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Categoria: agricoltura

La creazione degli alberi

pesche Pesche

Veramente gli alberi si creano da sé, ma come tutti appena dispongono su un terreno il contadino ha piantato frutti, e come tutti all’inizio anche sbagliando clamorosamente distanze e posizioni. Con il tempo e l’esperienza qualcosa si impara e adesso nella vigna dove mancano le viti ci sono dei peschi, e solo il primo veniva dal consorzio, il resto ha trovato nel orto e nei campi: piccole piantine nati da un nocciolo buttato. Il pesco da molto soddisfazione in quanto viene su veloce e già dopo 4 anni da frutti. Non tutti da seme sono da innestare, conviene aspettare la prima fruttificazione, uno per esempio è diventato un pesca noce perfetto. Se invece sono piccole e “salvatiche” basta innestarli a corona e anche qui dopo due anni si dovrebbero già vedere i primi frutti. L’unico trattamento di cui hanno veramente bisogno sono due ramature di febbraio per contenere la bolla.

terriccio o compostvasi usatipiantine di pesco

Quest’estate sotto un pesco salvatico al bordo del orto ha visto nascere moltissime piantine, ed eccole sistemati nel piccolo vivaio dove staranno un anno o due prima di andare a dimora.

Il contadino diventerà ricco.

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L’EU e le api

Domani esce la decisione – mentre su Avaaz ci sono già quasi due milione di firme.

Il commissario europeo alla Salute e protezione dei consumatori, Antonio Borg, ha annunciato oggi a Bruxelles, durante il Consiglio Agricoltura dell’Ue, “un serie di misure legislative ambiziose”, che saranno “giuridicamente vincolanti, ispirate dal principio di precauzione, ma anche da quello di proporzionalità”, per limitare l’uso di alcuni pesticidi della famiglia dei neonicotinoidi, e in particolare quelli contenenti i principi attivi clothianidin, thiamethoxam e imidacloprid (attualmente l’insetticida più usato nel mondo). I neonicotinoidi sono da tempo accusati di avere un impatto diretto sul preoccupante fenomeno della moria delle api in Europa e Nordamerica, dove le colonie vendono decimate con perdite fino al 30% all’anno.
Borg ha chiarito che non vi sarà un’interdizione totale (che, ha detto, “non sarebbe giustificata”) dell’uso agricolo di questa classe di insetticidi. Le misure saranno basate sulle conclusioni di un recente rapporto dell’Efsa (l’Autorità Ue di sicurezza alimentare di Parma), che hanno “confermato gravi rischi legati all’uso di tre neonicotinoidi su diverse importanti colture presenti nell’Ue”. Le misure, ha riferito una fonte della Commissione, verranno presentate agli Stati membri e discusse durante il Comitato Ue sulla catena alimentare di giovedì prossimo, 31 gennaio.

AGGIORNAMENTO: Sono dei leoni… “ha presentato la proposta di sospendere per due anni l’uso dei pesticidi incriminati”:

Moria delle Api. Dopo il parere espresso dall’EFSA sulla pericolosità dei pesticidi neonicotinoidi e le varie petizioni nate in tutta Europa per chiedere la messa al bando di tali prodotti, oggi, 31 gennaio 2013 la Commissione Europea ha presentato la proposta di sospendere per due anni l’uso dei pesticidi incriminati agli Stati Membri.

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EU: Verso il bando dei neonicotenoidi?

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Se si faceva qualche anno prima era meglio, molto meglio, ma importante è che si viene fatto.

Sta forse per arrivare il momento che da anni attendevano apicoltori, agricoltori biologici e ambientalisti: lunedì, a Bruxelles, al Consiglio Agricoltura dell’Ue, ci sarà un dibattito chiesto dal governo olandese – dietro mandato del proprio parlamento – sulle misure eventualmente da prendere per limitare drasticamente l’uso in agricoltura degli insetticidi neonicotinoidi, accusati di avere un impatto diretto sul preoccupante fenomeno della moria delle api.

Quel che veramente fa vomitare sono le reazioni dei Big dell’agrochimica, dei veri criminali ambientali che hanno solo il profitto nel mirino. Accusare gli scienziati di “essere sotto pressione” da parte di una lobby fortissima non ha bisogno di commenti.

Molto più dura Syngenta, secondo la quale l’Efsa sarebbe stata sottoposta a una notevole pressione politica, che l’avrebbe portata a emettere un parere frettoloso, che non terrebbe conto di tutti gli studi che hanno preceduto il lancio sul mercato dei neonicotenoidi. Per Syngenta «il report appena pubblicato è indegno dell’Efsa e dei suoi scienziati».

Anni fa il contadino scrisse gli appunti su gaucho, nome commerciale per Imidacloprid. Secondo gli scienziati del EFSA mancano alcuni dati, per esempio sul impatto su altri insetti come bombi, farfalle ecc ma un alto rischio per alcuni usi consentiti c’è.

A high risk was indicated or could not be excluded in relation to certain aspects of the risk assessment for honey bees for some of the authorised uses. For some exposure routes it was possible to identify a low risk for some of the authorised uses.

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La vita è arte

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Gli ultimi due giorni del 2012 il contadino si è dedicato ai suoi massi, c’erano blocchi grandi da sistemare, erano in giro a caso senza fare nulla – questi due per ora sono a posto, forse ci va un terzo sopra, vediamo.

E qui sotto un altro progettino che ha covato a lungo nella mente del contadino e in un oretta stasera ha visto la luce, adesso c’è da trovare il posto adatto dove metterlo.

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Il pensierino per l’anno novo è che bisogna cercare di fare tutto come fosse un arte, l’agricoltura in primis – il paesaggio come opera che ciba mente e corpo, ma vale per tutto, compreso la politica e il modo di camminare e parlare. La strada è un po’ lunga, buon cammino!

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Fine raccolto – inzio di tutto

Come sempre alla fine qui si colgano le mignole, piccole belle saporite che maturano come ultimi. Si può notare la loro bellezza, insieme a quella dellei trattoriste e della motoagricola restaurata.
Martedì mattina mezz’ora prima del diluvio è stato colto l’ultimo albero, e dritto al frantoio dove hanno reso poco anche loro, la resa complessiva era di 12,1% quest’anno, contro una media di 14,3%, e siccome il contadino anche lui raccoglie tutti dati possibili pari pari come facebook e google (con la solo differenza che se ne fa di poco e soldi niente) ora sa che lui e suoi hanno lavorato 379 ore per raccogliere 39 q di olive in 5 settimane, una buona media di 10kg/ora. Dopo il frantoio è schiantato esausto e febbricante nel letto dove lentamente cerca di uscire adesso. Se a qualcuno interessa l’olio si può acquistare, basta contattarlo.

Con questo lavoro l’annata agraria è finita e questo vuol dire da ora in poi tutto da capo, un altro giro.

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La morte di una normativa EU

Oggi è stato un giorno importante per tutti i contadini: nel corso della deburocratizzazione hanno eliminato in solo 7 anni la norma su sedili dei trattori:

1. Sedile del conducente

Per “sedile del conducente” si intende il sedile disponibile per una sola persona e destinato al conducente quando guida il trattore.

2. Piano del sedile

Per “piano del sedile” si intende la superficie quasi orizzontale del sedile che consente la posizione seduta del conducente.

3. Schienale del sedile

Per “schienale del sedile” si intende la superficie quasi verticale del sedile che serve d’appoggio alla schiena del conducente.

4. Fermi laterali del sedile

Per “fermi laterali del sedile” si, intendono i dispositivi e le forme del piano del sedile atti ad impedire che il conducente scivoli lateralmente.

4.1. Braccioli del sedile

Per “braccioli del sedile” si intendono i dispositivi di supporto per le braccia del conducente seduto, posti sui due lati del sedile stesso.

5. Punto di riferimento del sedile (S)

Per “punto di riferimento del sedile (S)”, si intende il punto di intersezione situato nel piano longitudinale di simmetria del sedile fra il piano tangente alla parte inferiore dello schienale imbottito ed un piano orizzontale. Questo piano orizzontale taglia la superficie inferiore della tavola del piano del sedile, 150 mm davanti al punto di riferimento del sedile (S) (vedi appendice 1 dell’allegato II).

6. Profondità del piano del sedile

Per “profondità del piano del sedile” si intende la distanza orizzontale tra il punto di riferimento del sedile (S) ed il bordo anteriore del piano del sedile.

7. Larghezza del piano del sedile

Per “larghezza del piano del sedile” si intende la distanza orizzontale fra i bordi esterni del piano del sedile, misurata in un piano perpendicolare al piano di simmetria del sedile.

8. Campo di regolazione del carico

Per “campo di regolazione del carico” si intende la zona situata fra i due carichi che corrispondono alle posizioni medie delle curve caratteristiche del sistema di sospensione ricavate per il conducente più pesante e per quello più leggero.

9. Corsa del sistema di sospensione

Per “corsa del sistema di sospensione” si intende la distanza tra la posizione più alta e la posizione più bassa di questo sistema.

10. Vibrazione

Per “vibrazione” si intende il movimento verticale ascendente e discendente.

11. Accelerazione di vibrazione (a)

Per “accelerazione di vibrazione (a)” si intende la derivata seconda dell’ampiezza di vibrazione in funzione del tempo.

12. Valore efficace dell’accelerazione (aeff)

Per “valore efficace dell’accelerazione (aeff)” si intende la radice quadrata del valore medio del quadrato dell’accelerazione nel tempo.

13. Densità della potenza spettrale Φ

Per “densità della potenza spettrale Φ” si intende il quoziente ottenuto dividendo il quadrato del valore efficace dell’accelerazione (aeff), misurato con filtri terziari, per la larghezza di banda di tali filtri.

14. Accelerazione di vibrazione ponderata (aw)

Per “accelerazione di vibrazione ponderata (aw)” si intende l’accelerazione di vibrazione ponderata determinata per mezzo di un filtro di ponderazione conforme alle prescrizioni di cui al punto 2.5.3.3.5.2 dell’allegato II.

15. Rapporto di vibrazione

Per “rapporto di vibrazione” si intende il rapporto fra l’accelerazione ponderata di vibrazione del sedile del conducente e quella del trattore, misurata conformemente al punto 2.5.3.3.2 dell’allegato II.

16. Classe di vibrazioni

Per “classe di vibrazioni” si intende la classe o il gruppo di trattori che presentano le stesse caratteristiche di vibrazione.



….
Appendice 1

Metodo di determinazione del punto di riferimento del sedile (S)

1. DEFINIZIONE DEL PUNTO DI RIFERIMENTO DEL SEDILE (S)

Per “punto di riferimento del sedile (S)” si intende il punto di intersezione situato nel piano longitudinale di simmetria del sedile fra il piano tangente alla parte inferiore dello schienale imbottito ed un piano orizzontale. Questo piano orizzontale taglia la superficie inferiore della tavola del piano del sedile, 150 mm davanti al punto di riferimento del sedile (S).

2. DISPOSITIVO PER LA DETERMINAZIONE DEL PUNTO DI RIFERIMENTO DEL SEDILE (S)

Il dispositivo illustrato nella figura 1 qui di seguito è composto da una tavola per la base del sedile e dagli elementi dello schienale. L’elemento inferiore dello schienale è articolato al livello della cresta iliaca (A) e della zona lombare (B) e l’altezza dell’articolazione (B) è regolabile.

3. METODO DI DETERMINAZIONE DEL PUNTO DI RIFERIMENTO DEL SEDILE (S)

Il punto di riferimento del sedile (S) si ottiene usando il dispositivo illustrato nelle figure 1 e 2 qui di seguito, dispositivo che permette di simulare l’occupazione del sedile da parte del conducente. Il dispositivo deve essere posto sul sedile; ad esso viene quindi applicata una forza di 550 N in un punto situato 50 mm davanti all’articolazione (A) e i due elementi del pannello dello schienale premono leggermente e tangenzialmente contro lo schienale.

Se non è possibile determinare le tangenti di ciascuna zona dello schienale imbottito (sopra e sotto la regione lombare), si procede some segue:

a) se non è possibile definire la tangente della superficie più bassa possibile:

la parte più bassa del pannello dello schienale in una posizione verticale deve essere leggermente premuta contro lo schienale imbottito;

b) se non è possibile definire la tangente della superficie più alta possibile:

l’articolazione (B) viene fissata ad un’altezza di 230 mm sopra il punto di riferimento del sedile (S), se la parte più bassa del pannello dello schienale è verticale. I due elementi del pannello dello schienale in una posizione verticale vengono quindi premuti leggermente e tangenzialmente contro lo schienale imbottito.

Era nato in seguito ad un incidente in Bavaria – un contadino era cascato da da un trattore straniero che era sì conforme ma non c’erano norme sui sedili e l’assicurazione con questa motivazione non pagava. Il governo bavarese in seguito chiedeva una norma e questo bastava per crearla.

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Né di Venere né di Marte…

…ma con Giove è iniziato quest’anno ufficialmente la raccolta delle olive, in poco più di tre ore già un quintale, colto come sempre con il canto degli uccellini, il toc-toc-totoc delle olive sui pioli della scala di legno e il chiacchierio tra gli amici – senza macchine a parte il nuovo fiammante motocoltivatore 50enne restaurato. Le rese sembrano essere intorno al 11% e comunque è anche presto, visto la stagione di settembre.

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Amare il mezzo praticando agricoltura museale


Domani forse il contadino scriverà la didascalia a queste foto che fanno da resoconto degli ultimi giorni anzi settimane compreso un viaggio di 900km senza risultati concreti e infine due soluzioni qui vicino; ha capito che deve curare il suo motocoltivatore Ferrari MC60, in quanto coetaneo, in quanto l’unico mezzo a misura per questo podere.

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Il contadino a piedi

Visto che oggi è in vena di postare qui: il centro delle sue attività è il Ferrari MC 60, la cara motoagricola con lo sterzo rotto, questa volta s’era troncato l’albero che esce dalla scatola di sterzo, ma anche di questi pezzi ha già consumati due, che non è un buon segno per nulla. Ora sta cercando il ricambio che probabilmente non esiste, sta valutando di mettere una idroguida e prova pure di trovato un degno sostituto.

Per ora ha buttato un occhio su questo, ma è lontano e non ha idea precisa sui costi del trasporto; se qualcuno ne sa qualcosa o conosce uno che vuole vendere un goldoni o ferrari si faccia pure avanti, grazie!

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