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Categoria: natura

Amare la stagione

In un mondo ideale piove, sopratutto dopo il primo taglio del fieno.

E poi tutte le primavere viene questa finestra d’estate anticipata e sempre ci si domanda come si fa a sopravvivere se già  adesso fa un caldo bestiale così. E sempre ritorna la primavera con la sua frescura e sempre tocca ricercare maglioni e calzini.

Poi non sarebbe così difficile da capire e avere fiducia, sembra che abbiamo un debole per il panico, peggio delle pecore. Basta leggere i titoli in edicola.

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La citazione

On one hand they feel guilty for the ecological destruction humans are causing. On the other hand people fear the consequences of our civilisations insensitivity to the life organism of the Earth.

None of both is right! Instead of bouncing between the feelings of guilt and fear, the change in the personal relationship to the Earth is needed:
Accept that we human beings are part of the Earth, also part of her heart-consciousness. What we do, she is doing. She has no other hands to create upon the Earth surface, as ours. Even the destruction in the environment can be understood in a positive way, as a means, for example, how to produce urgency for change. We are urged to change. Our civilisation has to move towards a greater wholeness, true freedom, towards a quantum leap in consciousness.


M. Pogacnik

(quindi è come nelle relazioni tra le persone: paura e sensi di colpa non portano a nulla di costruttivo. Prima o dopo il contadino ritroverà  pure la forza e il tempo per scrivere qualcosa da pugno suo)

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Butteranno la mignola?

Sembra proprio di no. Sono tre piante che non fioriscono qui sul podere quest’anno: i meli, le acacie e gli ulivi.

Nel ottavo anno di alternanza il contadino ancora non lo vuole capire, il fatto che coglierà  ulive un anno sì e un anno no come nel 2007 o comunque molto meno del solito. Succede sempre la prima settimana d’aprile, le piante sono belle, morbide con la frasca tutt’a posto e in pochi giorni diventano spelacchiati e brutti, le gemme femmine diventano maschi e quest’anno cascano pure le foglie appena lo tocchi.

Ancora non sa se è dappertutto la stessa musica (nel 2007 mancava l’80-90% dell’olio toscano) o se un fenomeno più locale.

L’ultima foto è la mignola come dovrebbe essere.

gemme a fogliagemme a fogliamignola

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il cubetto antisismico

Ecco, il cubetto. Anni fa un amico che stava ristrutturando la casa colonica raccontò al contadino come la ditta faceva sul cantiere i cubetti, quelli da mandare al genio civile, campioni identici del cemento usato in cantiere. Avevano nulla da fare con il cemento usato davvero, ma erano a norma. Antisismica. E non era un ospedale, solo una casa colonica. Il collaudo fa la natura, dopo.

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Due parole

sono forse anche troppe adesso. Più che altro non sono neanche parole sue, ma perle trovate tra le macerie, citati a memoria:

“Quando sento il terremoto mi prende una estrema freddezza e chiarezza: prendo lo stretto necessario (…) e se poi dopo sarà  necessario da farsi una nuova vita – pace.”
donna alla radio

“Non è il terremoto che uccide, sono le case”
Archtitetto, radio3

Poi c’era questa storia intorno Gioacchino Giampaolo Giuliani, se sono prevedibili o meno. Nel calendario delle semine di M. Thun ci sono sempre due o tre giorni ogni mese con “tendenza a terremoto” e lunedì era uno. Per curiosità  il contadino ha confrontato la lista dei terremoti con i calendari vecchi dal 1992 fino adesso. Tutti tranne due erano nei giorni critici o uno, due o tre giorni spostati. Ma come hanno detto: non servono a nulla, le previsioni generiche, ma forse qualche subappalto meno e un cemento migliore faranno miracoli.

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Domanda ammissibile ma non finanziabile

chioccia

Dunque, il blog ha detto che ha fame e vuole un post e il contadino obbedisce, anche se c’è poco da raccontare – sono sempre variazioni delle stesse cose che succedono in campagna tutti gli anni. La vigna è quasi legata grazie alla manodopera della wwoofer, gli orti coltrati e pure il campone in Val di tegoli per l’erba medica; le prime patate seminate, sono nati gli zucchini e i pomodori nel tunnel, potati i primi olivi, portato via la seconda massa di letame (quattro viaggi in vigna e il resto agli ulivi giovani) poi c’era la gallina a covare la sera sulle uova e l’ha messo a fare la chioccia. La stalla è piena di agnellini, spesso gemelli e una ha fatto pure tre e da ieri si fa un formaggio e la ricotta ogni giorno.

L’apicoltore ha riempito le sue due postazione con dei sciami sostituendo le arnie morte (7 su 37 in una, non male per come stanno andando le cose con le api) e sono pronte per andare nell’appennino. I peschi fioriscono, la prima grandinata ha picchiato sodo ma a due chilometro di distanza e fa piuttosto freddo ancora e lui pensa che l’annata promette bene perchà© ha piovuto tanto e il freddo ha fermato la natura, c’era un inverno vero.

E questo è l’ultimo anno di questa aziendina biologica certificata: Domanda ammissibile ma non finanziabile significa niente più contributi (ca € 1800/anno gli ultimi cinque anni) e quindi le spese di 340,00 per la certificazione sono diventati inutili (e chi compra l’olio qui si fida del contadino) – a parte il fatto che sembra proprio che per ogni agricoltore in campo ci sono tre burocrati a Bruxelles, due alla regione e tre nel organismo di controllo. La provincia ha spartiti i pochi soldi arrivatoli da Bruxelles tra i bieticoltori che devono smettono (chiuso il zuccherificio), la piantagione dai pioppeti e misure infrastrutturali e per il biologico è rimasto poco.

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Gli olivi più grandi del mondo

olivo grande canneto olivone canneto
Sono due: quello di Canneto Sabino e il contadino aveva l’onore di vederlo (invece di visitare i musei vaticani, sono scelte, questi). Si stima la sua età  a mille anni, ha le foglie piccoline e fa impressione.

olivo grande cannetoolivo grande canneto

Quello più vecchio invece ha duemila anni e si trova nella città  di Bar in Montenegro (confermato dagli soliti spiriti della natura). Non c’è altra pianta che si può rinnovare come l’olivo.

(non è un post sul basilico ma si avvicina il tempo si seminarlo. Ieri si sono seminati i pomodori e le zucchine in serra, domani tocca alle prime patate con la luna in vergine)

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