Bisogna essere fermi e lasciarsi andare, nella vita.
1 commentoCategoria: natura
Bisogna frenare un po’ i luoghi comuni e fare anche un dementi deciso: il rosso dei boschi esiste.
Un altra prova e qui.
2 commentiQuesto blog sì crede sempre anche di essere uno di servizio. Ti cascano i capelli, trovi il lavandino pieno di quei preziosi cosi lunghi? Eccoti il rimedio che ti aiuterà al 100%! E gratis pure, di facile applicazione, inodore e non ha effetti collaterali! E’ passata la figlia del contadino un minuto fa e chiedeva se aveva notata tutta questa pubblicità in giro per i prodotti contro la caduta dei capelli. Diceva che è normale che ora di autunno cascano i peli vecchi e che si chiamerebbe il tempo delle castagne. Accontentati.
6 commentiLo si capisce quando il treno in Svizzera è in ritardo di 50 minuti e dopo in Germania s’imbatte nello sciopero selvaggio.
Lo si capisce quando i pomi davanti casa “maturano” ora (di solito sono duri e arancioni di dicembre, ora sono arancio e si disfanno da sé).
E si capisce sopratutto quando cogli le mignole il 17 di ottobre (una volta gli coglievano di febbraio). La vicina ha comprato l’intero raccolto olive 2007; il contadino di principio non voleva neanche coglierle. 120 kg.
Ma dicono che il mondo avrebbe cambiato da quando esiste, quindi non ci sarebbe da preoccuparsi più di tanto. Se piove nei prossimi due mesi.
1 commentoIl contadino ha parlato male del wifi come lo fa pure il governo tedesco e nei commenti veniva chiesto come reagirebbero le api. Ieri c’era l’apicoltore qui (che sta facendo una lotta molta seria e impegnativa contro la varroa di questi tempi, chi dorme ora si trova senza api la prossima primavera) e si ragionava di questo.
Lui un test involontario l’aveva fatto una volta: Portava i bozzoli delle regine nuove nel suo capello e li metteva sopra il cellulare in macchina, sul sedile accanto. Normalmente ne nascono circa l’80%, da quelle sono nate invece neanche il 50%.
Le nutrie non godono di tanta simpatia, nonostante si sono ormai ben inseriti nel ecosistema. E come si vede sono pure animali pulitissimi! Ci siamo sati noi a portarli qui, spinto del desiderio di produrre, vendere e comprare pelliccia. Un mantello di nutria deve essere molto impermeabile. E importando animali o peggio ancora delle malattie abbiamo combinato disastri ben peggiori.
43 commentiMa con un po ‘ di margine, diciamo il 300%. Tanti dei dati e previsioni che sparano i giornali quotidianamente basandosi su dichiarazioni più o meno accurati di “esperti” o meglio ancora dei “panel” vanno preso con molta cautela, specialmente quando fanno previsioni precisi sul clima nei prossimo decenni:
I ghiacci si stanno infatti sciogliendo ad una velocita’ tre volte superiore al previsto, e potrebbero sparire completamente in estate entro il 2020.
La notizia del 52% (preciso) dell’Italia che sarebbe a rischio di desertificazione va presa così. Può essere, ma anche di meno o di più.
1 commentoIeri si sono riuniti e oggi piove con il fieno per terra. Si prega di scusare la qualità scadente del filmino. Commenti chiusi
Per due minuti c’era un pipistrello qui nella stanza. Si sentiva appena il fruscio delle sue ali e un po’ ci metteva a rilocalizzare una delle finestre aperte.
Sono parenti stretti dei ricci e speriamo che finiscono tutte le zanzare. Ci vorrebbe a anche un animale simile che mangia i tafani, di giorno.
1 commentoCon quella pioggerella qua fuori non è certo facile di immaginarsi gli incendi. Ma due cose il contadino lo vorrebbe dire lo stesso, visto che si fa un gran parlare di misure, di più soldi per la prevenzione; ha sentito pure parlare di un miliardo da inserire nella finanziaria prossima.
E’ successo una sera di agosto, più di dieci anni fa. Lui era a pulire l’erba secca sotto gli ulivi e a un certo punto vide una colonna di fumo. “Sarà mica il fiorentino a bruciare erba tagliata sulla strada davanti casa sua? Se sì è malato di mente sodo” , si diceva. Da dov’era vedeva male e aveva solo le forbici e una falce con sé. Corse a casa, e dalla stalla vedeva bene invece: era il ciglione in fiamme, alte quasi come i cipressi accanto. Prese il motocoltivatore, buttò sopra una zappa, la roncola e una pala e partiva a tutta palla (non avevano pure il telefono in casa a questi tempi ttranquilli e felici). Per farla breve: e riuscito a spegnere le fiamme che, spinte da un marino leggero verso una pineta, mangiavano l’erba secca sul ciglione sotto la casa. Sopra c’erano quattro fila d’uva fresate: poteva buttare terra sul fuoco che avanzava e in cinque minuti era spento tutto.
Siccome questa casa si vedeva bene dal paese e pure dallo stradone pensava di incontrare i pompieri che sicuramente erano stati avvisati da qualcuno. Invece niente. Nessuno ha visto il fuoco e il fumo, alle otto di sera di quell’agosto.
Morale uno: Una campagna pulita brucia male mentre campi abbandonati (“in riposo”…), stoppie non lavorati, uliveti lasciati sodo (o solo con l’erba trinciato tra le piante) non sono certo una barriera per le fiamme.
Morale due: Una campagna abitata e vissuta brucia male anche quella; gente che sta in ville dietro siepi non vedono bene.
Detto questo il problema è lo stesso come in caso contrario, quello delle frane e allagamenti: l’abbandono delle terre. E visto che non è facile di porre rimedio l’unica cosa forse sarebbe di usare le tecnologie satellitare un po’ meno per scopi militari e un po’ di più per individuare in automatico gli incendi appena nati e di avere mezzi e forze d’intervento rapidi e ben distribuiti sul territorio. Magari inserendo (e pagando) gli agricoltori per tenersi pronti.
Technorati Tags: incendi
3 commentiCon questo cerchio nel grano finisce (forse) la stagione 2007. Qui la collezione e qui gli ultimi dell’agosto, tutti spettacolari. E la galleria di Lucy Pringle rimane sempre la più bella per navigare. Sotto uno schema di uno dei ultimi cerchi.