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Categoria: agricoltura

RaiTV sulla lotta contadina in Sardegna

Del fallimento del sistema il contadino aveva parlato brevemente già  qui, e se ne parla di più su Greenplanet

Per chi soffre di banda larga ecco un link al servizio della Rai di ieri. Gianni Fabbris nalla mailing list di altragricoltura:

P.s.: quando la Rai ha mandato in onda il servizio, la sala del Comune di Decimoputzu era piena. C’erano due presidenti di provincia e numerosi sindaci in riunione con i contadini in lotta. Hanno visto il servizio su un televisore montato nella sala. La sensazione dei contadini, ma anche di quei rappresentanti delle istituzioni, è stata unanime: si sono sentiti meno soli, meno abbandonati a vivere il dramma dei debiti nella vergogna e l’isolamento. Forse incomincia a passare l’idea che loro i debiti non li hanno fatti perchà© sono incapaci di gestire l’azienda ma, se fallimento è, è di un intero sistema e, dunque, può e deve essere affrontato per il grande problema sociale che è.

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Ogm-free ti fa diventare vegan

L’idea di avere l’agricoltura europea libera di piante geneticamente modificato ha il pieno sostegno non solo del contadino e quindi si mette volentieri in evidenza il link alla petizione segnalato nei commenti giorni fa. Ma attenzione, se ti piace la carne economica “italiana” (con mangimi d’importazione…) potresti fare un autogol, sottoscrivendola. Citazione di un pdf da Agronews:

Ricordo che siamo costretti a importare quasi il 50% dei cereali. Tanto per essere chiari, allo stato attuale per l’industria mangimistica italiana è impossibile produrre senza ogm. Questo vale anche per le nostre cosiddette filiere della dop. Basti pensare che oggi la principale fonte proteica nell’alimentazione zootecnica è la farina di soia che nel nostro Paese ha una quota di importazione superiore al 90%.[…]
In sostanza, quali ripercussioni pratiche vi potrebbero essere dalla tolleranza zero nei confronti degli ogm?
Nel peggiore scenario ipotizzato dalla Commissione, l’Europa potrebbe dover fron-
teggiare un deficit di importazioni di circa 32 milioni di tonnellate di soia, di cui solo il
20% potrebbe essere sanato aumentando le produzioni all’interno dell’Ue. Entro il 2010, quindi, secondo questo rapporto, se si mantenesse questa posizione totalmente intransigente si arriverebbe a una riduzione della produzione suina del 35% con l’Ue che diventerebbe un importatore netto di carne di maiale; per la carne di manzo arriveremmo a importazioni quadruplicate, esportazioni ridotte a zero e forte incremento del prezzo della carne; per le carni avicole si avrebbe una riduzione della produzioni del 44% e un forte aumento delle importazioni a fronte di un
export ridotto a zero.

E il contadino scommette che dovessi uscire negli USA un farmaco contro il cancro grazie ad una pianta OGM tanti firmatari della petizione segnalato di sopra lo vorrebbero importarlo senza scrupoli.

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La vendemmia è finita

Finita quella sul podere del contadino, 55 quintali raccolte rigorosamente in famiglia (niente rischio di multe salate per l’amico che t’aiuta…), quella nell’azienda sulla collina di fronte, 15 persone per una settimana, tutte assicurate compreso il contadino. E’ finita sopratutto è anche la vendemmia in questo stile con le bigonce e tanta gente con le forbici tra i magoli (magoli è un sinonimo di proda) che chiacherano, sudano, bestemmiano, si innamorano e si stancano.

Ieri l’altro sul podere qui di sotto per la prima volta nella sua vita ha visto in azione una vendemmiatrice (questa qui).

“Che ti sembra, può andare?” faceva l’operatore al contadino che stava guardando l’uva nel carrellone: solo chicchi pulita e neanche tanto spaccati. Può andare, sì. Un uomo solo che vendemmia due ettari in neanche un giorno, la proda che trema come fosse un terremoto in giro con la macchina ancora lontano, i pali di ferro, un trattore cingolato di 100 cavalli che tira la macchina. Diceva che farebbe il lavoro di 45 persone, sarà  un po’ esagerato, ma trenta sì. E la vendemmia costerebbe la metà . Diceva che lavora bene anche nelle vigne vecchie, se uno raddrizza i pali e l’ha in mente quando pota e lega.
E anche lui ha delle vigne, 9 ettari, e dei vecchietti di ottant’anni che usavano di fare la vendemmia nà© sarebbe rimasto solo uno, non si trova più gente a vendemmiare, così l’anno scorso comprò la macchina e ora più che ci lavora più che si diverte, diceva.

Si vedeva che l’amava.

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Sardegna, sciopero di fame

Il beneficio tardivo dei finanziamenti agevolati per costruire serre e passare all’orticoltura intensiva nei lontani anni ottanta:

All’asta per insolvenza 5 mila aziende agricole sarde che hanno utilizzato finanziamenti agevolati regionali per convertirsi all’orticoltura. Sembra assurda e incredibile la storia delle 5 mila aziende agricole sarde che vengono messe all’asta perchà© soffocate dai debiti nati dai finanziamenti agevolati regionali: ragion per cui oggi, martedì, a Decimoputzu, in provincia di Cagliari, i contadini cominciano lo sciopero della fame.

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Set aside del set aside

Un terreno agricolo incolto è una cosa brutta come una casa abbandonata, nà© natura pura nà© campo nà© prato, una offesa per la natura. Se scappa un fuoco l’attraversa come nulla, con tutte le erbacce secche. Va solo bene per mezz’anno dopo il raccolto. L’introduzione del set aside obbligatorio rivelava tutta la perversione del agricoltura industriale: da una parte si fa del tutto per produrre di più sfruttando terre e animali al massimo e poi si deve mettere fuori produzione la terra per salvare i prezzi mentre ogni giorno muoiono nel mondo centomila persone di fame e si importa il mangime per la nostra carne da dove costa meno pagando contributi per le terre a riposo qui.

Ora con le scorte di cereali ai minimi storici si può ricoltivarlo, il terreno a riposo, si conta di raccogliere 10 milioni di tonnellate in Europa – se la stagione viene a modo. Da un calcolo casalingo-rurale questoicorrisponde una superficie di circa 2 milioni di ettari lasciato improduttivo.

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Wifi no bis

Il contadino ha parlato male del wifi come lo fa pure il governo tedesco e nei commenti veniva chiesto come reagirebbero le api. Ieri c’era l’apicoltore qui (che sta facendo una lotta molta seria e impegnativa contro la varroa di questi tempi, chi dorme ora si trova senza api la prossima primavera) e si ragionava di questo.
Lui un test involontario l’aveva fatto una volta: Portava i bozzoli delle regine nuove nel suo capello e li metteva sopra il cellulare in macchina, sul sedile accanto. Normalmente ne nascono circa l’80%, da quelle sono nate invece neanche il 50%.

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Ambiente condita

Il quadro dei veleni usati in agricoltura disegnato dall’ISTAT:

La coltivazione del melo, come detto, è quella sulla quale viene effettuato il maggior numero di interventi e sono i trattamenti a base di insetticidi quelli più utilizzati per i quali si impiegano 32,6 chilogrammi di sostanze attive distribuite in 3,1 interventi per ettaro.

Che è la coltura del melo che richiede più fitofarmaci non è mica un gran sorpresa. Hai un melo in giardino? Tutte bacate, vero? Ora sarebbe molto facile di imprecare su ‘sti agricoltori spruzzaveleni, ma secondo il contadino è il consumente quello che decide: se vuole frutta grossa, perfetta che costa poca o se cerca la frutta, la pasta e la verdura biologica e se non la trova compra il meno possibile e chiede al venditore di offrirlo in futuro. Tutto lì, non dire che non si può far nulla.

[via sanablog]

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Vendemmia

uva da vin santo
Ieri ha piovuto (anche tanto), oggi pomeriggio il contadino ha aiutato a fare il scelto per il vin santo* da vicini e domani si comincia a cogliere l’uva sul poderino qui.

*) Ci sono due tipi di vin santo: uno fatto “alla vendemmia” con zucchero e uva secca se fatto in casa e l’laltro più impegnativo; si appende l’uva e si strizza anche dopo natale, si mette in caratelli (piccole botte in legno) posti in soffittominimo tre anni.

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Aggiornamenti agricoli

Prima deve piovere, poi si potrebbe anche vendemmiare. E’ andata bene per più di vent’anni, andrà  bene anche questa volta: la speranza è l’ultima a morire. Che le olive non ci sono e che quelli che ci sono soffrono di una attacco tremendo della mosca s’è già  detto. Ora il contadino ha appreso che altri sono già  al quarto trattamento con Rogor (sostanza molta simpatica che tra altro ha aumentato la mortalità  a Massa dopo l’incidente; tempo di carenza 40 giorni) e forse non basta neanche, dicono. L’olio convenzionale toscana annata 2007 è poco raccomandabile, quindi.

Un altro evento abbastanza impressionante era che una pecora vecchia diventava cieca una sera: non trovava quasi più il gregge, cascava nei fossi, picchiava contro gli altri, sbagliava i viottoli, bisognava aiutarla e accompagnarla.

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Cifre

Per eliminare 205’000 mila anatre ci vogliono 60 ore ma pensano di lavorare 5 o 6 giorni perchà© non vanno a diritto; la potenza elettrica dell’impianto elettrico del podere è troppa poca e quindi hanno portato un generatore per l’impianto di elettroshock mobile; capacità  di 3000anatre/ora, ma rimane incerto se si possono anche catturare in questa velocità . 40 addetti dell’allevamento e veterinari pubblici fanno questo lavoro; i camion con le carcasse devono essere disinfettati in una tenda: altre 80 persone tra istituto tecnico, croce rossa (?!?) e pompieri.
.
Qualcheduno degli animali erano positivi al test: avavano anticorpi contro l’aviaria H5N1. Ma non c’è alcuna indicazione che si tratta della forma altamente contagiosa. Fine agosto la stessa industria doveva già  eliminare 166.560 anatre: pesta.

[fonte Radio Bavaria]

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Pioverà  in Australia?

Che il prezzo del pane aumenterà  s’è gia ipotetizzato qui. Ora le previsioni per le scorte mondiali del grano sembrano pure peggiorate:

Il raccolto australiano è infatti in grave pericolo per la mancanza della pioggia che dovrebbe essere abbondante all’inizio del mese di settembre. La quantità  di frumento raccolto potrebbe essere più bassa di 2 milioni di tonnellate rispetto anche alle previsioni più pessimiste.

Se il raccolto dovesse rispettare queste previsioni funeste le scorte non sarebbero abbastanza per rispondere alla domanda mondiale di frumento. A causa anche del pessimo tempo tra Europa e Stati Uniti, il Dipartimento americano dell’Agricoltura ha previsto che le scorte mondiali di frumento caleranno a 114,8 milioni di tonnellate per la fine dell’anno di compra-vendita 2007/08, il valore più basso in 26 anni.

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Chi è senza peccato…

Che i pesticidi sono sostanze un po’ difficile si capisce subito se si sa che originano dai gas nervini. Una volta finita la guerra qualcosa bisognava pure far con i veleni sviluppati come armi: diserbanti, insetticidi e fungicidi per uso domestico ed agricolo. Secondo Francesco Panella, presidente dell’Unaapi (Unione nazionale associazione apicoltori italiani) c’era una strage di ape questa primavera per colpa della concia del seme di mais.

Ed ecco la dinamica della strage, così come la ricostruisce Panella. Il mais, insieme al grano, sta diventando sempre più redditizio, e dunque per i contadini che praticano l’agricoltura convenzionale “è diventato conveniente cercare di ottenere rese maggiori conciando le sementi con i neo nicotinoidi, che sono principi attivi neurotossici. Quest’anno fino a giugno c’è stata una siccità  inusuale, e le seminatrici pneumatiche hanno sollevato e sparso la polvere contaminata con cui sono stati conciati i semi. Sempre per la siccità , le api si sono abbeverate con la rugiada, a sua volta contaminata dalla polvere”. E sono morte.

Se è vero (e qui qualche perplessità  c’è, per esempio che nessun contadino concia il seme da sà©, se la comprano belle pronto dalla Monsanto e compagni; su campi nudi di terra non c’è mai una sola goccia di guazza, quella la prendono sull’erba e sarebbe interessante da sapere se la concia ha cambiata rispetto agli anni precedenti) è grave sì. Ma gli apicoltori sono uguali ai coltivatori: costretti dal sistema a produrre sempre rese maggiori per campare usa(va)no veleni a tutto spiano anche loro (Anni di lotta alla varroa hanno accumulato nei fogli cerei residui di amitraz, fluvalinate e coumaphos: sono le molecole dei principali prodotti utilizzati, che oltretutto essendo alcuni liposolubili si trovano anche bene nella cera e possono persistere per anni), basta chiedere ai apicoltori convenzionali cosa spruzzano dentro le casette contro la varroa per esempio e quanti antibiotici pure.

Quindi piano con le accuse per favore. Se da una parte i campi sono pieno di veleni dall’altra parte le api sono molto indebolite anche loro dai loro allevatori. Steiner disse cento anni fa se gli apicoltori continuerebbe così con la selezione (incrociando le api con regine asiatiche per esempio) tra cent’anni non ci sarebbero più ape.

Se si vuole un colpevole ii tutti modi: è l’idea fatale umana di crescita quantitiva. Sempre di più, sempre più veloce senza avere una vista dell’insieme, delle connessioni.

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