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Categoria: agricoltura

Le olive ci sono

Qui almeno ci sono e anche tante e anche avanti, l’intenzione è di cominciare verso il 22.
E’ tanto che il contadino voleva scrivere qualcosina sulla sua (per)occupazione primaria, gli ulivi. Allora:

Bene l’acqua d’inverno, dopo la siccità  nel 2017 ha praticamente pioviscolato a diritto – con l’effetto che lui non poteva nemmeno spargere tutto il letame. Male quella notta con meno nove gradi, lì per lì non si vedeva nulla, ma quando lepiante di aprile si sono mosse ecco, bruciati i rami bassi delle grossaie nei soliti luoghi, ultima volta era nel 2007. Non li ha nemmenopotati, forse ha fatto bene così non hanno messo niente di vigore che si poteva riempire di rogna. In tutto una trentina di piante dannegiate, alcune da tagliare alla base (e innestarle poi con leccino o simile)

PTX_6250danni da freddo

Grande assente fino dieci giorni fa la mosca mentre c’era quel moscerino suggiscorza che crea queste porzione di rametti disseccati sparse sulla pianta e la margaronia che ha pure eroso qualche oliva. La mosca alla fine c’è l’ha fatto ugualmente, anche se ancora limitato l’attacco, sulla trappole la trova al confine dei suoi oliveti,lo Spintor Fly sembra che abbia fatto bene il suo lavoro. Sulle trappole si trovava una marea di altri insetti quest’anno – e i termiti puliscono la legna marcia nelle ceppe, ormai sono onnipresenti qui.

PTX_6229PTX_6248termiti olivo

Se ha piovuto bene fino agosto dopo l’acqua mancava, così che in tanti posti le olive erano avvizzite, poi ha piovuto il minimo necessario ma non di più e adesso regna la tramontana di nuovo. L’impressione è che si fanno le raccolte sempre per quasi un miracolo gli ultimi anni.
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Vendemmia 2018

Forse il contadino potrebbe anche prendersi il tempo di scrivere due parole sull’uva, è solo che gli sembra pieno zeppo ‘sto internet e non vorrebbe aggiungerci altro peso forse inutile. Comunque era un ottima uva, ma molti avevano problemi di peronospera pure in collina e quindi molti chicchi/grappoli seccati, ma sembra che lui sia stato bravo a ramare invece, anche se andava al limite del rame/ettaro consentito nel biologico. Un quintale di uva di tavola sta appesa in capanna, il vino rosso suo è già  nella botte di legno e secondo il suo mostimetro dovrebbe avere 15,5%… aveva 24 gradi di zucchero e bolliva giù in 10 giorni in vasca aperta. Il bianco grada meno, solo 22, quindi verrebbe un vinello di 14%. La vinaccia sta ancora a bollire con acqua e una mezza bigoncia di uva canaiola e dovrebbe diventare acquetta.

L’uva nera di pomeriggio a coglierla non si toccava quasi così scottava e la sera la diraspatrice sembrava un braciere che emanavo un calore da scaldarsi le mani.

Quest’estate sembra non finire poi.

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“Che abbandano di agricoltura è questo…”

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Alcuni frasi rimangono impresse nella memoria, questa è una in quel del contadino. A pronunciarlo era Nello dei Bianchi, quello che girava d’estate non col capello ma con un fazzoletto in testa, ed era quando era già  molto vecchio a la moglie non voleva che prendesse l’apino ma è venuto su questa collina, si è guardato intorno è disse: “Ma quant’ho lavorato qui… ma quant’era sciucco…” e scosse il capo, poi guardando la colline di fronte da Collegalli a Balconevisi pronunciava la frase del titolo.

Ora da qualche giorno il contadino è venuto a conoscenza di questo servizio della regione Toscana, richiede un po’ di apprendimento ma è fenomenale. Gli edifici sono quelli attuali nelle foto e nella slide.

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Acqua

Nebbia, umidità , pioviggine, afa. Umidità . Nuvoloso e afa. Il vento non esiste. Cielo bianco. Pioviggine, l’aria si può bere e tagliare a fette.
In qualche modo il contadino è pur riuscito a portare in capanna il primo taglio del fieno -ma anche per la fioritura degli ulivi ci vorrebbe l’esatto contrario, ventilazione e limpidezza.

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Quello che c’è e quello che non c’è

Innanzitutto c’è l’acqua, attualmente in forma di nebbia, mentre per mesi era pioviggine, quindi non c’è più la siccità .
Non c’è il cuculo, sono tre anni che il suo silenzio è assordante di primavera; c’è l’usignolo, l’upupa e di recente anche il rigogolo e anche il gruccione è arrivato.

Ci sono gli ulivi danneggiati dal freddo, la varietà  mignolo sopratutto, e ci sono le mele, mentre non ci sono più le nespole, e anche le mirabelle. C’è la bolla sui peschi così forte che alcuni probabilmente seccano.

Ci sono lupi, cinghiali e caprioli e daini, non può più crescere un piccolo olivo, frutto o cipressino senza che lo fanno a pezzi, e non c’è più terreno pari: tutte buche di cinghiali.

Non ci sono le foto di cinghiali, upupa, cipressi sbucciati, meli carichi e olivi danneggiati: usate l’ immaginazione propria, grazie.

[continua]

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L’imbianchino vien di notte

Ha fatto tutto bianco alle due di notte, col pennello grossotto, insomma una bella grandinata ci mancava.
Però sembra che i fiori dei peschi sono ancora intatto.
L’anno scorso pioveva mai e si poteva fare tutto, quest’annata il contrario: per ora la terra era mai asciutta, il letame è ancora tutto lì perchà© la strada accanto la letamaia è sempre fangosa ancora.

Poi anche il contadino non va, si spera nella primavera e le sue forze qui…

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Questionario

Ci scrivono al contadino e lui quando gli chiede una cosa spesso non riesce dire di no:

….sarebbe possibile postare un questionario sull’innovazione nell’agricoltura sul tuo blog? Siamo un gruppo di ragazzi che stanno lavorando ad un progetto per quanto riguarda l’innovazione agricola.
Il questionario è questo:
https://goo.gl/forms/y8g7vMxPHDHu5mYI3

Il pensiero del contadino al riguardo è che oggigiorno sono pochi gli appassionati che si legano alla terra, perchà© è questo: sei legato alla terra per la quale ti prendi la responsabilità  e adesso tutti vogliono essere nomadi. E la terra la vuole nessuno – anche per il fatto che vi vuole un reddito extra per dedicarsi alla terra.

Il secondo pensiero gli viene quando legge cosa Alphabet (google) ti dice quando clicchi il link:

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e fanno ridere i polli: questi algoritmi sanno molto su di te, conoscono i siti che visiti e leggono pure le tue mail se usi gmail altro che “identità  anonima”. Manca anche un po’ la cultura digitale, tipo pagarsi un servizio email, usare telegram al posto di whatsapp, wire al posto di skype e così via.

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Rossellino o no?

Tra gli ulivi che coltiva il contadino c’è una pianta immensa, vigorosa e con foglie molto grandi che ha resistita bene alla gelata dell’85. In tutta zona ha trovato tre piante sole.

Con il leccino ha in comune la resistenza alla rogna, la quasi assenza di polloni, la resistenza al freddo, con il frantoio il portamento delle olive e l’invaiatura scalata. Si può anche dire che ha un alternanza spiccata, tipo 3 cassette poi l’anno dopo 2 kg. Visto le sue proprietà  il contadino l’ha innestato in posti dove il frantoio produceva poco e adesso avrà  una trentina di quelli. Quest’anno ha fatto cosa voleva fare da tempo: frangerle da sà©: hanno reso il 14,9% verso 13% di una partita di quasi solo leccino. L’olio non pizzica quasi niente ma ha un bel amaro fruttato, adesso va visto nel tempo.

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Al frantoio hanno nominato la varietà  “Rossellino”, alcune cose delle descrizioni in rete corrispondono altre no (foglie piccole). Qualcuno lo riconosce?

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Addio glifosfato (ri)arriva dicamba

Dalla serie “L’uomo impara mai niente ma proprio niente di niente”: è in linea d’arrivo l’uso del dicambo, visto che il glifosfato ha prodotto infestanti resistenti e tutti quei migliaia d’ettari di soja transgenica sono sotto pressione. La Monsanto anno scorso vendeva già  i semi OGM resistenti mentre il novo formulato “meno volatile” non era nemmeno autorizzato.

Però non sembra meno volatile, visto che più di un milione di ettari sembra rimasto danneggiato.

In un mondo normale semplicemente si vieterebbe il prodotto e si userebbero le energie per cose più intelligenti.

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