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Categoria: agricoltura

Alla frutta!

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susine Le speranze per mangiare la frutta qui sono intatte e la ghiandaia sarà contenta anche lei: c’è tanto di tutto, dalle mandorle alle susine, e anche gli ulivi promettono molto bene – la prima soglia è presa, mignolano bene, speriamo che quest’anno la stagione ci assiste un po’ meglio dopo il disastro dell’anno scorso.

Ora sembra che anche le piogge stanno per arrivare, finora era una primavera arida e tardiva, con il vantaggio che il contadino poteva lavorare dritto senza sosta. Si gode molto la salute e le forze riacquistate e cerca di non farsi più stressare dai lavori, con discreto successo finora, poi ha pure una giovane wwoofer che assomiglia moltissimo alla sua figlia, anzi non si vedono alcune differenze.

E in due i lavori pesano meno della metà, questo è la matematica della vita.

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Indietro siamo

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Il mandorlo l’anno scorso il 14 febbraio e quest’anno il 27 febbraio.
Il susino sotto era così il 24 febbraio l’anno scorso e quest’anno il 18 marzo.
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Meglio tardi con forza.

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Lo stato, la scienza e la salute (degli ulivi e non)

Per gli ulivi malati in Puglia adesso dovrebbe essere questo la terapia:

Prima di tutto dobbiamo essere molto chiari, tutti gli alberi colpiti dal batterio Xylella fastidiosa devono essere rimossi e questa è la prima cosa”. Accetta, dunque, su migliaia di ulivi e non solo. Anche su lecci, mandorli, ciliegi, albicocchi e tutte le altre piante, appartenenti ad almeno 150 specie, che risulteranno attaccate dal patogeno da quarantena arrivato dalle Americhe.

Per non fare un lungo discorso al contadino sembra la stessa storia delle varie pandemie, il vaccino obbligatorio contro la lingua blu (non si fa più a quanto sembra) e altre emergenze. Non si ha il coraggio di fare niente e osservare bene, l’esperienza insegna che spesso questo sarebbe stato la strategia più sana e economica. Invece giù a spruzzare insetticidi:

Nell’ultimo anno una serie di determine sono state approvate dalla Regione Puglia su proposta dall’Osservatorio fitosanitario regionale, l’ultima di febbraio indica proprio le misure obbligatorie da adottare a partire da maggio 2015 nelle quattro zone individuate. La determina rende noto che “è fatto obbligo ai proprietari o conduttori dei terreni ricadenti nell’area infetta di eseguire le misure obbligatorie previste”, come l’irrorazione con diverse tipologie di insetticidi; tra questi l’imidacloprid che fa capo alla classe dei cloronicotinici neonicotinoidi, tossico per la salute umana, nonché anche riproduttiva, per uccelli, fauna acquatica ed api. Utilizzare insetticida a base di neonicotinoidi per debellare le cicaline e sterminare la xylella potrebbe seriamente alterare il ciclo dell’impollinazione e, ancor peggio, costituire un serio rischio per api, vitali per il nostro ecosistema. Ma l’elenco non finisce qui, perché ci sono altri insetticidi come il buprofezin che la stessa EFSA ha evidenziato come interferente endocrino.

Qualcosa non funziona, proprio NON funziona in certe teste e certi organismi statali.

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Morto il re viva il re

Si fa per dire perchè nella società delle pecore, delle capre e non solo comanda sempre la femmina più esperta e più sana – il maschio serve solo per una certa cosa indispensabile per la sopravvivenza della specie.

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Alcune settimane fa Freddy (famoso per il suo canto di amore) se n’è andato nell’ età avanzato di quindici anni, ieri il vuoto è stato colmato da questo fighettone di nome azzeccato Fonzy che ha dieci mesi.

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Pizza e pesto come patrimonio UNESCO?

Nel ufficio dei coldiretti gli hanno proposto di firmare la petizione per una “pizza italiana patrimonio dell’umanità fatto con solo ingredienti italiani”. Il contadino ha preso un colpo. Di questo passo presto ogni cibo nazionale di ogni paese potrebbe diventarlo, poi il suo secondo ragionamento fu che la poca mozzarella e il grano duro nostrale non basterebbe mai mai per le 50mila pizzerie, a parte il fatto che secondo lui un grano duro estero non è per forza di natura peggiore che quello “coltivano” i contoterzisti sui campi sotto di lui (un disastro ambientale tra concime, diserbo, trattori pesanti e erosione).

Ieri poi ha visto che già il secondo candidato è in arrivo: il pesto genovese. Allora subito il Wurstel viennese e l’amburger americano, perché no?

La pizza e il pesto si troverebbero in compagnia buona dell’Opera dei Pupi (Sicilia):

L’Opera dei Pupi è un tipo di teatro delle marionette, i cui protagonisti sono Carlo Magno e i suoi paladini emerso agli inizi del XIX secolo prima a Napoli e seccessivamente in Sicilia.

e il Canto a tenore:

È uno stile di canto corale sardo di grande importanza nella tradizione locale

le uniche due voci italiane presenti nel “Patrimoni orale e immateriale dell’umanità“.

Forse hanno capito male il riferimento al “orale”.

Ora è giusto che si difende un prodotto, ed esistono già i mezzi.

Ma interessante è che anche con il cibo c’è l’effetto placebo: importa un sacco chi lo propone, cosa ne pensiamo, la fama che ha, se lo riteniamo sano o meno e molto altro. Ed è giusto che sia così, è sempre stato così e già solo l’aggettivo “italiano” rende il cibo migliore a prescindere, e questo è un bel regalo che il paese ha fatto al mondo. Il contadino non sa bene sé sia giusto o meno se ora vuole soldi per il regalo, sì, c’è crisi ma non crede proprio che un solo olivo toscano abbandonato viene ripreso in coltivazione con questo tipo di battaglio del “made in Italy” alimentare.

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Tentativi digitali governativi

I governo vuole sapere cosa pensate sulle etichette e usare i risultati nelle sue azioni.

Il processo di consultazione prevede le seguenti fasi:
a) Acquisizione delle opinioni.
b) Elaborazione delle risposte.
c) Traduzione delle risposte in un documento riepilogativo sottoposto al Ministro e successivamente pubblicato sul sito del Mipaaf.
d) Utilizzo e valorizzazione dei risultati come presupposto per tutte le scelte da intraprendere sul tema.

Il MiPAAF potrà, inoltre, decidere di allargare la base informativa a supporto delle scelte anche avviando azioni alternative come, ad esempio, specifici focus group la cui base di partenza non potrà che essere costituita dai risultati ottenuti in sede di consultazione pubblica.

mipaaf

Bene, concesso la fiducia, vediamo. Il contadino le sue opinioni in materia le ha mandato due volte perché il livello tecnico di questa consultazione -almeno la chiamano con il nome giusto e non “votazione online” come fa un altro organizzazione incapace tecnicamente anche lei – è da terzo mondo. Basta eliminare il cookie e si può votare all’infinito, nessun controllo se arrivano dati uguali dallo stesso IP, nessun https come sarebbe il minimo. Ora qui i brogli saranno improbabile, ma se per esempio l’industria olearia (non particolarmente interessato al indicazione della provenienza delle olive, anzi) era sveglia potevano far votare un paio di precari per tre giorni, alterando ben bene il risultato.

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Evento meteo straordinario

Da ieri sulla Toscana centrale cadono delle piogge regolari, ieri sera si è misurato 16mm distribuiti su più di tre ore e anche per la serata di oggi il fenomeno inconsueto sembra ripetersi. I meteorologi avanzano delle ipotesi di ogni tipo, ma le cause per ora non sono molto chiare, c’è chi tira pure in ballo l’influenza sulla troposfera dei vapori della macchina di caffè italiana portata sulla stazione spaziale internazionale.

precipitazioni

Per tornare alla serietà che ha da sempre distinto ‘sto blog dalla fuffa in giro: Il contadino ha aggiornato suo foglio di calcolo con le piogge dal ’97 in poi. Come si vede per quasi 5 anni ha piovuto meno della media, compreso una siccità che durò due anni boni, e per ora sembra si voler piovere più della media, da due anni. Quello che è completamente sballato per ora è la temperatura.

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Pompa solare senza elettricità

Prima il contadino pensava di aver letto male, ma è vero. Ognitanto arrivano delle mail “Gentile Redazione di vogliaditerra.com, ecc ecc” è il contadino prima si sente onorato per il titolo “redazione” poi legge tre righe e pigia “canc”. Ma questa volta no, mette il link www.novasomor.it/ e tutto, che sembra una cosa assolutamente da sostenere.

L’unica cosa che non ha trovato è la resa lt/giorni/prevalenza.
Portata di 800 lt/h 40m prevalenza:
www.novasomor.it/eliopompe-pompe-termodinamiche/

Per creare un motore termodinamico a bassa temperatura, occorre invertire il modo di utilizzare i gas volatili. Come fece a suo tempo Daniele Gasperini nel 1935 con la sua pompa “Elio Dinamic” e successivamente negli anni ’50 con la SOMOR, si mette uno specifico gas condensato a contatto con del calore prodotto dal sole o da altra fonte che ne disperde (da qui il termine di “motore a calor perduto), come fa ad esempio qualunque motore endotermico che abbisogni di un radiatore per non fondere. Il gas surriscaldato si espande e quindi genera vapore in grado di muovere un pistone ovvero di azionare un motore. Ma per completarsi il ciclo termodinamico ha bisogno che il gas vaporizzato, appena fatto il suo lavoro, venga rapidamente raffreddato e quindi condensato per poter essere di nuovo riscaldato. Per questa fase si usa l’acqua sollevata dal pozzo che sale ad una temperatura abbastanza bassa da consentire questo utilizzo. Si può ottenere questo eccellente risultato, sia in termini di costi che di bioeconomia, (niente condensatori o evaporatori elettrici), solo quando il calore e il fresco sono disponibili gratuitamente.

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Bisogna avere delle alternative, sempre

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Piero è disperato. Il granturco gli è venuto troppo bello e più che altro anche troppo, non sa mica dove metterlo. Il contadino e due amici invece di cogliere le olive come al solito (meno male che sono cascate tutte ormai, fanno concime sotto gli alberi e domani si aggiunge dell’altro prima che piove) hanno colto uno dei campi: un motocoltivatore pieno, un giorno intero a legarlo.

C’è della bella soddisfazione.

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Raccolta olive 2014

Terminata prima che cominciava, anche le mignole sono decisamente andate.
Troppo acqua, troppo gonfie, troppo baco e troppo fresco dopo, normalmente le temperature sopra i 33° fermano l’infestazione. Mai visto pure due o addirittura tre bachi in una oliva, che dopo seccava al sole ridotta a nocciolo e buccia. Ma il contadino spera già per il prossimo anno, gli ha spollonati e puliti lo stesso e invece di cogliere le olive aggiungerà altro letame alle cacarelle autoprodotte che ci sono già sotto le piante.

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La situazione sembra uguale, forse solo chi ha trattato una volta al mese da inizio luglio le ha “salvate”.

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