… con goia. Sono sane, tante, piovuto ha piovuto. Si comincia intorno al 19 ottobre, sperando nel bel tempo.
Categoria: agricoltura
Aspettando la vendemmia la stagione non aiuta anzi: se ne vanno decine di litri di liquido con 35° e tramontana a diritto. E’ il terzo anno con l’uva passa in quel modo, nel 2017 il vino arrivava a 15,01 gradi precisi, denso come miele.
Ma basta girare il grappolo, dietro qualche chicco gonfio c’è ancora, poi mica tutti sono così.
Commenti chiusiDopo quel attacco forte di luglio il contadino s’aspettava una lotta dura, invece sembra che il caldo l’ha bastonata per bene questa volta. A spollonarli con tanta fatica ha trovato un solo baco vivo, gli altri o sono stati beccati dagli uccellini (a destra) o seccati dal caldo. Anche i dati sul sito dell’Arsia sono confortanti per ora.
Ora ha anche piovuto per bene e rinfrescato tutto ma non si trova nulla sulle trappole per ora, ma non si fida di questa quiete lui.
L’ha sentito da San Gimignano, l’ha letto sul sito dell’Arsia e qualche giorno fa ha messo le prime 4 trappole cromotropiche. Dopo due giorni già 9 catture, e via al primo giro con lo Spintor Fly, forse era già tardi. In ogni modo la generazione da fermare per bene è la seconda, la prima dovrebbe essere contenuto anche dal caldo (con qualche dubbio legittimo quest’anno), da aspettare verso il 20 d’agosto, in anticipo secondo il contadino.
Come sempre la sua ricetta è la solita e ha dato sempre ottimi risultati.
Commenti chiusiHa piovuto d’inverno e anche di primavera, pure il sambuco è venuto che di solito è mezzo secco.
Gli alberi sono diventati salici piangenti dal peso dei frutti, fino a un metro e quaranta ci pensano i caprioli e daini.
Per non parlare dei fagiolini, sono qualche anno che non venivano invece anche loro. I pomodori invece si sono ammalati un po’.
2 commenti… si riprendono il mondo.
Abbiamo visto i delfini nei porti, le volpi in città.
Circa dieci anni fa qui le pecore nella stagione calda dormivano fuori e la mattina presto il contadino li mandava nella stalla per mungere. Arrivò il lupo, e fuori non si dorme più, se sei pecora o capra.
Adesso non ci possono nemmeno stare più in recinto di pomeriggio, a quanto pare.
Commenti chiusiSe mignola d’aprile vacci col barile;
se mignola di maggio l’olio appena per assaggio;
se mignola di giugno rimarrai a digiuno
Occorre aggiornare i vecchi detti (occorre aggiornare un po’ di tutto magari).
Il contadino non si ricorda di aver potato di marzo olivi così.
Un bel tonfo stanotte, brina pure a casa. Stanotte dalle due in poi il genero e la nipotina acquistata sono stati in valluccia a fare fuochi nel suo vivaio degli agrumi resistenti al freddo ( seguira prima o dopo un lungo articolo sponsorizzato).
Per le pesche in valle probabilmente la stagione è finita, per l’uva è da vedere. La stagione è avanti, gli ulivi buttano la mignola, mai visto in questo periodo.
3 commentiVecchio: “Zolfare la vigna quando maturano le susine” (ora magari anche due o tre settimane prima)
Nuovo: “Cogliere i peperoncini quando il mandorlo fiorisce”
1 commentoEcco, dopo più di trent’anni al contadino è venuta finalmente l’illuminazione: Non si guadagna mai niente coltivando olivi, zappando un vigneto o per esempio realizzando una permacoltura o un food forest, ma facendo seminari, corsi o anche scrivendo libri sul argomento le probabilità sono molto molto più alte di diventare ricchi.
Quindi con le sue esperienze alle spalle ha tutto che li serve. Il libro si chiamerà
“La strategia della macchia – come prendersi il mondo”.
Ai suoi fedeli tre lettori toccherà un’acquisto scontato ovviamente.
Dal contenuto:
– Decisioni strategici preliminari: semi o attacco diretto (il rovo)
– Resistenza contro tutti i mezzi (la ginestra)
– Servirsi degli altri offrendo qualcosa (uccelli)
– Le spine. Guida all’uso, scelta del tipo
Quando avrà vendute le prime 300mila copia scriverà un altro, del titolo “La strategia del bosco – servirsi e superare la macchia”.
Stai tuned, come dicono.
8 commentiLa foto è dell’anno scorso, appunto. Ieri il contadino ha iniziato a cogliere e sul poggio di tufo in 40 piante si trovavano in media 1,5kg. In altri oliveti la situazione è meglio, ma cmq quest’anno è un annata di no qui in zona, dicono in tutta la Toscana -25% ma qui sarà anche -80%.
Di buono c’è che sono attaccate ancora bene, nulla per terra e anche di mosca c’è poco. Di olive verdi se ne vedono poche, sono tutte nere. Piove non piove come sempre qui, il favino nella vigna è nato per metà con una pioggiarella di 4mm ed oggi ne ha fatto neanche 10mm, ma almeno dovrebbe bastare per farle nascere. Ma se non piove quest’inverno sarà duro, visto che non ha piovuto neanche l’inverno scorso.
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