Siccome del illuminarsi di meno parlano già tutti qui si guarda già oltre o meglio: dentro. Il problema non è se riusciamo di mandare avanti internet con pannelli fotovoltaici o trovare un bioetanolo fatto dalla spazzatura di tutte le Napoli per poter continuare a spostarci da A a B. Il problema che sta alla base è il nostro sé, o meglio cosa crediamo che sia il nostro sé. Noi, insomma. La natura seriamente compromessa e 100 milioni di morti per guerra in un secolo solo: complimenti alla ratio nostro. Qui c’è qualcosa che non va, e non si tratta di trovare un sostituto al petrolio poi saremo tutti felici.
(Forse qualcuno l’ha intuito, questo è il post sull’arte di morire prima di morire)
Quel che dobbiamo lasciare morire è il nostro ego fasullo, quel coso che ha sempre paura, che si sente minacciato dalla minima critica e che usa tutto per gonfiarsi: successo, denaro, gioe fisiche e non, acquisti, droghe – tutto e di tutto di più perché non basta mai. Questo meccanismo moltiplicato per 6 miliardi o quanti siamo già ci ha portato dove siamo. E non ci sarà una soluzione politica o tecnologica. La soluzione è nelle nostre mani.
Il fatto è che il contadino sta leggendoIl Potere di Adesso di Eckhart Tolle, un libro molto semplice e molto chiaro. Il chiaccheratore nella nostra testa copre ogni momento o con futuro e con del passato, mentre tutto che succede può succedere solo ora perché il tempo iin verità non esiste.
E’ la nostra mente a causare i nostri problemi, non le altre persone, non “il mondo esterno”. E’ la nostra mente, con il suo flusso di pensieri pressoché costante, che pensa al passato e si preoccupa del futuro. Noi commettiamo il grave errore di identificarci con la nostra mente, pensando che questa sia la nostra identità, mentre in realtà noi siamo esseri ben più grandi.
Ora basta con l’omelia, ecco un estratto del libro e una intervista.