche con le corna che ha alte probabilità  di passare alle urne.

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

[traduzione al volo: 35 anni fa tutte le mucche avevano le corna, oggi si vuole una agricoltura industriale, le mucche con le corna non entrano bene nella robot di mungitura. AL vitello vengono date due punture anestetizzanti e bruciate la gemma della corna con una specie di saldatore ad 800°C, quando passa l’effetto antidolorifico il vitello comincia a camminare indietro e lamentarsi del dolore atroce.]

5 commenti

Pomodori e pomodori non sono uguali

schermata11

Oggi il contadino vede che il primo titolo nella home di La Stampa titola Tra i coltivatori siciliani: “Siamo ridotti alla fame dai pomodori marocchini”:

Bisogna pensare prima agli italiani e a salvare i nostri prodotti: i prezzi sono crollati a causa della concorrenza del Marocco e della Tunisia.

Ha dovuto pensare subito a questa realtà :

Un tempo il Ghana produceva ed esportava pomodori, oggi è costretto a comprarli dall´Italia. Le salse nostrane godono dei sussidi dell´Unione europea e costano cinque volte meno dei pelati africani. Così il “made in Italy” butta sul lastrico migliaia di contadini ghaneani.

“Sulla bontà  del prodotto non si discute, sul prezzo sì”, dice Paul Yambuya, 50 anni, contadino ghanese originario della città  di Kumasi. “Al mercato un barattolo di concentrato italiano costa più o meno 1000 cedis (circa 10 centesimi di euro, NDR). Ovvero cinque volte meno dei pomodori locali”

Anche su Internazione un articolo tutto da leggere:

Prince Bony non avrebbe mai immaginato di traversare il deserto e il mare e trovarsi a fare lo stesso lavoro che faceva al suo paese. Seduto davanti a un casolare abbandonato, vestigia della riforma agraria, guarda l’orizzonte e riflette sulla propria vita. Prince divide questa dimora di fortuna con una decina di altri lavoratori stagionali ghanesi. Senza documenti, senza soldi, senza prospettive, hanno trovato rifugio qui, in mezzo alla campagna, in questo gruppuscolo di ruderi che per un’ironia del destino si chiama “Borgo Libertà â€.

«In Ghana, mi chiamavano Kofi America, perch੠ho sempre desiderato viaggiare. Volevo conquistare il mondo!»

Intabarrato in un vecchio cappotto liso, Prince guarda con aria assorta il sole che tramonta all’orizzonte. Poi dice una sola parola: «Il pomodoro». Il suo volto si illumina di una luce velata di tristezza non appena la pronuncia. «Anche a Navrongo, la mia città , coltivavamo pomodori!».

Il succo è: la globalizzazione ci va bene solo se vendiamo noi.

C’è molto da fare, sopratutto c’è da cambiare spesso prospettiva e vedere tutto dalle parti degli altri.

6 commenti

Pure qui si usano dei cookie... Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi