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Categoria: mondo spirituale

Angeli, demoni e spiriti in generale

Come qualcuno si ricorda forse il contadino era a Roma tempo fa per sentire una conferenza di Pietro Archiati. Volevo subito scrivere un resoconto dai suoi appunti che diventano sempre illegibili nel giro di una settimana, ma non ce l’ha fatto.

Archiati si potrebbe definire un divulgatore scientifico, si batte con suo spirito forte (e un piccolo atteggiamento di missionario) per la diffusione della scienza dello spirito. Questa espressione fa ovviamente rizzare i peli ai vari evoluzionisti e bright. Ma ovviamente il metodo scientifico che abbiamo potuto sviluppare negli ultimi secoli grazio allo studio della natura percepibile si può applicare a tutto il modo che uno percepisce e ci sono forti indizi che esistono mondi o sfere del mondo che si possono percepire con altri sensi non fisici, sensi che stiamo per sviluppare (e già nascono bambini che hanno capacità di percezioni, solo che spesso non vengono presi sul serio e lasciati soli – immagina com’è se non offri nessun concetto per le cose che un bambino vede con gli occhi – uguale).

E mettere ordine in percezioni è scienza. Lo strumento per giudicare la sensatezza o meno di affermazioni è il proprio pensiero.

Il tutto per dire che è stato messo disponibile per scaricare l’audio delle prima conferenza.

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Granturco divino

All’inizio del mondo, sulla Terra cresceva solo erba, così che i primi esseri umani pregarono il dio del sole di inviare loro qualcos’altro da mangiare. L’astro mandò loro sei sorelle, le fanciulle del mais, appartenenti al popolo del Semi, le quali alla luce del fuoco danzarono tra le erbe che divennero alto e forti.

(trovato in un libro ma c’è pure qui, per integrare il post sulla creazione del grano)

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Grano divino

Prima voleva scrivere un post della serie “moriremo tutti” parlando di Ug99, quel fungo che si espande e che ci farà ammalare tutto il grano (ma forse ci salverà dalla morte di fame la Monsanto con una sua varietà OGM resistente – potrebbe stare pure lei dietro all’allarmismo) ma adesso ha cambiato idea perché Dario Bressanini ha segnalato un suo post più approfondito sulla tematica della mutazione genetica accelerata tramite radiazioni per poter selezionare nuove varietà di verdure, frutti e altro.

Dal punto di visto delle scienze naturali una mutazione è una mutazione, non importa mica come sia avvenuta. Questo perché si può solo occupare di cose misurabili e quantificabili. E come vediamo quotidianamente sa dirci poco sulla qualità. Per rimanere nell’esempio del grano duro “Creso” del post precedente: Lo stelo e più corto: bene, produce di più: meglio ancora. Solo che forse la sua qualità in forze vitali è peggiore o è addirittura dannoso e questo è difficile di provare scientificamente, che non abbiamo tempo e il progresso non si può mica fermare sempre con ‘sti dubbi da medioevo.

Ma non è mica tanto difficile di pensare che usando una cosa che distrugge la vita come le radiazioni per creare delle nuove varietà di piante non possono uscirne alimenti sani. E’ una legge spirituale, questa.

Di questo passo finiremo morendo di fame con le pance piene, in quanto gli alimenti stanno perdendo il loro valore nutritivo (che sono forze e non molecole)(come si vede si ritorna sulla musica di sottofondo “moriremo tutti)(ma sarebbe una morte stupida). Questi sono i metodi della scienza moderna. Per avere una mezz’idea come sono nati molte delle piante che coltiviamo basta sapere che nel secondo periodo culturale, quello persico nella vecchia Mesopotamia (terre che stiamo per distruggere completamente adesso, non solo con le guerre) furono creati (dall’erba selvatica) il frumento, l’orzo e altri precedessori delle nostre varietà con dei rituali, atti sacri-religiosi-sciamanici.

Per dire: l’esatto opposto di quel che facciamo oggi. La cura del semente è un compito importantissimo per il nostro futuro, e non è nelle mani buone purtroppo. Perché lo scopo della Monsanto e altri è il profitto e anche qui vale la regola di sopra: cercando il massimo profitto non possono venire fuori buoni prodotti, ma solo buoni danni per la collettività umana.

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