
Il contadino divorava i libri a quintalate quando era giovane poi sempre meno fino ad arrivare a un libro l’anno se va bene e stessa storia con la musica: sembrava di non poter stare senza e adesso la ascolta quasi solo dal vivo o dalla radio. L’anno scorso leggendo Balzac gli è venuto la voglia di leggere un po’ dei classici mancanti: Hugo, Dostojewski e altri. E così con bella scusa del natale e della figlia in partenza per la Giordania dove non può portarsi dietro dei libri pesanti ha ordinato uno di quei lettori ebook (rigorosamente con sistema operativo libero linux) per provarlo (i scaffali in casa sono pieni e ha nessuna intenzione di ingrandirli).
E credeva peggio: si legge bene e con comodo su questo schermo a inchiostro senza illuminazione e nelle ultime settimane ha letto libri come nei ultimi tre anni insieme. E visto che il primo, PocketBook semplicissimo gestito da IBS, non sopportava la tastiera araba gli ha regalato il modello superiore non castrato da nessuno direttamente da PocketBook, ditta ucraina che fa produrre (sembra però che le condizioni siano migliorate) alla famosa cinese Foxconn.
Libri classici si trovano su manybooks, Progetto Gutenberg e altri siti. E un ottimo software open (per tutti sistemi operativi) per poter gestirli esiste pure, e permette pure di abbonarsi a testare giornalistiche e altri siti che hanno un feed RSS decente, per leggerli offline sul lettore.
E forse questo è il difetto dei PC: di solito è sempre connesso alla rete mentre per leggere in tranquillità bisogna sconnettersi non solo dalla rete, mentre adesso tutto il mondo sembra di voler essere connesso, saltando da una cosa all’altra nel ritmo di 20 secondi.