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Categoria: agricoltura

Senza speranza

Il contadino nei trent’anni sul podere di siccità né ha viste parecchie. Andava sempre bene alla fine, a volte nel ultimo momento utile come nel 2003 dove ha piovuto 10mm prima della vendemmia. Questa volta invece tocca cogliere l’uva così – sperando che riesce a passare per il diraspatore senza tapparlo mezza secca com’è – la San Giovese non è neanche matura per bene mentre il Trebbiano invece ha sofferto un po’ meno.

Oggi s’è fatto il succo del canaiolo, una sessantina di bottiglie, domani tocca al San Giovese. Il sogno sarebbe di fare succo d’uva con tutta la produzione, ma il mercato e il contadino non si son trovati fino adesso.


Il pascolo per le pecore è quasi in condizioni african-texane – giusto sui campi d’erba medica e nei boschi trovano ancora qualcosa di verde. Fieno c’è pure pochissimo, si spenderà qualche centinai di euro per fieno quest’inverno.

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Codibugnoli, rame e spintor fly – la lotta riparte

Da quando il contadino studia il comportamento della mosca dell’olivo ha visto che in questo periodo fine agosto/inizio settembre dove si riconoscono bene le olive infestate spesso un uccello li apre per mangiare la larva ma ha mai pensato chi è e sopratutto come fa, perché non è così facile. Da quando ha conosciuto il suo nuovo grande amore invece lo sa, solo lui è così agile e leggero e pensa già come aiutarlo a nidificare. Che l’assenza di veleni sul podere aiuta agli uccellini carnivori è ovvio.

Avrebbe dovuto piovere e invece non l’ha fatto qui, a parte i 4 mm cascati che accendevano solo la speranza e basta. Ma ha rinfrescato e le mosche di quella infestazione di luglio che hanno sopravvissuti la calure africana e i codibugnoli adesso volano: 6 catture in un giorno nel punto più critico. Oggi ha dato la poltiglia bordolese e lo spintor fly (per la terza volta). Funziona benino anche la carte gialla (anche senza feromone) ma costa decisamento troppo per 400 olivi, visto la durata, si dovrebbe sostituire anche 5 volte. Ma potrebbe essere un ottima soluzione per uliveti piccoli

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OGM in Europa: adesso più difficile ancora

Avrà conseguenze la sentenza di ieri:

Ieri la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha vietato la vendita nell’Ue di miele contaminato da OGM. La Corte ha stabilito che il miele, prodotto da un apicoltore tedesco, non può essere venduto in quanto contaminato da polline proveniente dal mais OGM MON810 della Monsanto.

C’era quel apicoltore che trovava tracce di polline OGM nel sul miele. Le api non rispettano le distanze di sicurezza.

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Resistere agli OGM

Non solo i consumatori, adesso pure gli nematodi sviluppano resistenze al semente MonSanto OGM:

1. Corn rootworm resistance to Bt trait documented in Iowa
Iowa State University entomologist Aaron Gassmann and co-authors have documented western
corn rootworm populations with field resistance to corn hybrids containing the Cry3Bb1 toxin.
This is the first report of field-evolved resistance to a Bt toxin by the western corn rootworm and
by any species of Coleoptera. The complete article is available online at: Gassmann, A.
J., Petzold, J. L., Keweshan, R. S., and Dunbar, M. W. 2011. Field-evolved resistance to Bt
maize by western corn rootworm. PLoS ONE 6(7): e22629. doi:10.1371/journal.pone.0022629.
The main points that the authors emphasize are:

• Farmers identified fields with severe rootworm feeding injury on Bt corn.

• Populations of western corn rootworm from those fields displayed significantly higher
survival on Cry3Bb1 corn hybrids in laboratory bioassays than did western corn
rootworm from fields not associated with such feeding injury.
• In all cases, fields experiencing severe rootworm feeding contained Cry3Bb1 corn
hybrids for at least three consecutive years.
• Survival of rootworm populations feeding on Cry3Bb1 corn in bioassays increased with
the number of years that Cry3Bb1 corn had been grown in the field where the populations
were collected.
• These rootworm populations were susceptible to hybrids with the Cry34/35Ab1 toxin,
indicating no cross resistance.

Strano, assolutamente imprevedibile! L’evoluzione! Chi l’avrebbe previsto? Sono scienziati! Sono scienziati? La Monsanto invita i farmer di usare il loro triplo-modificato semente OGM e di incrementare la lotta “integrata” (=intervenire con veleni). Invece si potrebbe anche fare un pensiero di smettere con la monocultura.

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Seccano…


….i pomodori…

… i ficchi sulla pianta…

… i bachi della mosca dell’olivo e anche le sue uova…


… l’uva più bella degli ultimi diec’anni.

Manca la foto del erba per le pecore.

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Il SISTRI in discarica

Le scure della manovra bis si sono abbattute pure sul affare di rifiuti di nome SISTRI.

Due tratti di penna della manovra correttiva di Ferragosto cancellano come per incanto quello che, negli ultimi due anni, è stato l’incubo di centinaia di migliaia di imprese. Il Sistri, sistema di tracciamento digitale dei rifiuti, viene abrogato tout court con i commi c) e d) dell’articolo 6 del decreto 12 agosto 2011, provvedimento in attesa di promulgazione. Così, alla vigilia dell’entrata in vigore del decreto che scansiona le sanzioni amministrative per i reati ambientali, cade tutta l’impalcatura del progetto di digitalizzazione del comparto rifiuti iniziato dall’ultimo governo Prodi e faticosamente portato (quasi) alla fine dal ministro Stefania Prestigiacomo.

Altri lo vedono male.

[via LorenzoC]

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Caccia al lupo?

Polemiche in vista:

Nelle scorse ore la Commissione agricoltura della Camera ha approvato all’ unanimità un documento che, qualora dovesse essere convertito in legge, consentirebbe l’ abbattimento del lupo “per prevenire danni importanti al bestiame”…

Il contadino non ci vede niente di male abbattare qualche lupo se sono troppi. La questione è: quanti sono “troppi”? Ma il problema di fondo è che l’uomo si è ritirato dalle terre difficile in montagna e colline ed ecco arriva il lupo per rifare ordine nel caos.

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Infestazione della mosca dell’olivo

Colpa della stagione fresca. Altri hanno già ramato (il rame c’entra niente, ma il Rogor). Ieri il contadino ha messo una trappola di colla con feromone e in 24 ore ha catturata 11 maschi (culo tondo senza ovidepositore) e su una senza feromone due femmine e c’erano anche abbastanza olive con la puntura dell’ovideposizione, però a occhi e croce solo il 5-10% sono fertili, sembra che preferiscono adesso la parte bassa ombrosa della pianta esposto al nord – l’intelligenza della natura, se sopra i 32° l’uova muore (mai tutti però).

Per ora ha messo il resto delle trappole di monitoraggio, due con l’ultimo feromone e le altre 27 senza, seguendo l’esperienza di Sandro, tra poco si vede. Le bottiglie con pesche come esca non funzionano come ha potuto verificare l’anno scorso, per le ecotrap adesso sarebbe un altra volta l’unico tra i vicini quindi opta per lo spintor fly insieme a un trattamento di rame fine agosto sperando che torna il caldo per bene per une decina di giorni.

Come sempre: ottime dati del monitoraggio sul sito dell’Arsia.

Aggiornamento: Trattato circa 350 olivi (uno sì uno no) con 4 litri di soluzione. Catture di maschi: 15/gg/trappola, cattura di femmine con solo carta gialla: 2-3/trappola/giorno.

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Produzione dal basso

Ieri è arrivato il film a casa del coproduttore contadino.

Nel frattempo l’ha anche guardato: per la prima metà non si capisce bene il filo che segue ma verso la fine diventa molto chiaro il messaggio. Il contadino lo ritiene un ottimo spunto per iniziare discussioni nei GAS, mercati biologici ecc. Infatti gli obblighi di legge per i piccoli erano da sempre assurdi, come è assurdo il fatto che le mamme non possono più portare dolci per le feste delle scuole materne.

Solo non si capisce dove/come ordinarlo/scaricarlo. La licenza è CC, volendo il contadino può distribuire copie del DVD aggratis. Sotto il manifesto.

1. Chi coltiva un appezzamento di terra, qualunque sia la sua dimensione, per l’autoconsumo familiare e per la vendita diretta e senza intermediari, possa liberamente:
a. trasformare e confezionare i propri prodotti nell’abitazione o nei suoi annessi, attraverso le attrezzature e gli utensili usati nella consueta gestione domestica;
b. vendere i propri prodotti agricoli (comprese le sementi autoriprodotte), alimentari e di artigianato manuale ai consumatori finali, senza che ciò sia considerato atto di commercio.
2. I contadini che, come occupazione prevalente, praticano la coltivazione del fondo e del bosco o l’allevamento o la raccolta di erbe e frutti spontanei, esclusivamente per l’autoconsumo familiare e per la vendita diretta ai consumatori finali e agli esercenti locali di vendita al dettaglio e ristorazione, e che non siano anche lavoratori dipendenti o liberi professionisti né abbiano dipendenti, salvo eventuali avventizi impiegati in attività di raccolta

SIANO ESONERATI DA

a. il regime Iva, la tenuta di registri contabili, l’obbligo di iscrizione alla camera di commercio; ogni imposta o tassa relativa all’occupazione prevalente, alla propria abitazione e al fondo, comprese quelle di registrazione e proprietà relativa all’acquisto di terreni confinanti con i propri e confinanti tra loro;
b. l’applicazione del sistema HACCP e, più in generale, le norme vigenti in materia di igiene e sicurezza degli alimenti;
c. i vincoli progettuali e urbanistici per:
– la costruzione di stalle, serre e altri annessi sui propri terreni e per l’esclusiva occupazione prevalente, purché realizzati con una dimensione massima di 30 mq e a un piano fuori terra, secondo tipologie bene inserite nel contesto ambientale, con strutture solo rimovibili e senza possibilità di cambio della destinazione d’uso;
– la ricostruzione di manufatti preesistenti in terra, in legno o in pietra a secco;

ABBIANO DIRITTO DI

d. macellare direttamente nel proprio fondo il bestiame nato e allevato nel podere, limitatamente a un numero di capi proporzionati ai membri della famiglia e ai propri ospiti, e seppellirne i resti secondo le consuetudini locali, fatti salvi gravi motivi sanitari o la non idoneità dei terreni;
e. esercitare nella propria abitazione e sul proprio fondo attività di ospitalità rurale, fino a un massimo di dieci coperti e posti letto, senza necessità di autorizzazioni e senza essere soggetti a regole fiscali e sanitarie;
f. pagare i minimi contributi assistenziali e previdenziali;
g. ricevere, attraverso le regioni, servizi gratuiti a domicilio di:
– assistenza veterinaria e agronomica;
– assistenza burocratica e ricezione per qualunque domanda, dichiarazione, denuncia o modulistica di altro genere a qualunque titolo richiesta dall’amministrazione pubblica o comunque dovuta per legge.
3. I contadini definiti nel punto 2 siano registrati in uno specifico albo del comune di residenza e possano attestarsi con autocertificazione, vera fino a prova di falso.
4. Il lavoro prestato ai contadini definiti nel punto 2, nel loro fondo, gratuitamente o come apprendistato o come scambio di opere, sia assimilato al volontariato e – salvo l’uso di scale o di macchine e attrezzature elettriche o a motore- non sia assoggettato a obblighi contributivi e previdenziali.
5. Siano abolite le limitazioni sui contratti agrari in natura, purché favorevoli ai conduttori per una misura non inferiore al 70% del raccolto.

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Distinguere le annate

Secondo i cinesi dovrebbe essere l’anno del coniglio, ma secondo il contadino è l’anno della ghiandaia. Basta muoversi fuori ed ecco ciak-ciak e volano via una o due, mai visto così tante. Meno male che non ha buttato i teli vecchi della raccolta delle olive, senza queste non si mangerebbe neanche una pesca quest’anno.

Nel orto invece deve condividere il raccolto con istrici e fagiani secondo loro. Un istrice ha forato la recinzione e ha assaggiato le foglie dei fagiolini; chiuso il buco ha fatto un altro e provato due peperoni, un insalata pinzita e altre foglie dei fagiolini. Terza e quarta notte buttato giù la rete e finalmente scoperto il gusto dei pomodori; il contadino ha vinto per ora (due notti) mettendo altri picchetti ancora e tirando un filo massiccio che regge la recinzione su. I pomodori da terra invece fanno gola ai fagiani, anche qui è finito un telo delle olive sopra, ma sembra che sono diminuiti parecchio nel frattempo, grazie alla volpe coi volpotti. Per il resto adesso è un annata spettacolare per l’orto, dopo la partenza brutta in siccità.

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L’abbandono dell’Italia

Ecco due articoli che illustrano un po’ lo stato dell’agricoltura in ritirata. Un uncio dato gli sembra confortante: la dimensiona media ancora ridicola di neanche otto ettari, segno che qualcosa di capillare c’è. Le dimensioni dei poderi toscani gestiti sotto le fattorie in mezzadria era tra 4 e 6 ettari mediamente, la sua è composta da due poderi; la Toscana gestita con questo sistema di mezza schiavitù era un giardino.

Il contadino con il vicino crollo dell’euro e dell’economia prevede (o spera) un ritorno alla terra. Non si guadagna ma almeno si mangia.

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