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Categoria: agricoltura

Pioggia e altro

Arriva il monsone in altri parti del mondo, bene.

Qui da una parte è bellissima la terra fresca, i pozzi e falde piene ma dall’altra parte peronospora a gogo, nella vigna sono partiti parecchi grappoli di cannaiolo sopratutto, i pomodori non ramati e idem le patate si sono ammalati di brutto. Il primo taglio del fieno è quello che è, o è vecchio trapassato o ha preso acqua. Poi i tafani, quelli gialli con gli occhi verdi col caldo tutto di botta sono usciti tutti insieme e fanno impazzire asini e contadini nei campi mentre di notte è il turno delle zanzare ( e lucciole che anche a loro piace l’umido).

Vita regolare, con gli eccessi regolari, come sempre.

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Il diserbo nel urina

Il contadino non sa quanti post ha scritto su e contro il diserbo, espressione esemplare del degrado del rapporto uomo-natura in chiave economica. Ora esce questo studio: si trova nelle urine di 70% dei cittadini tedeschi mentre la media europea è di 43%, i dati sono molto variegati tra i paesi e manca l’Italia. In Germania viene utilizzata su 40% della superfice agricola.

roundup

Il glifosato è stata rilevato da Arpa nel 68% dei 168 punti di analisi delle acque di fiumi e laghi lombardi.

I più danneggiati sono gli operai agricoli e sembra che nella America del Sud della soja transgenica sia sempre più evidente il nesso tra malformazioni dei neonati e uso del roundup della Monsanto. Studi con ratti dimostrano effetti forti sul sistema ormonale.

Ma il problema vero è che è stato prolungato il permesso di uso dalla parte della EU fino il 2015, senza alcun ulteriore approfondimento. E non ci vuole scienza per capire quanto è innaturale e dannoso, basta vedere con l’anima i campi rossi, le vigne, gli uliveti e i cigli trattati.
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Fieno di palude

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Finiva così il primo taglio del fieno sul secondo prato. Eppure il contadino sapeva che non doveva entrare in quel angolo, ma il quoziente d’intelligenza diminuisce in rapporto dei cavalli del mezzo che uno guida. Comunque dal prato qui 100 presse buone si son fatto, dalle 160 di prima più di metà sarà da buttare. E ora sembra che ripiova.

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Tripide dell’olivo

Già l’anno scorso c’erano queste piante che stavano male, tutti innesti di una pianta molto vigorosa in una zona determinata. Quest’anno il contadino ha approfondito. In pratica sono pieni di questi animaletti qui, che mangiano tutta la vegetazione nuova.

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L’ulivo di questi tempi ha due verdi: quello scuro delle foglie vecchie e quello chiaro di quelle nuove, queste piante qui di nuovo c’è giusto qualche foglia deformata in basso, il resto appena spunta viene mangiato. Potrebbe essere “liothrips olea” ma non né è sicuro per niente. Stasera ha provato un trattamento di bacillus thurigiensis.

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Aggiornamento. Se si osserv il movimento di loro di sera sembra che ci vanno a casa, verso il basso. Indagando il contadino ha trovato la casa: ogni buco, crepa, corteccia mezza staccata è buona per ripararsi. Adesso sta provando un intervento tipo colla (con lo spintor fly avanzato) sulla corteccia liscia, in modo di impedire la risalita al cibo preferito

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Miele “non miele”

3 su 4 barattoli venduti negli USA sono privi di polline, componente integrale del miele, che permetterebbe il rintracciamento.

La ultra-filtrazione – tecnica con la quale il miele viene privato del polline – è un procedimento ad alta intensità tecnologica, che riscalda il miele e lo annacqua e, sottoponendolo a pressioni estreme, lo priva del polline.

Il problema è solo US-americano? Non sembra proprio. Avendo condotto test anche in alcuni paesi europei, si scopre ad esempio che tutti i campioni di miele greco erano assolutamente privi di polline. Non così quelli dall’Italia, Ungheria, Nuova Zelanda. In base alla direttiva europea sul miele, la privazione del polline impedisce non solo la localizzazione geografica, ma anche la possibilità di rintracciare le varietà vegetali impiegate.

Il contadino coglie l’occasione per ribadire che “USA” e “America” non sono sinomini e spiritualmente deve essere evitato l’uso della parola “america*” per gli Stati Uniti.

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Trattato sull’importanza del profumo del fieno

fieno
E’ facile: il fieno buono profuma ma profuma, te stai a mungere e dal fienile viene quest’odore del fieno in fermentazione che sembra marmellata, fiori, miele. Il problema è che per essere buono non deve vedere la pioggia e se deve vederla meglio se non l’hai rigirato prima.
Quest’anno sembrava proprio impossibile di farlo, che i cinque sei giorni senz’acqua non c’erano e non ci saranno e c’è pure il prato nuovo da falciare. Ma oggi era la giornata da rigirare quello falciato e pressare, alle tre di pomeriggio è partito e l’ha rigirato e pressato (con vari problemi delle macchine anziane come lui), grazie a quel vento di libeccio che sembra tramontana, asciutto e freddo, meno male che alla fine c’era la luna perché s’era rotto pure l’ultimo faro funzionante del cingolo. Ma sei ore sopra il trattore sono tante.

[è una specie di tradizione, il post sul fieno fatto]

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Vita in campagna XII

Magari a qualcuno interessa com’è la situazione sul podere. Allora, gli ulivi sono potati tutti finalmente e in teoria il contadino dovrebbe diventare ricco visto la mignola che si prepara a fiorire. In pratica sarà già qualcosa se riesce a vendere l’olio, quest’anno gli è andato bene e i 500 litri prodotti hanno trovato i tavoli su quali andare, ma da quel che sente molti hanno problemi e quindi lasciano stare potatura e pure raccolto e avanti con l’abbandono delle terre e tutti a dire “quant’è bella la Toscana” ma non vedono neanche in che condizioni disastrose si trova il paesaggio.

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Questo era uno dei ultimi viaggi di frasca di potatura per le pecore – come si vede sono anche tosate adesso . e pure fa un freddo che sembra ottobre. In teoria si dovrebbe fare il fieno, ma quest’anno sembra impossibile con questi rovesci un giorno sì e l’altro pure e c’era una occasione sola e il contadino l’ha usata per tagliare l’erba intorno casa e dopo mezz’ora doveva saldare ottone a stagno perché s’è rotto il filtro del petriolio della BCS. Pazienza ma non è facile, invecchia e andrà a terra e sarà un impresa a tagliarlo, e peggio a seccarla se non cambia il tempo. La vigna si rama e si rama bene bene e basta per ora, arriverà il suo turno di lavoro, i primi zucchini e insalate sono arrivate nell’orto.

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Quindi grazie alle piogge il contadino trova adesso il tempo a fare dei lavori di restauro, radrizzare cipressi e rifare le cataste crollate.

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Sarà vietato l’olio sfuso nei ristoranti

Muore la bottiglietta sul tavolo.

Ma dal prossimo anno le bottigliette porta olio ricaribabili saranno bandite da bar e ristoranti di tutta Europa. La Commissione Ue, infatti, ne ha deciso la progressiva eliminazione perché “non sono igieniche” e “possono servire a truffare la clientela, cui viene servito un olio di pessima qualità”.

Il contadino però ha anche qualche dubbio sulla qualità dei oli dei grandi produttori. In un mondo ideale se l’olio sul tavolo non è buono te cambi locale e la faccenda si regola da sé.

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Semi e piante presto fuori legge! Bufala.

Gira da qualche giorno roba allarmante come:

LA COMMISSIONE EUROPEA METTE FUORI LEGGE SEMI E PIANTE NON OMOLOGATE
Una nuova legge proposta dalla Commissione europea renderebbe illegale “coltivare, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non sono stati “analizzati, approvati e accettati” da una nuova burocrazia europea denominata “Agenzia delle Varietà Vegetali europee”.

Praticamente tutte le piante, i semi, gli ortaggi e i giardinieri devono essere registrati

Quasi tutte le tradizionali varietà di semi per coltivare i vegetali saranno fuori legge ai sensi di questa legge proposta dalla UE. Questo significa che l’abitudine di conservare i semi di un raccolto per la prossima semina – pietra miliare per una vita sostenibile – diventerà un atto criminale.

Basta però a mettere in moto due neuroni prima di inoltrare questi link e urlare contro i burocrati europei. Anche i burocrati non sono scemi e questa legge ovviamente rimpiazzerà e unificherà qualcosa come dodici normative già esistenti: l’idea che non puoi vendere su grande scala semente non certificata per germinabilità e purezza non è mica nata oggi. Ovviamente favorisce i grandi che hanno i mezzi per farlo, ma se tu passi i tuoi semi di pomodoro a un altro amico non siete fuorilegge e puoi anche venderlo su piccola scala.

Tradotto dalla proposta di legge:

Articolo 2
Esclusioni
Il presente regolamento non si applica al materiale vegetale di moltiplicazione:
(a) destinati esclusivamente a scopi di test o scientifico;
(b) destinati esclusivamente alla riproduzione;
(c) destinati esclusivamente a, e mantenuto da, banche di geni, le organizzazioni e le reti di conservazione delle risorse genetiche, o di persone appartenenti a tali organizzazioni o reti;
(d) scambiati in natura tra persone che non siano operatori professionali.
++++++++++++++++++++++++++++
Articolo 36
Eccezioni del Articolo 14 (1) per produttori di nicchia di semi e piante che soddisfanno tutte questi condizioni:

(a) Mettere disponibile sul mercato solo piccole quantità da soggetti diversi da
operatori professionali
, o da professionisti impiegando non più di dieci persone e il cui fatturato o il totale di bilancio annuo non supera 2 milioni di euro;
(b) è etichettato con l’indicazione ‘materiale di nicchia mercato’.

3. I materiali di moltiplicazione vegetale è in appresso denominata ‘materiale mercato di nicchia’.
I soggetti che producono materiale nicchia di mercato tengono registri delle quantità
del materiale prodotto e messo a disposizione sul mercato, per generi, specie o
tipo di materiale. Su richiesta, essi rendono i record a disposizione del
autorità competenti.

Sembra che l’unica fonte di questa robaccia sia il sito
NaturalNews.com gestito da Mike Adams. La stessa storia gira in versione tedesca.

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Messo al bando i veleni davvero?

Il contadino non ha tempo per verificare ma qui dice:

Ce l’abbiamo fatta: l’Europa ha appena messo al bando i pesticidi ‘ammazza-api’! Mega-aziende come Bayer si sono scagliate con tutte le loro forze contro questa decisione, ma una grande mobilitazione, la scienza e delle istituzioni che si sono finalmente aperte ci hanno permesso di vincere!

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Progetto borragine

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Intorno casa è pieno di borragine, già da anni ma quest’anno è venuta tantissima e particolarmente bella. Il contadino sta lavorando per espanderla nei vari oliveti e sembra che stia funzionando.

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E’ un ottimo pascolo per le api, bombi e osmie. Il metodo buono e sicuro per tenere la api è di farlo fare ad uno che se ne intende e il contadino è particolarmente contento di poter offrire delle postazioni. Su una l’apicoltore alleva gli sciami, una sessantina alla volta. La prima mandata è partita tre settimane fa e lavora già da qualche parte nel torinese.

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La postazione sotto la quercia, che tra poco andrà come tutti gli anni nel appenino al pascolo d’acacia e castagno, torneranno di agosto.

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