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Categoria: natura

L’inversione del cubo: L’oloide

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Scoperto 85 anni fa da Paul Schatz, Ingegnere, scultore e antroposofo è poco conosciuto ancora, ma merita davvero l’attenzione. Il cubo diventa movimento, un movimento che viene quasi da sé, pura una bambina può rotolare un oloide di una tonnellata ed è lunico corpo che rotolando tocca con tutta la superficie il fondo.
Viene con successo e notevole risparmio di energia (tipo 170W contro 2200W per ossigenare l’acqua) e molti vantaggi rispetto alle eliche usata nel trattamento delle acque e stagni e nei processi industriali.

Curiosità: l’oloide è stato patentato brevettato nell’anno 1970 ottenendo il numero 500’000.

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Ritorno alle origini #6

Tutti gli anni il contadino mette da parte la vitalba che gli capita tra le mani quando pulisce il podere (mette da parte sempre tutto che trova in questa attività invernale; legna, nidi di uccellini, fascine di ginestra, pietre – tutto) e puntualmente gli secca e la butta alla nel forno ed ecco un altro inverno senza un canniccio nuovo.

Invece quest’anno ce l’ha fatto e tempo un ora e i gatti l’hanno occupato.

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Durano tanto, il primo avrà più di vent’anni adesso, testimone dei tempi quando tutto era nuovo e interessantissimo.

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Ghiandaie in piscina

Qualcuno ha sei minuti per osservare le ghiandaie?

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Compagnia in campagna

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C’è questa buca nel bosco fatto due anni fa dalla ruota di uno di quei megatrattori con i quali smacchiano il bosco da un bel po’ (smacchiare=caricare la legna tagliata e portarla via). Prima la legna si portava via d’agosto, quando la terra nel bosco era cemento, ma si sa prima era tutto meglio. Fatto sta che la buca piace a molti in questo periodo secco secco.

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Si smette mai di imparare #39234

Al contadino garbano parecchio quei nomi per i venti, e gli sembrava che tirasse la tramontana fissa, anche se la tramontana spesso ha i suoi orari, diciamo dalle 10 alle 4 di pomeriggio. Il libeccio giustamante tira dritta davanti la casa, vendendo dalla Libia. Ma quel cavolo di grecale ha mai capito. Un vento che viene dalla Grecia sarebbe magari lo scirocco, no? Invece basta solo documentarsi un attimo ed ecco:

Ai tempi in cui Venezia era la repubblica marinara dominante nel Mediterraneo orientale, la rosa dei venti era posizionata sull’isola greca di Zante

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Conoscere la mosca per vincerla

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Tra poco comincia il raccolto. Quest’anno due trattamenti almeno (col Rogor e simili veleni) hanno fatto tutti quei che badano ai loro oliveti, ma c’è anche chi ne ha fatto quattro e la mosca c’è l’ha ancora. Visto i risultati positivi della sua lotta biologica contro la mosca dell’olivo il contadino ha pensato di mettere insieme le sue esperienze qui.

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Maschio e femmina, ben visibile l’ovodepositore a punta, cattura di oggi.

La prima cosa: bisogna avere voglia di conoscere la mosca e il suo comportamento e monitorarla bene, per questo ci vuole tempo.

  • Una generazione dura 30-35 gg, nascono 50/50 maschi e femmine, la femmina depone circa un centinaio di uova. I discendenti di una coppia di fine luglio così riescono teoricamente infestare una trentina di quintali di olive fine ottobre. La prima generazione ha inizio metà luglio in poi (con l’eccezione di quest’anno…)
  • All’inizio perferisce il lato basso nord-est (voltato all’alba) delle piante, l’uovo e il bachino hanno più probabilità di sovravivere il caldo, che da 32° insù diventa un problema. Con gli anni il contadino ormai conosce le zone della prima infestazione nei oliveti suoi (sempre con eccezione di quest’anno, era ovunque).
  • Prima che si trasforma in bozzolo si prepara il foro d’uscità, poi ci mette anche due settimane a uscire; al contadino sembra che aspetta il tempo giusto: tipo un abbassamento di temperatura dopo una piovuta seria. Volo spesso serale.
  • Le ovodeposizioni di ottobre e novembre si hanno sulla parte esposto al sole, in modo che il calore aiuta allo sviluppo del baco.
  • Si sposta relativamente poco, non fa tanta migrazione se trova olive addatte. Quando sono troppo mature preferisce quelle ancora verdi, tipo le mignole.
  • Quando si trovano maschio e femmina sono nati nel oliveto, quando si trova solo la femmina è immigrata da oliveti adiacenti.

La lotta si basa su questi pilastri:

  • Il rame (Iperion o simile): elimina un batterio che è essenziale allo sviluppo del baco, le olive sono meno adatte per l’ovodeposizione.
    Va dato possibilmente poco prima del volo autunnale grande, tipicamente i primi giorni di settembre, controllare il bozzolo nelle olive con i fori di uscità, quando passa lo stato “lattoso” (quando si sciaccia) si possono intravedere già gli occhi dell’insetto, diventa più scuro il bozzolo. Quest’anno con quel anticipio il contadino ha ramato il 20 d’agosto con l’idea di ripetere il trattamento ma non era neccessario, si vede ancora adesso nonostante le piogge abbondanti. Per 400 alberi quest’anno ha usato 4 botte (1200lt), ma di solito bastano meno, 2½-3)
  • Lo Spintor Fly. Costa caro, ma 8-9 bottiglie bastano per 400 piante, ci vuole 1,5 lt diluiti in 1:4, una spruzzata a goccia grossina che fa una chiazza di 40cm circa, una pianta sì una no. Ci vuole un ora e mezzo circa ed e affiaticante. Va dato sul lato nord-est all’inzio, da metà settembre sul lato solativo. Dura 7-10gg e si lava quando piove, quindi – visto il suo costo -va studiato bene il meteo e il volo delle mosche.Dopo il primo volo fine luglio per quasi un mese è inutile darlo, meglio le trappole, poi si ricomincia prima del volo, il mese di settembre bisogna assolutamente coprirlo tutto e per bene, anche la prima metà di ottobre, tempo permettendo.
  • Le trappole cromotropiche con la colla: Sono importantissimi per avere il quadro della situazione del volo e servano anche per eliminarle, spesso si ha zone con più o meno pressione della mosca, così ci si può regolare per i trattamenti. Anche qui il costo non è da poco, sono circa di 30 centesimi a foglio tagliato (un pacco contiene 10 fogli da dividere in tre) e in un annata come questa qui il contadino non ha risparmiato e ha distribuiti man mano 120 pezzi. Durano un mese e più, si possono riusare lavandole con benzina e spargendole con la colla per topi. Vantaggio: funzionano anche quando ha piovuto. Posizionamento identico: primo al lato nord-est poi lato sud.
  • Ma non da dimenticare: Un grandissimo aiuto danno i codibugnoli, mangiando tante ma tante delle prime larve, poi ci sono i ragni e il contadino una volta ha osservato pure le formiche tirare fuori un bozzolo dall’oliva; ma anche la stagione aiuta a volte, quando si butta sul secco arido.

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Stasera piove

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Il contadino sbriga i lavori prima che la raccolta delle olive impedisce ogni altra attività.
Ieri giusto prima dell’acqua di stanotte ha ricavato la stalla e sistemato il letame vecchio che è diventato un bel terriccio come dovrebbe essere per poter darlo sulla terra non lavorata (da quando ha comprata la trincia ha cambiato la gestione del terreno, terreni in pendenza poi con queste bombe d’acqua ormai frequenti stanno davvero meglio sodo). Manca la legna per la stufa per arrivare a dicembre, qualche ciglione da pulire e poi potrebbe anche smettere mandare queste piogge, secondo lui adesso basta l’acqua per un po’ .

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Welcome to the OLIVE FLY CHALLENGE 2016!

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Il nemico è già numeroso e procede, ha giocato di nascosto e di anticipo infestando una marea di olive ancora assai piccole, sempre nella zone nord-est bassa delle piante e cogliendo completamente di sorpresa il contadino che non ci credeva ai suoi occhi ieri altro, ma munito di lametta e microscopio ha dovuto accettare la sfida – non sarà mica facile evitare un altro 2014. Ci vorrebbe un caldo bastiale che non c’è, come primo aiuto. Lui ci mette lo Spintor Fly, la carta gialla (trappole cromotropiche) e pensa di anticipare la ramatura di settembre di almeno due settimane, quando vola la generazione che si sta sviluppando.

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