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Categoria: agricoltura

Vita nella vite

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Il contadino è molto favorevole al lavoro che svolgano le termiti nella vigna: tolgono la legna marcia e debole ovunque (e non solo nella vigna).

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Ritorno alle origini #6

Tutti gli anni il contadino mette da parte la vitalba che gli capita tra le mani quando pulisce il podere (mette da parte sempre tutto che trova in questa attività invernale; legna, nidi di uccellini, fascine di ginestra, pietre – tutto) e puntualmente gli secca e la butta alla nel forno ed ecco un altro inverno senza un canniccio nuovo.

Invece quest’anno ce l’ha fatto e tempo un ora e i gatti l’hanno occupato.

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Durano tanto, il primo avrà più di vent’anni adesso, testimone dei tempi quando tutto era nuovo e interessantissimo.

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Solo danni …

…fa questa agricoltura altamente specializzata, il nord fa latte (con le mucche che mangiano più granaglie che erba), il sud cereali e tante altre idee assurde. Stranamente è questa Europa poco amata che adesso mette dei paletti:

L’Olanda rischia di dover tagliare fino a 200mila capi bovini da latte per aver sforato i livelli di fosfati, mentre la Germania è alle prese con una procedura d’infrazione in tema di direttiva nitrati.

L’Olanda potrebbe essere costretta a tagliare tra i 150mila e i 200mila capi bovini da latte, per aver sforato per tre anni consecutivi i livelli di fosfati.
Il rischio che l’Europa possa intervenire per richiamare all’ordine i Paesi Bassi, il quarto paese per volumi lattieri europei, con 10.853.000 tonnellate prodotte nel 2016 nel periodo gennaio-settembre 2016 (+9,87% rispetto allo stesso periodo del 2015, fonte: Clal.it), appare quanto mai concreto.

Non si fa agricoltura per produrre materia da vendere, si coltiva la terra e il paesaggio – l’agricoltura è una attività di cultura e non di lucro e se viene praticato con il mente il lucro ecco cosa ne esce: falde inquinate, sofferenza del bestiame, paesaggi e terre sciupati per l’abbandono o dall’agrotecnologia chimica intensiva.

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Rieccolo

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Il contadino riemerge da sotto l’olivo o meglio riscende a terra, abbastanza sfinito ma contentissimo del raccolto di quest’anno, era di più di anno e leggendo che in Italia a molti non è andato così gli dispiace. La cosa strana era che sulla penultima frangitura le mignole hanno reso meglio di quelle altre (13,3% >< 12,8%) e pure sembravano acerbe, e poi quante ne hanno fatte quest'anno, in media avevano di più delle altre, uno ne aveva pure 50kg. La resa media era esattamente il 13% e le speranze che si inverte la tendenza diminuisce ancora. schermata01

E per il resto è diventato un mondo strano: le olive ovunque colte tutte di corsa, un po’ per mosca, un po’ tanto per moda ma sopratutto velocemente con quei abbacchiatori che li ammaccano pure, adesso in tutta la Toscana ci saranno rimasti dieci alberi da cogliere, i frantoi prima lavoravano anche di gennaio anche se poco.

Fedele al suo motto “agricoltura museale” i strumenti più moderni che si usa qui sono le reti antispina e i rastrellini dove sono fitti. Questa corsa a più veloce, più razionale. più economica intanto non si vincerà mai, questo è sicuro quindi meglio non buttarsi troppo.

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Il nonno al frantoio

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Cercando la fotina per illustrare questo post sulla prima frangitura il contadino si è imbattuta nella foto della sua prima nipotina – forse è ora di dirlo qui che è diventato nonno. Poi hanno rese bene (13,3%) anche le olive che sono pure sane che non era facile quest’anno.
Più contento di così è difficile.

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Anche il contadino cura la sua parte del Giahs

Pian piano si scopre che uno dei “prodotti” più importanti (però sempre seconda questa visione economicentrica dannosa del mondo che ci ha portata dove siamo) non è il grano, il latte o quel che sia ma il paesaggio.

Sistemi di patrimonio agricolo, Mipaaf e Fao firmano l’accordo
Obiettivo: promuovere la conservazione dei Giahs

Ma ovviamente il caro lettore vorrebbe sapere che diavolo sia questo “Giahs”, magari in spagnolo.

In Europa non ce ne riconosciuto uno solo fino adesso eppure il contadino ci lavora tutti santi giorni per il mantenimento del sistema agricolo delle Piagge della Valluccia, affluente dell’Orlo nella val d’Egola superiore.

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Conoscere la mosca per vincerla

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Tra poco comincia il raccolto. Quest’anno due trattamenti almeno (col Rogor e simili veleni) hanno fatto tutti quei che badano ai loro oliveti, ma c’è anche chi ne ha fatto quattro e la mosca c’è l’ha ancora. Visto i risultati positivi della sua lotta biologica contro la mosca dell’olivo il contadino ha pensato di mettere insieme le sue esperienze qui.

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Maschio e femmina, ben visibile l’ovodepositore a punta, cattura di oggi.

La prima cosa: bisogna avere voglia di conoscere la mosca e il suo comportamento e monitorarla bene, per questo ci vuole tempo.

  • Una generazione dura 30-35 gg, nascono 50/50 maschi e femmine, la femmina depone circa un centinaio di uova. I discendenti di una coppia di fine luglio così riescono teoricamente infestare una trentina di quintali di olive fine ottobre. La prima generazione ha inizio metà luglio in poi (con l’eccezione di quest’anno…)
  • All’inizio perferisce il lato basso nord-est (voltato all’alba) delle piante, l’uovo e il bachino hanno più probabilità di sovravivere il caldo, che da 32° insù diventa un problema. Con gli anni il contadino ormai conosce le zone della prima infestazione nei oliveti suoi (sempre con eccezione di quest’anno, era ovunque).
  • Prima che si trasforma in bozzolo si prepara il foro d’uscità, poi ci mette anche due settimane a uscire; al contadino sembra che aspetta il tempo giusto: tipo un abbassamento di temperatura dopo una piovuta seria. Volo spesso serale.
  • Le ovodeposizioni di ottobre e novembre si hanno sulla parte esposto al sole, in modo che il calore aiuta allo sviluppo del baco.
  • Si sposta relativamente poco, non fa tanta migrazione se trova olive addatte. Quando sono troppo mature preferisce quelle ancora verdi, tipo le mignole.
  • Quando si trovano maschio e femmina sono nati nel oliveto, quando si trova solo la femmina è immigrata da oliveti adiacenti.

La lotta si basa su questi pilastri:

  • Il rame (Iperion o simile): elimina un batterio che è essenziale allo sviluppo del baco, le olive sono meno adatte per l’ovodeposizione.
    Va dato possibilmente poco prima del volo autunnale grande, tipicamente i primi giorni di settembre, controllare il bozzolo nelle olive con i fori di uscità, quando passa lo stato “lattoso” (quando si sciaccia) si possono intravedere già gli occhi dell’insetto, diventa più scuro il bozzolo. Quest’anno con quel anticipio il contadino ha ramato il 20 d’agosto con l’idea di ripetere il trattamento ma non era neccessario, si vede ancora adesso nonostante le piogge abbondanti. Per 400 alberi quest’anno ha usato 4 botte (1200lt), ma di solito bastano meno, 2½-3)
  • Lo Spintor Fly. Costa caro, ma 8-9 bottiglie bastano per 400 piante, ci vuole 1,5 lt diluiti in 1:4, una spruzzata a goccia grossina che fa una chiazza di 40cm circa, una pianta sì una no. Ci vuole un ora e mezzo circa ed e affiaticante. Va dato sul lato nord-est all’inzio, da metà settembre sul lato solativo. Dura 7-10gg e si lava quando piove, quindi – visto il suo costo -va studiato bene il meteo e il volo delle mosche.Dopo il primo volo fine luglio per quasi un mese è inutile darlo, meglio le trappole, poi si ricomincia prima del volo, il mese di settembre bisogna assolutamente coprirlo tutto e per bene, anche la prima metà di ottobre, tempo permettendo.
  • Le trappole cromotropiche con la colla: Sono importantissimi per avere il quadro della situazione del volo e servano anche per eliminarle, spesso si ha zone con più o meno pressione della mosca, così ci si può regolare per i trattamenti. Anche qui il costo non è da poco, sono circa di 30 centesimi a foglio tagliato (un pacco contiene 10 fogli da dividere in tre) e in un annata come questa qui il contadino non ha risparmiato e ha distribuiti man mano 120 pezzi. Durano un mese e più, si possono riusare lavandole con benzina e spargendole con la colla per topi. Vantaggio: funzionano anche quando ha piovuto. Posizionamento identico: primo al lato nord-est poi lato sud.
  • Ma non da dimenticare: Un grandissimo aiuto danno i codibugnoli, mangiando tante ma tante delle prime larve, poi ci sono i ragni e il contadino una volta ha osservato pure le formiche tirare fuori un bozzolo dall’oliva; ma anche la stagione aiuta a volte, quando si butta sul secco arido.

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Stasera piove

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Il contadino sbriga i lavori prima che la raccolta delle olive impedisce ogni altra attività.
Ieri giusto prima dell’acqua di stanotte ha ricavato la stalla e sistemato il letame vecchio che è diventato un bel terriccio come dovrebbe essere per poter darlo sulla terra non lavorata (da quando ha comprata la trincia ha cambiato la gestione del terreno, terreni in pendenza poi con queste bombe d’acqua ormai frequenti stanno davvero meglio sodo). Manca la legna per la stufa per arrivare a dicembre, qualche ciglione da pulire e poi potrebbe anche smettere mandare queste piogge, secondo lui adesso basta l’acqua per un po’ .

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Lo show

Pian piano il forum di riempe, lo staff indirizza i giovani davanti a destra al palco (saranno solo loro che si vedranno in primo piano in diretta tivu quando inquadrano il pubblico ma bisognalo dire: i fan ormai sono tutti vecchi, età media 55 anni se non di più), la musica è già a palla e l’animatore scalda la sala, ma ci vuole un ora buona per sistemare i ottomila arrivati, duemila non c’entrano e rimangono fuori a seguire lo show sui megaschermi installati, ce ne sono anche in sala. Sui sedili pronte bandiere e fazzoletti, giallo verde nei colori del marchio. Sono venuti con più di cento pullman da tutta la Toscana, ma anche dalla Liguria e qualche delegazione anche da Cuneo e altri luoghi lontani.

Parte lo show, interotto ognitanto da filmati che fanno vedere la bella Italia, poi ci sono gli sponsor, anche loro hanno portato qualche filmino e un loro dirigente che ha un suo intervento, bello quello sul credito a cura di Intesa San Paolo, poi altretanto bellino e piena di armonia quello della Cattolica che sembra essere un assicurazione.

Un colpo di scena finale quando appare Renzi e ci annuncia l’abolizione dell’IRPEF, solo a noi eh! Ma prima parte anche un bel spot per il referendum sì, accompagnato da fischi.

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