Sul blog di Wu-Ming c’è un articolo che parla delle emergenze che non vanno via mai, ma forse sono solo le reazioni del legislatore che rimangono, mentre le emergenze rientrano, come si dice.
Le cose peggiori vediamo quando si cerca di proteggerci sembra. Qualcuno forse si ricorda i tempi della mucca pazza, era quando la scienza diceva proteine=proteine e si cominciava di governare erbivori – le mucche, appunto – con residui di macellazione e altro. L’effetto era che adesso abbiamo un tracciamento completo dei capi di bestiami, dalla nascità alla morte, se funziona, non si vede una pecora o una mucca senza queste cose di plastica gialla alle orecchie.
Nota: Prima le cose si sperimentano sempre sugli animali. Le idee per una futura marcatura degli umani non mancano, tipo un tatuaggio invisibile per i bambini vaccinati. Ma dovere avere un foglio che certifica la vaccinazione per accedere a [asilo|scuola|lavoro|aerei] non è poi così diverso in sostanza.
Magari il contadino si scorda di qualcosa, ma poi ci (o era prima?) fu l’undici settembre, che ci ha regalato misure di sorveglianza di massa sempre in atto. Basta ricordarsi il divieto di liquidi nei voli al di sopra di 100ml per miliardi di persone perché c’era una possibilità abbastanza remoto che qualcuno avrebbe fatto una bombetta. Poi invece questi qui hanno noleggiati camion e fatto stragi diverse, mentre i morti per i pazzi di armi e idee negli USA e altrove erano 100 volte di più.
Ma i giornali titolavano sempre “attacco terroristico, moriremo tutti”.
Adesso miliardi portano mascherine, non possono cantare a messa, non possono abbracciarsi ma qui saranno almeno “aiutati” da 60mila protettori sociali o come gli chiameranno perché pocchi potrebbero essere positivi a un virus che come minaccia è più serio di un influenza ma non di molto, forse 5 volte forse poco meno forse poco più e come l’influenza a rischio sono i già deboli. E come a rischio ci sono già da sempre i più deboli adesso i morti di fame nel mondo saranno probabilmente molto di più che quelli morti per il Coronavirus, effetto colletarale un po’ come il milione di morti civile nella guerra all’Iraq, era per il bene di tutti alla fine.
Finito lo sfogo il contadino non sa bene dove vuole arrivare, quale sarebbe la strategia giusta. Le manifestazioni, i scioperi, le proteste… magari sono riusciti a smorzare qualche legge troppo fascista (forse è la parola giusta), ma non ci hanno risparmiati di accettare le telecamere ovunque, il tracciamento geografico dei cellulari per gli ultimi mesi, la scannerizzazione completa del traffico internet, le impronte digitali a tutti a prescindere e tutto il resto. E adesso viene fatto un salto in avanti grandissimo, complice il solito mix di paura e voglia di far il bene e la solita voglia di potere com’era già successo dopo l’undici settembre e le altre “emergenze”.
Forse vuole arrivare a questo: tante delle cose che ci si ritroverà a dover farle sarano teatro, farsa. Importante è mai dimenticare cosa sono nella sostanza: farse. La sicurezza vera è un altra cosa.
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