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Categoria: agricoltura

Le fragole piacciono troppo

Succede nel mondo di oggi con questa moda del outsourcing ai catering del servizio pasti nelle scuole che una partita di fragole cinese surgelati riscaldati insufficientemente avvelena undicimila ragazzi, con vomito e diarrea.

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Tempi duri per gli OGM

E giornata nera per la Monsanto. In Francia hanno nutriti ratti per due anni con una dieta al 11% di mais OGM e un altro gruppo di ratti con acqua condita con il roundup, il famoso diserbo al quale questi culture OGM sono resistenti. Risultati devastanti, più per le femmine che morivano 2-3 volte di più di quelle del gruppo di controllo e morivano anche più velocemente, secondo lo studio. Tumori, malfunzionamenti renali e danni al fegato.

Così duecento ratti bianchi hanno dovuto soffrire e morire.

Più dettagli su blogeko.

PS: A qualcuno potrebbe anche bastare vedere il round-up in azione nella natura:

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La marcia del cibo buono

Ovvero “The Good Food March” oggi è arrivato a Bruxelles, tra le tappe anche Napoli, partiva fine agosto in diversi luoghi di tutta l’UE. E c’è da cambiare veramente molto: un miliardo di persone non hanno da mangiare abbastanza mentre noi buttiamo un terzo del cibo, bruciamo un altro percentuale cospicuo nelle nostre automobili, sovvenzionamo l’agroindustria con 350 miliardi di dollari (stati OECD) l’anno e inondiamo i mercati in Africa e altrove con i nostri prodotti a buon mercato, ammazzando l’agricoltura locale.

Per non parlare dell’abbandono in continuo amumento delle alpi e delle terre marginali qui.

A Bruxelles si discute del destino della nostra alimentazione e dei nostri agricoltori. Per la prima volta, la riforma dell’agricoltura europea sarà decisa congiuntamente dal Parlamento europeo e dai governi nazionali. E’ questa la nostra occasione per chiedere una Politica Agricola Comune (PAC) che assicuri buon cibo e una buona agricoltura. E ‘il momento di cambiare.

Negli ultimi 50 anni, le nostre tasse sono state impiegate per sostenere la produzione alimentare
industrializzata. Questa forma di agricoltura sta minacciando l’esistenza dei nostri agricoltori del Nord e del Sud del mondo. Crea, da un lato, insicurezza alimentare a livello globale e, dall’altro, montagne di rifiuti alimentari. Distrugge l’ambiente perché si basa su un uso eccessivo di fertilizzanti chimici, pesticidi nocivi e combustibili fossili. Gli allevamenti intensivi dipendono dalle importazioni di soia destinata all’alimentazione
animale. Questi allevamenti ignorano il benessere degli animali, aggravano il cambiamento climatico e conducono all’abbandono delle aree rurali. Chiediamo una profonda revisione del nostro sistema agroalimentare. La PAC deve cambiare, marciamo per cambiare!

Questa estate, agricoltori, cittadini e giovani provenienti da tutta Europa marceranno verso Bruxelles, a piedi, in bicicletta o con il trattore. Lungo il tragitto, prenderanno parte ad a eventi, azioni e proteste. Invitiamo tutti a venire a Bruxelles il 19 settembre 2012 per chiedere che l’Unione europea assicuri un buon cibo e una buona agricoltura.

Chiediamo una PAC che:
– Garantisca agli agricoltori, prezzi sicuri, stabili ed economicamente sostenibili e ai consumatori, prezzi equi.
– Valorizzi il nostro patrimonio naturale, culturale e culinario.
– Sostenga le vere aziende agricole, condotte sia dai giovani che dai meno giovani. Non possiamo più permetterci di perdere agricoltori!
– Leghi direttamente i sussidi a criteri sociali, ambientali e di benessere degli animali. Denaro pubblico per beni pubblici!
– Ci conduca verso un’agricoltura più verde e più sostenibile, e promuova metodi di produzione agro-ecologici.
– Rafforzi lo sviluppo sociale ed economico delle comunità rurali.
– Favorisca la coltivazione di colture proteiche locali per uso mangimistico, piuttosto che alimentare l’importazione di soia.
– Assicuri una maggiore equità tra vecchi e nuovi Stati membri dell’UE.
– Ci muova verso la sovranità alimentare.
– Assuma responsabilità internazionale e assicuri che l’Europa e il Sud del mondo diventino più
autosufficienti.
– Contrasti la speculazione alimentare e ponga fine all’esportazione di prodotti agricoli ad un prezzo inferiore al costo di produzione.

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Il succo

strettoio

Oggi si è cominciato a vendemmichiare, 32 cassette di uva bianca bellissima per il vin santo e 4 bigonce di canaiolo per la prima mandata del succo d’uva pastorizzato. Quest’anno almeno ha piovuto bene prima della vendemmia, anche se troppo tardi per certe vite che portano un uva leggerina e piccola, nel tutto la situazione è un po’ meglio del anno scorso (che però ha dato un vino però fenomenale), però qui c’è per la prima volte il cinghiale in giro che sciupa l’uva, dopo che ha già rigirato mezza letamaia e coltrato un bel po’ del pascolo l’inverno scorso.


L’impianta ecologico a norma EU in uso, capacità: due bolliture di circa 40 bottiglie di birra ciascuno al giorno.

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Meglio tardi che mai

Adesso pure la commissione europea comincia a capire che questo biocarburante né è molto bio né è neanche molto vantaggioso:

Il settore dei biocarburanti europei potrebbe vedere di nuovo cambiate le carte in tavola. Secondo le ultime indiscrezioni, confermate in queste ore dall’agenzia di stampa Reuters, l’Unione Europea starebbe preparando un nuovo progetto normativo con cui limitare alcune colture destinate alla produzione di biofuel.

Il prodotto con il bilancio peggiore è il diesel ottenuto dalla colza.

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Risolvere i problemi

Siamo magari bravissimi di risolvere i problemi con mezzi tecnologici: adesso arriva il cardiofrequenzimetro per le pecore con invio dati tramite rete, così sappiamo in tempo reale quando sono spaventati a morte perché stanno fuggendo da un attacco dei lupi.

Il problema da risolvere però sarebbe l’abbandono o forse meglio la colpa di mandare in caos la parte della natura che abbiamo gestito bene gli ultimi millenni di anni ma da una trentina di anni stiamo abbandorla. Il lupo ordina solo il caos.

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Seconda cartolina, da Mutten



Come Juf anche Mutten è un insediamento Walser, il contadino nei anni ottanta ha lavorato su un alpeggio di loro a Davos-Monstein, ferravano le mucche da quant’era pietroso – loro dovevano prendere le terre che ancora erano libere, come il Valsertal.

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