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Categoria: agricoltura

Dell’importanza di riconoscere i polli

Qualcuno si ricorda di questo?

“Conosco i miei polli. I miei polli li conosco bene, perché allevarli è il mio lavoro da tutta la vita. E da quarant’anni li allevo a terra dando loro gli stessi cereali che una volta si cercavano da soli in campagna. Ve li garantisco io e ci metto la mia firma. Francesco Amadori”.

E’ finito la festa. Per lui e i suoi simili:

La legislazione italiana, in materia di sicurezza alimentare, grazie anche all’impulso della comunità europea, è molto severa.

Ciononostante ci sono molte aziende che, pur di aumentare le vendite, promuovono il proprio prodotto – magari di scarsa qualità – “ingannando” in qualche modo il consumatore e spingendolo a fare acquisti che, se avesse avuto a disposizione tutte le informazioni necessarie, non avrebbe fatto.

Come ci si può difendere? Esiste uno strumento, che si affianca a quelli tradizionali della repressione penale (per i reati di frode alimentare) che negli ultimi anni è diventato sempre più importante. Il codice del consumo consente infatti a qualsiasi cittadino di segnalare ad un organo indipendente (l’Autorità garante della concorrenza, nota anche come Antitrust) casi di pubblicità ingannevole e di altre pratiche commerciali scorrette.

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Futuro femminile

A vedere cosa stanno combinando i maschi nel mondo… il contadino ha ricevuto questo e lo pubblica volentieri per i suoi tre lettori milanesi:

Si avvicina l’8 marzo, anche quest’anno ActionAid è a fianco delle donne contadine e agricoltrici per combattere la fame e sostenere il lavoro femminile per lo sviluppo rurale.

ActionAid e il Barrio’s, in collaborazione con Donne in Campo – CIA, sono lieti di invitarti Domenica 6 marzo a trascorrere un pomeriggio insieme a “Donne piene di risorse”: tre spettacoli teatrali e un universo di riflessioni, proposte e risorse.
Inizio alle ore 16 al Centro Sociale Barrio’s – via Barona, ang. via Boffalora, Milano.

Qual è il modo migliore per partecipare a una tavola contadina? Porta con te vino, olio, marmellate, formaggio, verdure del tuo orto…sarà un modo per renderti protagonista durante lo spettacolo delle ore 18: “Orti Insorti” di Elena Guerrini, un vero e proprio viaggio a contatto con la nostra terra! L’ingresso è libero o…A BARATTO!

A seguire ActionAid presenta “Il pane e le rose. ActionAid in prima linea con le donne contro la fame”.

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Buon compleanno Rodolfo!

Il 27 febbraio 150 anni fa a Donji Kraljevec sul confine austriaco-croato era nato la persona che al contadino ha dato le chiavi per il mondo.

Sono chiavi che stanno sul tavolo eppure sembra difficile che qualcuno oggi riesca di prenderli ovvero: a leggerlo e (iniziare di) capire cosa ci dice. Günther Zwahlen racconta un colloquio con Dr. Stylianos Atteshlis, meglio conosciuto come Daskalos nel ’90:

Diceva di conoscere Steiner da molto molto tempo e di avere regolarmente contatto con lui. Lui, Daskalos, starebbe pienamente nella corrente cristiana come Rudolf Steiner. Poi letteralmente: “Noi collaboriamo. Non c’è alcuna differenza tra il mio insegnamento e quello di Rudolf Steiner.”

Se m’interessava come sarebbe venuto a conoscenza dell’insegnamento di Steiner in questa vita? Dopo una mia risposta affermativa domandava se sapessi cos’era la Teosofia? Sì. Se io sapevo perché Steiner usciva dalla Società teosofica? Sì, per via di Krishnamurti che i Teosofi spacciavano come reincarnazione del Cristo. Se io sapevo chi era Leadbeater? Sì. Daskalos poi: Leadbeater, che era chiaroveggente, aveva percepito che in Cypro si era incarnato un maestro. Daskalos puntava verso se stesso e diceva “That was me.”

Una delegazione della società teosofica sarebbe venuta a Cipro per invitarlo di giungerla e essere attivo in essa. Mentre stava pensandoci sopra sarebbe apparso Steiner accanto a lui e avrebbe detto: Non lo fare, senno di succede come a Krishnamurti. E così avrebbe respinto l’offerta. (Daskalos, ho imparato più tardi, aveva 26 anni in quel momento.)

Più tardi mi domanda se sapevo chi era Steiner. Mia riposta: so cosa ha detto lui stesso e cosa hanno detto i suoi discepoli più intimi. Annuiva e diceva: “He is a very high being, one of the highest beings at all.” (“E’ un essere molto alto, uno degli esseri più alti in assoluto”)

L’immagine è del treno che porta i congratulanti nel suo paese di nascita.

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Rudolf Steiner era nato presso una stazione ferroviario e cresciuto in altre due e più tardi spendeva molte ore della sua vita in treni e sale d’attesa, leggendo dozzine di libri, scrivendo lettere e preparando conferenze e riunioni, seduto tra gli altri passeggeri, Simbolicamente questa vita “on the road” è stato usato come Leitmotiv per le preparazioni dell’anniversario.”

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L’orto globale

Dal suo agente segrete il contadino ha ottenute qualche strani sementi dalla Siria. That’s globalization, baby – just to get a huge amount!

(da qualche giorno l’orto è al centro delle attività: seminati pomodori, ravanelli, insalata in tunnel, pomodori e carote in terra, toccherà ai piselli, certrioli e zucchine prossimamente)

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Osservazioni e domande

Giove si appresta per prendere il ruolo di Venere di stella della sera. Segna il rimto di dodici anni.

Con la pastora in pensione che vuole fare la buddhista – incompatibile con la responsibilità di far ammazzare dei agnelli – e il contadino che fa quasi più l’artista e il troubleshooter sul forum ubuntu uno si può domandare quale futuro abbia poi questa aziendina. Poi ha pure il gomito infiammato da quando tagliava la legna. Quanti anni può reggere un fisico? Un podere senza braccia e senza animali non è possibile.

Ma quello ci si può chiedere su ognicosa, quale futuro abbia.

Niente dura, tutto è in evoluzione e cambia ma questo non ci piace, vogliamo andar avanti come sempre per secoli e secoli, ma nisba.

A proposito di artista: Cosa è arte? Un olivo o un frutto potato bene sono opere? E’ una fascina legata con il salce? Una proda d’uva tenuta da bornielli con canne legati anch’essi con salici? Trasformare una collina in terrazzamenti con fosse? Cultura o coltura? Il paesaggio come scultura. L’agricoltura museale con altre opere sparse, il prossimo passo dopo la fattoria didattica con gli animali carini per le scuole?

I tempi cambiano. I mountain biker passano di sabato, gente che passeggia (con cani disobbedienti non da caccia/tartufo/guardia) di domenica.
Durante la raccolta delle olive c’era una coppia di tedeschi che hanno domandato dell’artista (che era sul olivo). Volevano comprare questo, ma come si fa, a vendere una cosa così?

Sembra che la luna nei pesci ha causata questo nebbione ieri e oggi, domani si vede meglio.

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Progetti sterili

Ci sono molti progetti per piantare alberi nelle zone minacciate della desertificazione. Però la natura (assistita) riesce di fare meglio dei progetti:

Questi contadini, va chiarito, non piantano alberi, come Wangari Maathai, premio Nobel e attivista, e il suo movimento Ceinture verte [Cintura verde] hanno chiesto di fare alla popolazione del Kenya: questo per loro sarebbe troppo oneroso e rischioso. Si limitano a gestire e proteggere quelli che crescono spontaneamente. Studi relativi al Sahel occidentale dicono che l’80% degli alberi piantati muore dopo uno o due anni. Al contrario, gli alberi che crescono naturalmente sono specie endemiche, dunque più resistenti.

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Fumo di Pino

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Il pino che ha tranciato il cavo del telefono era ridotto così male che l’hanno deciso di tagliarlo. Ma dare fuoco al mucchio intero dei rami non era una idea dei migliori: un fumo che invadeva tutta la zone per ore…

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Tutte le verità sulle galline

Prima: non fanno le uova tutto l’anno. Quando le giornate gli sembrano troppo corte smettono; qui di solito non si vede uova fino metà gennaio quando le giornate si allungano. Per tanti anni il contadino ha pensato di mettere una lampada nel pollaio che allunga la giornata gallinacea per forzare la natura come si fa nell’industria alimentare: qualche giorno fa l’ha fatto. Uova 2-3 al giorno adesso, ma non si può sapere se è per la lampada o per la luce naturale in aumento.

La seconda verità è brutale: Le galline fanno le uova solo per un anno e mezzo. O meglio: dopo fanno meno, a volta anche uova troppo grandi. Sicché vengono smaltite, anche quelle bio. Il contadino non sa in Italia, la speranza è sempre di immaginarle nelle scatolette per gatti. In Svizzera per adesso le 1.700.000 galline esaurite/anno entrano nelle case: dalla presa di corrente. Ammazzati in unità mobili presso le aziende, trasformati in brodo che genera biogas che genera corrente.

Forse ci sono anche altre verità ma basta per adesso.

[Grazie alla volpe non invecchiano le galline qui]

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