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Categoria: agricoltura

La carne economica non c’è più

Quello economica è così (sarà già stato detto cento volte qui ma ognitanto ci vuole una rinfrescata) – un semplice crimine contro l’uomo e contro gli animali ancora di più:

Normalmente si tende a credere che i residui dei pesticidi si trovino solo nei prodotti vegetali e non in quelli animali. Non è così, perché se gli animali consumano mangime vegetale che contiene pesticidi questi si vanno a depositare nel grasso, o si accumulano nelle uova, o ancora vengono riversati nel latte. E questo non vale solo per i pesticidi, ma anche per i tanti farmaci che vengono somministrati agli animali a causa delle frequenti malattie alle quali vanno incontro per le stressanti condizioni di allevamento.
E non è finita, perchè farmaci sono somministrati agli animali anche per farli crescere e produrre oltre i limiti fisiologici. Questa logica perversa ha portato a concepire il mangime medicato, cioè arricchito di farmaci, a scopo preventivo, che ormai è di uso comune tra gli allevatori industriali.
Evidentemente le storie allucinanti vissute nei decenni passati non hanno insegnato nulla:

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La vendetta del pollo

Hanno analizzato 20 campioni di pollo nei supermercati (anche Lidl) in Germania. La metà era infetta di germi resistenti ad antibiotici. Con 24 polli/m² l’unica cosa è imbottirli di antibiotici per farli arrivare vivi al termine del loro ciclo.

I morti per infezioni con ceppi resistenti agli antibiotici in Germania sono 15’000. Per ora.

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7 milioni quintali di bio falso

Un bel lavoro delle fiamme gialle anche se un po’ tardi:

Verona, truffa prodotti biologici: 7 arresti, anche rappresentante Bioecoitalia San Severo
„Complessivamente, le indagini hanno riguardato una quarantina di imprese, tutte operanti nel settore della produzione e commercializzazione di cereali e frutta fresca in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Puglia e Sardegna.

Il meccanismo della frode, particolarmente complesso, prevedeva di fatto acquisti di merce in Italia e in Romania – qui grazie a una società creata ad hoc -, la ‘trasformazione’ attraverso falsa documentazione in prodotto “biologico” e la vendita dello stesso, con relativo valore moltiplicato dalla ‘specificità”, oltre che in Italia, in Olanda, Germania, Spagna, Francia, Belgio, Ungheria, Austria e Svizzera.“

Sempre quando con un certo foglio un prodotto raddoppia il suo valore c’è chi lo vuole sfruttare. 220 milioni di euro il “valore” generato. Secondo giornali tedeschi sono coinvolti Sunny Land, Sona und Bioecoitalia e il direttore di un ente di certificazione nelle marche finito in carcere.

Un peccato che in pochi conoscono i meccanismi del karma: eviterebbero forse fare queste cosacce.

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Genuino clandestino a Firenze

Mercato contadino (dalla mattina, tutto il giorno)

h. 17.30 – Proiezione del documentario di InsuTv “Genuino Clandestino
h. 21.00 – Assemblea pubblica sull’accesso alla terra

In un’epoca in cui viviamo in modo tangibile il dramma di un territorio agricolo sempre più abbandonato e assediato dal cemento, con le conseguenze evidenti sugli equilibri idrogeologici del territorio italiano, ma anche per quelli sociali ed economici, l’accesso alla terra risulta di fatto negato a coloro che vorrebbero lavorarla, magari per tentare di costruirsi onestamente un reddito, oppure soltanto come gesto forte di autodeterminazione alimentare.
E lo si nega attraverso i costi troppo alti di case e terreni, generati da logiche speculative che hanno monetizzato proprio quel paesaggio rurale la cui bellezza è frutto del lavoro di generazioni e generazioni di contadini.
Si parla fin troppo di filiera corta e di Km 0 quando nulla di concreto è stato fatto per “riseminare” sul territorio la piccola agricoltura contadina.

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Riso amaro in Fukushima

E’ un po’ che qui e non solo qui non se ne parla più di Fukushima. Ora tocca al riso che 60km dal luogo del disastro che era un ultimo avviso di invertire rotta: sarà vietato la vendita di 192 tonnellate di riso proveniente da 154 aziende agricole.

Sono tremila operai al lavoro quotidianamente, ovviamente paga lo stato. Il peggio è la paura della contaminazione, il nemico invisibile può essere ovunque.

Sul blog dell’instancabile Ex-SKF si trovano sempre le ultime notizie.

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Dentro e sotto gli ulivi

Da domenica scorso qui si raccolgono le olive, cominciando dalle piante scariche, che a volta hanno anche meno di un chilo sopra, ma tutto fa brodo, per ora ci sono tre quintali in capanna. Domani sera arrivano altri amici-wwoofer e dopo si va lì dove ci sono per benino e martedì si fa la prima frangitura. Amici che hanno già franto hanno avuto il 16%, un percentuale come ci dovrebbe essere in un anno di scarica. Di olive verdi se ne vedono pochi, tra siccità e scarsità sono tutte molto invaiate.

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Galline europee fuorilegge

Non questi qui sulla foto, le loro sorelle carcerati (meglio non parlare dei fratelli):

Mancano poco più di due mesi al primo gennaio 2012, data nella quale diverranno operativi i dettami della direttiva comunitaria 74/1999, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 267/03 , che rivoluziona i sistemi di allevamento delle galline ovaiole. Indirizzata al conseguimento del benessere delle galline, la direttiva prevede l’abolizione delle gabbie o in alternativa l’introduzione di gabbie “arricchite”, con spazi assai più ampi di quelli attuali a disposizione di ogni animale. Gli allevamenti europei hanno avuto a disposizione 12 anni per aggiornare gli impianti di allevamento, ma a quanto pare in molti hanno sperato in una proroga che non arriverà.

Adesso con la crisi prevale ancora di più l’uovo a costo basso sul benessere animale, purtroppo. Non si può mica buttare un terzo della produzione il primo gennaio.

Buon appetito con i prodotti nazionali del industria animale alimentare da gennaio in poi.

La situazione

Al momento, ha ricordato il Commissario Dalli, la Commissione è in attesa dallo scorso aprile dei dati aggiornati sulla situazione degli allevamenti da parte di Italia, Grecia, Lettonia, Spagna e Ungheria. A questi si aggiungono Belgio, Bulgaria, Cipro, Francia, Polonia e Romania che già hanno comunicato che si presenteranno all’appuntamento del primo gennaio in difetto, dunque con parte degli allevamenti ancora da aggiornare. Il primo gennaio 2012 saranno molti pertanto gli stati membri che non saranno in regola con la direttiva sul benessere delle ovaiole. Teoricamente, ha sostenuto Dalli, le uova prodotte fuori dal rispetto delle regole dovrebbero essere distrutte, una soluzione corretta dal punto di vista giuridico, ma che presenta molti aspetti critici, sia economici, sia sociali e infine politici. Una delle possibili soluzioni, ancora a livello di ipotesi, è quella di limitarne il consumo ai soli territori di produzione.

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Welcome to the climate change

Non piove quasi da metà luglio e poi vengono giù 30mm in mezz’ora.

All’inizio il contadino ha sperato che durasse poi ha sperato che smette.

Ma meglio di niente, molto meglio, sembrava un mese di nome agocembre, arido e freddo com’era.

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Seccume in poggio

Questo mondo di ottobre senza erba fresca ha qualcosa di completamente surreale o irreale. Gli ulivi fanno miracoli – in altre situazioni di siccità erano già vizze a quel punto, invece adesso sembrano solo mature, avanti di due settimane. A un certo punto si coglieranno. Questa stagione ha fatto male anche alla mosca dell’olivo: i trattamenti con spintor fly e rame si potevano anche non farlo, ma chi lo sa prima. Fine luglio sembrava grave.

La cambiazione di ieri l’altro ha portato due rovesci di 2 minuti, prossimo appuntamento con l’acqua verso il 20:

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Bene il mercato delle ghiande

Le tre principali agenzie di rating hanno confermato il tripla AAA+ con outlook positivo per i futures su pecorino e agnelli. Da un lato la duplice siccità primaverile/autunnale ha compromesso seriamente la disponibilità di erba e fieno sul mercato ma la conferma della produzione di ghiande in forte rialzo ispira nuova fiducia ai mercati che non sanno mica più dove buttare la liquidità in eccesso e ben vengono sempre le materie prime.

Sul serio: un inverno senza ghiande è duro.

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