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Categoria: energia

Promemoria per Silvio B. che crede…

… che tutto il mondo si muovesse verso il nucleare.

In Germania la questione è se l’uscita dal nucleare( definita “tecnologia ponte” sarà possibile già nel 2020 (raggiunto la soglia del 40% energia rinnovabile) o se sarà più realistico la data del 2030.

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Etanolo: un peccato mortale

Il contadino crede che esistono degli azioni umani che fanno parte di questa categorie e hanno effetti karmici devastanti per gli li compie. Uno è la produzione di etanolo in Africa e altrove.

Qualche giorno fa ha letto su Le monde diplomatique (ci sono pochi altri giornali che riescono dare delle descrizioni così accurati del male del nostro pianeta) cosa sta succedendo per esempio in Sierra Leone, uno dei paesi più peveri del mondo, al Rokel River.

Quello che preoccupa di più è cheriescono di fare passare questo scempio culturale-agricolo-ambientale come “sostenibile e ecologico”, grazie alle direttive europei:

Gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché, entro il 31 dicembre 2005, la percentuale minima di biocarburanti immessa sui loro mercati raggiunga il 2% e il 5,75% entro dicembre del 2010. Gli Stati membri che fissano obiettivi meno elevati dovranno giustificarlo ricorrendo a criteri obiettivi.

Di questo siamo responsabili noi tutti. Ecco alcuni stralci dalla versione ufficiale di Addax:

Addax Bioenergy, a division of the Swiss-based energy corporation Addax & Oryx Group (AOG), is developing a Greenfield integrated agricultural and renewable energy project
in Sierra Leone to produce fuel ethanol and electricity. The project will consist of a
sugarcane plantation, ethanol distillery and biomass power plant and related
infrastructure.

Feedstock : Sugarcane
Plantation size : 10’000 hectares
Milling capacity : 200 Tons of cane per hour
Distilling capacity : 350’000 litres of Ethanol per day
Power capacity : 15 MW or 100’000 MWh per annum for export
Total investment : about 200 million Euros
Workforce : > 2000 direct employees
Production start : 2012 […]

In order to meet EU law on sustainability criteria, the
industrial and agricultural operating procedures adopt international best practices from
the sugar industry and principles and recommendations from the Roundtable on
Sustainable Biofuels (RSB) and the Better Sugarcane Initiative (BSI) of which Addax
Bioenergy is a member.

Per chi vuole farsi rotolare nel male ancora di più un audio di un ora e ecco un altro articolo sulla corsa alle terre africane.

La nuova corsa all’oro. Terra.

http://farmlandgrab.org/10276

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Con i LED contro il nucleare?

consumo-paragone

Nel suo piccolo mondo fotovoltaico-eolico il contadino ha problematiche simili come tutti gli stati: assicurarsi la fornitura di corrente (per far che cosa e se è veramente necessario di fare tutto con macchine e illuminare la notte fuori come il giorno è un altro discorso) con consumi crescenti.

Anche qui le strade sono due: aumento della produzione (comprare altri panelli ma questo ormai l’ha già fatto) e risparmiare per equiparare l’aumento di consumo. Un particolare dell’impianto a isola è che d’inverno la produzione è molto bassa e il consumo più alto. Il frigo consuma meno, ma tra lampade e internet e circolatore (10W) per il riscaldamento si consuma di più. Per non parlare della lavatrice e del mulino per il grano: si possono solo usare nei giorni solativi dalle 10:00 alle 15:00, e di questi giorni c’erano neanche 3 interi nelle ultime tre settimane. E significa che fuori piove ed è grigio e in casa dovresti nemmeno accendere la luce. Lui usa – malvolentieri – il motocoltivatore per caricare un po’ le batterie e ha già fatto fuori una tanica di gasolio, con (non solo) un efficienza energetica da vergogna.

Quando sono uscite le idee di mettere al bando le lampade ad incandescenza (c’è un bel applet per calcolare il risparmio in euro e Co2) il contadino era tutto contrario, pensando che questa deve essere una decisione presa in libertà dalle persone e che il risparmio consistente sarebbe da un altra parte. Ma forse ci vuole troppo tempo e facciamo bene di imporrlo.

Passando dalle lampade wolfram alle lampade fluorescenti si ha un risparmio di energia globale (produzione e consumo) del fattore 10. Infatti l’anno scorso il contadino ha buttato molte delle lampadine alogene e ha messo quelli: Dove si usava 60 Wattore adesso si usano 24 Wattore e c’è pure più luce. Il problema sono due: il mercurio contenuto che va in giro finché non c’è la catena di smaltimento pronto e l’elettrosmog che producono (Nota: Sembra che il mercurio liberato con lo spreco di energia producendo lampade normali è di più di quello contenuto nelle lampade FLC).

tavolo illuminato con 2.4 watt

Ma il mondo va avanti e ieri è arrivato un ultima lampada LED (che ognitanto ne compra per testarle e finalmente adesso una ha passato il test – le prime hanno dato o poca luce o di un freddo tecnico tremendo invivibile). Una barra LED con 54 al prezzo di €20. Tecnicamente sono quasi il contrario di un panello solare, e ne comprerà altre cinque o sei.

Facendo due conti:

Quanto costa costruire una centrale nucleare?
Il costo medio attuale di una centrale nucleare è di circa 2000-2200 euro/kWe installato, ovvero il costo in conto capitale di una centrale da 1000 MWe è di circa 2 miliardi di euro.

A parte in Italia tutto viene a costare il doppio di altri paesi: Con due miliardi si comprerebbero 100 milioni di queste lampade che risparmierebbero ogniuna circa 17 Watt. Sono 1,700,000,000 Watt ovverò 1,700 megawatt (corrigete se è sbagliato).

Cercando un test comparativo ha trovato questo della Osram dal quale è tratto la grafica in cima – sarebbe interessante di sapere se producono LED, probabilmente sì.

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La tecnologia del futuro

lampada a olio

Una figlia ha regalato una lampada a olio per natala.

Visto la crisi fotovoltaica in casa (ore e ore al giorno con il motocoltivatore al minimo che manda il generatore) una cosa pensata bene.

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Footprint ecologico

Storia vecchio ma o il calcolo non torna o non c’è nulla da fare per il pianeta: al contadino non basta che usa quasi mai la macchina, vola mai, il riscaldamento a legno, che mangia pocchissima carne, recicla tutto e usa corrente fotovoltaico: ci vogliono 1,4 pianeti tipo terra se tutti vivessero come lui.

Ecco il link al giochino

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Public Enemy Number One

In attesa che le forze del maligno si decidano una volta per tutte se il nostro spauracchio sia Al-Queda, il Co2 o l’H1N1 ecco una paio di pensieri del contadino (neanche sue ma subito adotate) su Copenhagen e il Co2:

– Il cambiamento climatico non si fermerà mica, forse si rallenterà ma forse neanche, quindi è lecito chiedersi se sarebbe fosse meglio investire per arginare i danni che per ridurre le emissioni a tutti costi.
Per dire: meglio dighe in Bangladesh che tetti fotovoltaici da noi.

Purtroppo però, da teoria scientifica con basi solide e largamente condivisa, ma pur sempre teoria, il Global Warming di origine antropica è diventato dogma indiscusso, passando dallo status di scienza a quello di religione. Tanto che oggi (ndr. ieri per chi legge) 56 giornali di 45 paesi (come riportato su “Repubblica”) titolano: “Clima, ci resta poco tempo […] Sulle pubblicazioni scientifiche la domanda non è più se la causa sia imputabile agli esseri umani, ma quanto è breve il tempo che abbiamo ancora a disposizione per contenere i danni […] Il cambiamento climatico è stato prodotto nel corso di secoli, ha conseguenze che dureranno per sempre…”. Propaganda, battage pubblicitario, catastrofismo, non sappiamo quali altri termini usare per indicare un simile insieme di banalità atte a creare facili suggestioni. E si rincara la dose pubblicando studi di scenari catastrofisti riguardo la crescita del livello dei mari (che per ora a dispetto di tutto cresce in modo lievissimo), paventando la sparizione di Manhattan, di Venezia, degli Atolli ecc. ecc. Ci viene in mente un termine, utilizzato in Italia negli anni che furono del terrorismo ma anche di importanti cambiamenti sociali: “strategia della tensione”. Ma ci domandiamo, a chi giova?

Per fortuna la vera scienza è altro, la vera scienza non ha ancora tutte queste certezze…

– La Germania è leader mondiale nel Greentech (1,2 milioni di post di lavoro, la solo Siemens fa 19 miliardi di fatturato con queste tecnologie): se si batte per misure severe (= grandi investimenti) non è certo per altruismo. Il mercato globale sarà di 3000 miliardi nel 2020, si stima.

E’ business, come al solito: lo stesso metodo di pensiero che ha fatto il danno. Altro che risveglio e cambiamento culturale verso la terra.

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Cambiare il futuro

obama-climate-change

Con una idea brillante Greenpeace accoglie i cosidetti “leader mondiali” a Copenhagen.

Purtroppo il contadino non riesce di credere veramente che i politici possono risolvere il cambiamento climatico. Questo dipende da noi, e non solo questo. I tempi dove la politica lavorava per noi sono terminati da un po’.

PS: Bello l’installazione della tonnellate di CO2. RIcordiamoci che non è un nemico ma aria per le piante…

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Il nucleare è il nucleare

uomo-def-da-nucleare

Sessant’anni fa, l’unione sovietica ha fatto esplodere il suo primo ordigno nucleare “Primo baleno” in una area di test nel nord-est della Kazachistan. Il sito, denominato Semipalatinsk Polygom sarà poi il luogo per altre 456 esplosioni nucleari per 40 anni. I residenti nelle aree vicine diventarono delle cavie…

Boston Globe

Non c’è uso del nucleare “buono” o “civile” e uso “militare”. E’ questo: semplicemente anti-vitale.

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I costi della vaccinazione

Come si sa non si possono sapere. Ma in Germania il costo complessivo si aggira su un miliardo di euro, circa la meta va per il costo del vaccino. Giusto per avere un idea e visto il belpaese e il suo funzionamento ci sta che l’Italia spenderà pure di più.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i casi di infezione con il H1N1 sono 400.000, i morti 4.735, mentre in Germania ci sono 2 morti su 20.000 casi. Non si capisce perché in certi paesi era così mortale all’inizio.

La GlaxoSmithKline (GSK) ci guadagna circa 4,2 miliardi di dollari, ma anche gli altri giocatori al tavolo qualcosa porteranno a casa.

[fonte]

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Ancora sul nucleare

Dopo la discarica in Siberia ecco che spuntano 22 kg di plutonio non registrati.

“A livello internazionale il plutonio dovrebbe essere catologato grammo per grammo dagli Stati che lo detengono – spiega Adélaïde Colin, direttrice della communicazione di Greenpeace -. Questo incidente significa che la società Areva non è capace di gestire uno dei materiali più pericolosi al mondo”.

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Sono anche i rifiuti nostri

Parte delle scorie nucleari francesi sono in Siberia a cielo aperto.

Fortissimo l’imbarazzo di Edf che ha affermato che «I rifiuti radioattivi prodotti dal trattamento dei combustibili restano in Francia dove sono custoditi in depositi in tutta sicurezza nel sito di La Hague». Eppure le immagini dell’inchiesta condotta dai giornalisti di Liberation Eric Guéret e Laure Noualhat mostrano in maniera inequivocabile e dettagliata contenitori con combustibile nucleare usato stoccati accanto ad una ferrovia in Siberia senza nessuna precauzione.

Mentre in Germania sembra che hanno tenuto in vita un reattore da chiudere fino il dopo-elezione, aspettando un governo più filo-nucleare.

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