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Categoria: cultura e arte

Mezz’ora di ascolto

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Nei tempi di attenzione media di neanche tre minuti ci vuole un contrappunto.
Complimenti per chi ci sta.
.

3 commenti

Buone feste

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Finito di decorare l’albero (al contadino piace che è ormai da quattro o cinque sempre lo stesso abetino, che durante l’anno campa sotto il fico nel un vaso) toccava alla povera gattina – che vuoi fare è anche la festa dei bambini.

Buona festa della Luce.

Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.

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Arte e soldi

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Succede che il contadino ha quasi finito la sua prima scultura venduta. Ma è ancora dell’opinione che senza soldi in mezzo tutto è più genuino (o forse è lui che ha un problema col vendere e fare un prezzo. Ma in fondo sono molto contenti tutti.

Tutto partiva da qui, non voleva vendere questo. Ora entrambe i due cerchi del carro del Cucco (il contadino che viveva qui più di mezzo secolo fa e portavo le sue verdure precoci a Empoli, col mulo) sono sistemati.

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Saluti dall’isola

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Il contadino è più vivo che mai e ha fatto delle cose che mai avrebbe fatto prima della sua malattia come andare a corsi e alloggiare in hotel (sembra che nei corsi come Feldenkrais – ottimo! – gli uomini siano specie rara, lui era l’unico, mica male), adesso si muove sciolto e bilanciato come un ballerino e anche mentalmente è più sveglio che mai. Lui credeva che il mare dell’Est era sempre così in movimento invece ha imparato or che questa settimana con quel vento fisso da NE e il mare chiassoso e pericoloso (sono morti 8 solo a Ruegen per i correnti) sia cosa normale invece era un eccezione. Ha pure beccato un tempo soleggiato mentre a casa sua pioveva.

Speriamo che duri, sabato ritorna nel suo mondo quotidiano, sembra che a casa ci sia molto da accomodare. A presto.

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Berlino invaso e libero

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Spandau, Friedrichstrasse, Wannsee, Alxanderplatz, Kreuzberg e molti altri di questi nomi erano già  molto familiari per il contadino, forse leggeva troppo nella gioventù. Si sente russo inglese tedesco italiano turco arabo e molte altre lingue, la città  sembra ampia abbastanza per poter contenere e integrare pure contadini svizzeri provenienti dall’Italia, niente di particolare. Lui in veste di urban explorer (eh, non siamo mica più turisti semplici oggigiorno, magari vendono da qualche parte anche l’attrezzatura adatta) era già  in grado di prendere la U-Bahn e l’ S-Bahn da solo senza perdersi e ne va particolarmente fiero.

Pure è così verde e ampia che viene invaso dagli ailanti senza che nessuno se ne accorge tranne lui che ha la fissa per questi invasori. Mai visto così tanti, nascono ovunque ma ci sono anche piante vecchie in fiori adesso.

Se osservate i cartelli stradali: le case sono numerate di continuo, mica pari e dispari su lati opposti e il rischio più grande è quello di venir investito da una bici che hanno la metà  dei marciapiedi per loro, con uno sfondo rosso e il contadino ancora non ha imparato di non metterci piede. Ma ormai non importa più, che tra poco prenderà  il treno per l’isola famosa grande e la sua figlia sarà  contenta che non deve più salvarlo ogni tre minuti dalle bici.

E tre giorni di capitale sono bastate, è decisamente in overdose di impressioni da smaltire, ha visto molto compreso vita notturna a bere birra (sono tutti drogati di birra qui davvero) con i giovani comprese due ragazze persiane bellissime in transito, il muro e la lavatrice degli elefanti (sede della Merkel) durante una gita sul fiume Spree.

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C’era una volta la lingua

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Niente, oggi il contadino (quando mangia da solo deve leggere sempre qualcosa) ha visto questo sulla rivista della camera di commercio.

Perchà© non diventi project manager in un baby parking e ti focalizzi sulla comunicazione ambientale green, eh? Forza!

Siamo alla frutta davvero se non badiamo più alla lingua e passano espressioni come queste.

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