Premi "Invio" per passare al contenuto

Categoria: ambiente

ecologia e uso consapevole delle risorse limitate

Il treno delle scorie

Quel treno è partito da Valognes in Francia direzione Gorleben e contiene 123 tonnellate di scorie altamente radioattive. Benvenuto nel stato di polizia nucleare:16mila poliziotti in servizio solo in Germania. C’è chi protesta, cinque attivisti si sono incatenati ai binari e l’hanno fermato per un po’, altre proteste in Germania garantite, forse le più grandi manifestazioni contro il nucleare da decenni. Foto qui (cliccare sull’immagine per il prossimo). .

In occasione del passaggio del trasporto di scorie nucleari più radioattive di tutti i tempi, “Sortir du nucléaire” e B.I. Lüchow-Dannenberg hanno fatto appello insieme a Greenpeace ad una forte mobilitazione per protestare contro il nucleare e i rischi prodotti dalle sue scorie. «Questo trasporto – spiegano le due associazioni – concentra almeno due volte più radioattività del totale degli inquinamenti radioattivi emessi dalla catastrofe di Chernobyl!». La reale consistenza della radioattività del convoglio si è conosciuta solo grazie all’intervento di un deputato tedesco che ha permesso che gli ambientalisti ottenessero dal ministro dell’ambiente della Bassa Sassonia l’inventario ufficiale della radioattività del “train d’enfer”. «Raggiungerà i 917,4 petabecquerel (pbq), vale a dire 3 miliardi e 917, 4 milioni di becquerel.

[da qui]

Aggiornamento: Questi contenitori con le scorie processati (un treno/anno) sono caldi: 120°C. Rer i prossimi 30-40 anni sono stoccati in una capanna nel mezzo di un parco naturale mentre la gente crede che siano sotto terra nella vecchia salina. Ma devono reimpacchettarli in contenitori più piccoli prima di calarli, ma manca ancora la tecnologia e il sito non ha i permessi per essere un depositi definitivo.

Incredibile ma vero.

2 commenti

Cercando riparo per l’inverno

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Piove piovette rovescia e così il contadino ha tempo libero per raccontare l’evento principale sabato al frantoio: Mai ha visto così tante coccinelle, migliaie, ma purtroppo non quelle nostrali, quelle asiatiche ovvero Harmonia axyridis (mica tanto armonia) o coccinelle arlecchino. Una conferma che in due anni hanno attraversato l’Appenino, sono segnalati già da 2007 nella Bassa, in Germania e Belgio viene segnalato dal 2000 o 2002 secondo le fonti, in Svizzera e Francia dal 2004 (e danneggia con le sue secrezioni di difesa il vino delle uve tardive come Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon).

Con le prime brinate notturne si congregano in posti soleggiati, muri e altro per svernare, esattamente come ha visto sabato.

Quindi un altro di quelli mezzi disastri combinato dall’uomo che credeva di fare cosa ottima sostituire l’insetticida con la lotta biologica introducendo nel ambiente il primo insetto che li viene tra le mani. Come con gli alianti, le nutrie e il gambero rosso della Luisiana: non si può tornare indietro e bisogna regolare la convivenza futura nel ecosistema. Non è solo bene che le coccinelle eliminano gli afidi; in quanto essi nutrono le api (miele di melata), certe specie di formiche utili che puliscono i boschi e uccelli che si nutrono d’inverno delle larve degli afidi, e le formiche stesse sono cibo per molti uccellini. Se arriva un insetto sterminatore l’equilibrio naturale viene cambiato, ed è già compromesso con le altre attività (agricole) nostre.

Informazioni più complete qui.

14 commenti

La contaminazione strisciante

Greepeace fa pressione che la legge europeo tutela le persone e l’ambiente e non le interessi della lobby nucleare. Auguri e complimenti:

Greenpeace ha consegnato oggi al Parlamento europeo quattro campioni di scorie radioattive, in due container sigillati con cemento e piombo. Alla vigilia della presentazione della direttiva sulla gestione delle scorie nucleari proposta dalla Commissione europea, Greenpeace ricorda ai parlamentari che non ci sono soluzioni e che l’unica opzione valida è di non produrre rifiuti nucleari.
Mentre avveniva la consegna, Greenpeace ha contattato i servizi di sicurezza del Parlamento e l’Autorità di sicurezza nucleare del Belgio. Decine di attivisti di Greenpeace hanno circoscritto l’area con nastro segnaletico per avvertire della presenza di un sito nucleare e poi si sono ammanettati ai container.

I quattro campioni di materiale radioattivo consegnati da Greenpeace provengono tutti da località contaminate, ma aperte al pubblico: la spiaggia di Sellafield (Regno Unito), il fondo marino di fronte a La Hague (Francia), le sponde del fiume Molse Nete in Belgio e il villaggio minerario di Akokan in Niger. I primi tre siti corrispondono a impianti di riprocessamento di scorie nucleari (ma a Molse Nete ci sono anche reattori e centri di ricerca) mentre Akokan è un villaggio presso una miniera di uranio gestita da un’azienda controllata da Areva, il colosso del nucleare francese.

Anche se pericolose, queste scorie «all’aria aperta» non sono classificate come rifiuti radioattivi poiché provengono da attività minerarie o da «emissioni autorizzate». Tuttavia, se raccolti e messi in un contenitore, gli stessi materiali devono essere classificati come «rifiuti pericolosi» e immagazzinati in sicurezza per secoli o millenni.

1 commento

Lotta alla mosca d’olivo, ancora

Ora si vedono i risultati della lotta incompleta alla mosca tramite le ecotrap: La parta abbastanza isolata degli olivi è quasi non attaccato per adesso – si trovano solo poche prime punture (la mosca fine stagione depone le uova al sud sulle olive ben esposte al sole, per anticiparne lo sviluppo e mai due su un oliva) – mentre la parte che era sempre più a richio per posizione e grandezza dei frutti risulta abbastanza compromessa: le ecotrap (quest’anno messe a dimora senza che i vicini partecipavano) non sono riusciti di contenere abbastanza la mosca. Se si ferma adesso bene, ma di solito quando c’è va avanti. Ma qualcosa hanno fatto: in un oliveto “di controllo” in posizione paragonabile a 300m sono bacate tutte. Tutte. 100%.

Che fare adesso: Acquistare i 5lt di Spintor Fly per più di cent’euro non conviene in quanto avanzerebbe più della meta e il prodotto è ancora in via sperimentale, anche se da un amico la prova ha dato già risultati buoni.

In tutti i campi sperimentali non sono state comunque
osservate variazioni del numero di adulti in seguito ai trattamenti con Spintor Fly®[…]

Nonostante i dati ottenuti quest’anno non abbiano portato a evidenti risultati di efficacia in
seguito all’utilizzo di Spintor Fly®, l’impiego di tale prodotto andrebbe approfondito in
quanto potrebbe rappresentare un metodo interessante da inserire o integrare nelle
strategie di lotta contro la mosca dell’olivo nelle aree olivicole della provincia di Brescia.

Un altra sperimentazione fa il comune di Montignoso.


Senz’altro va anticipato eventualmente il raccolto e visto che molte larve sono nello stadio di bozzolo e voleranno tra qualche giorno il contadino prova adesso l’efficacia delle bottiglie-trappole con ammoniaca e pesce: troppe volte ha sentito storie sulla bottiglie e ora vuole vedere chiaro, oggi ha messo 8 bottiglie con ammoniaca al 5% e avanzi di pesce, qualcuna solo pesce qualcuna solo ammoniaca e in due “modelli” diversi. Un maschio di mosca ha già chiappato, ma per vedere più risultati bisogna aspettare qualche giorno.

Un po’ di conforto fa la notizia che sembra che il Dimetoato, (il famoso Rogor) e con lui anche la lotta facile facile avrebbe i giorni scontati:

Nel prossimo futuro è tuttavia prevista la revoca delle autorizzazioni legislative all’impiego del dimetoato.

. Se è così avevano ragione tutti che lo evitavano da sempre.

Per il futuro bisogna si può forse anche puntare su altri insetti e/o batteri:

In conclusione, quindi, avendo Fopius arisanus una capacità di parassitizzazione paragonabile a quella di Psytallia concolor e Eupelmus urozonus potrebbe essere sperimentata una strategia di rilascio inoculativo stagionale integrata con altri metodi ecocompatibili di controllo in grado di contrastare lo sviluppo della popolazione della mosca delle olive.

5 commenti

Smaltire il nucleare

Il contadino ha ancora molte tab aperti con vari articolo sull’energia nucleare perché volevo farne un post, adesso sarà anche ora di liberarsene, ma l’argomento è così chiaro che ogni parola troppo è sprecata. Il riassunto:

  • Le centrali fantasma. Sono stati costruiti più di cento centrali nucleari (più che altro nei anni ’70-’80) che hanno quasi mai prodotto corrente. Costi stimati: 360 miliardi, senza contare quelli correnti per messa in sicurezza, smantellamento ecc.
  • Fusti molto più radioattivi che stimato prima (16’100 contro 1300 contenenti materiale media-radioattivo) nella vecchia miniera di Asse in Germania, quella con l’acqua radioattiva in giro che deve essere bonificata.
  • Allungano il tempo di vita e in compenso abbassano gli standard di sicurezza. In Germania.
  • I preventivi rosei: In Bulgaria il ministro dell’Economia Traicho Traikov ha annunciato che il costo della centrale nucleare prevista a Belene raggiungerebbe i 9,8 miliardi di euro, più del doppio di quanto inizialmente previsto.
  • Le centrali svizzere Gösgen e Beznau usano l’uranio riciclato. Energia pulita, bello! Riciclata a Mayak (non guardare le foto), Russia, il peggio luogo che esiste sulla terra. Il commercio mondiale di uranio è completamente all’oscuro, non deve essere dichiarata la provenienza. Produzione mondiale: 40’000 tonnellate. Consumo: 70’000 tonnellate. La differenza di 30’000 tonnellate proviene da “fonti secondarie”, elementi esausti di reattori o bombe smantellate. Va separato il Plutonio e milioni di litri di acqua contaminata viene rilasciata nell’ambiente, come a Mayak.

Tralasciamo notizie sull’uso militare, che non si separa dall’uso civile. O si usa o non si usa questa tecnologia. Ci vuole un altro Cernobyl nell’Europa centrale con una vasta area non abitabile per farci smettere?

Commenti chiusi

Il ritorno della metcalfa


Proprio ieri se n’era parlato con l’apicoltore e oggi il ronzio delle api trai rovi accanto la vigna. Sembra che quest’anno la metcalfa si stia riprendendo, bene per le api, bruttino per le piante che coperto di melata (Honigtau in tedesco, rugiada di miele) diventeranno nere di fumaggine in giro di un mese. Era quasi completamente sparita dopo la lotta biologica introducendo la Neodryinus typhlocybae.

A proposito di miele: Secondo lui era meglio se lasciava le api qui invece di portarle nell’Appennino – fallito completamente il raccolto del Castagno. Erano tutti malati, nessuna fioritura. Quindi anche niente castagne.

7 commenti

Schifo

Al contadino sembra che c’è una regia, una congiura, una cospirazione, chiamalo come ti torna meglio, intenzionato per far presente a tutti che grande schifo è il petrolio (e di conseguenza tutto quel che ne esce: plastica, benzina e concime; per non parlare dell’effetto serra)

Commenti chiusi

Il messaggio della marea nera

Con il perdurare (o addirittura peggiorare) del versamento di petrolio dal buco nel Golfo di Messico il contadino si chiede che senso abbia, perché niente accade per puro caso, tutto è un intreccio di cause e conseguenze e si chiama karma.

Sicuramente mette sotto gli occhi di tutti cos’è e com’è fatto il petrolio che di solito prima pochi pensavano all’origine della benzina quando facevano il pieno o quando compri un giocattolo tutto di plastica; e in secondo luogo mette in evidenza come da un po’ di anni per la fame energetica l’umanità attinge sempre di più a pozzi più difficili da gestire – catastrofi come questa sono solo destinati ad aumentare, perché non si vede un cambiamento di strada.

E’ non è colpa della BP, la BP è solo il nostro braccio lungo che ci prende quel che vogliamo – a tutti costi. Se la stessa cosa accade per decenni nel Delta del Niger il nostro braccio si chiama Shell, solo che il Boston Globe non fa servizi fotografici e non se ne parla e lo stesso vale per molti altri regioni. Si stima che la stessa quantità di petrolio esce già da sempre, solo sparso per il mondo e non in UN posto solo.

L’unica cosa che il singolo può fare e limitare al massimo l’uso di auto, aero e plastica, ma il suo coinvolgimento diminuisce solo di gradi, non di sostanza. Ne va preso atto, con ogni goccia di benzina che bruciamo e con ogni pezzo di plastica che tocchiamo

Notizia correlata: Uno dei sbagli più grossi ovviamente è di trasformare il sistema pensionistico da versamenti diretti a rendimenti di capitali. Molto probabile le spese e indennizzi immensi da sostenere la BP ridurranno drasticamente le pensioni degli anziani inglesi.

3 commenti

Pure qui si usano dei cookie... Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi