Premi "Invio" per passare al contenuto

Autore: ste

Cronologia delle paure

Per sua volontà si parte nel dopoguerra. La guerra era finita, si sperava (crede) in tempi futuri radiosi e felici: Scusate, niente, eccovi una guerra fredda, con arsenali nucleari capace di polverizzare una dozzine di pianeti. E vivere con la paura che per sbaglio o intenzione qualcuno preme il pulsante.

Ma come fanno le guerre: ci si stanca e alla fine finiscono, così finì anche la guerra fredda. Per mantenere la paura furono trovati presti alcuni sostituti, tra questi la mucca pazza, conseguenza della gloriosa idea di dare da mangiare carne di mucche alle mucche. La paura di finire con un cervello come un formaggio svizzero, il crollo del consumo di carne.

Purtroppo le risposte spesso non vanno alla radice del problema e così fu anche lì. S’ammazzarano milioni di mucche, si vietò il mangime con proteine di provenienza animale per gli erbivori ma il resto del sistema tra Amazzonia, sola, fabbriche di carne e gas serra non si toccava (prossima puntata: antibiotici diventati inefficaci). Però: ottima occasione per introdurre e testare un bel sistema di tracciamento, registri di trattamenti sanitari, banche dati e tutto il resto. Per gli animali da macello, cani gatti e cavalli, ma non si sa mai, potrebbe tornare utile anche per altro…

Prossima puntata: 11 settembre. La risposta anche lì era sbagliata, non sì è provato a sanare la ferita nel medio oriente e non fu di tipo polizia, indagine, tribunale ma militare e non ha cessato neanche adesso, aggiungendo altre ferite nel medio oriente e altrove e centinaia di migliaia di morti. Però: ottima occasione per fare passare molte misure altrimenti inaccettabili, spicca la sorveglianza di massa ma c’è ne per tutti i gusti.

Tutte questi leggi sono ancora lì, ci siamo abituati e non si mai, i terroristi potrebbero generare delle varianti e non vuoi mica fare il gioco loro no?

Però vent’anni di guerra al terrorismo stanca anche questo – ci voleva qualcosa di nuovo ed eccoci un virus che per un anziano su tre o quattro è letale e ci riempie troppo gli ospedali. La risposta è come al solito “guerra”, con danni collaterali immensi che ancora dobbiamo censire tutti per bene una volta cessato il fuoco e la nebbia degli spari sciolta (il sospetto fondato è che questo non arriva presto e si rimane annebbiato per un bel po’).

La prima battaglia era il famoso “flatten the curve”: tutti chiusi a casa, l’onda si allunga ma sarà bassa e tutto andrà bene. Il risultato era che sì, l’onda era bassa, ma non s’è sfogata ed è ritornata a palla, e tre. Ma saremo salvi tutti, perché la parola d’ordine è stata presto “Ne usciremo solo con il vaccino” quando di vaccini non c’era traccia.

Invece si sono buttati soldi e scienziati e hanno modificato le leggi che ostacolavano la ricerca sugli OGM l’estate scorso.

…alcuni vaccini e trattamenti anti COVID-19 già in fase di sviluppo possono essere definiti organismi geneticamente modificati (OGM) e sono quindi coperti dalle direttive UE sugli OGM. Poiché i requisiti nazionali per valutare i rischi ambientali delle sperimentazioni cliniche sui medicinali che contengono o sono costituiti da OGM variano considerevolmente da uno Stato membro all’altro, è necessaria una deroga a queste regole per evitare ritardi significativi nello sviluppo di vaccini e trattamenti salvavita.

Insomma, andato a finire che arrivano presto vaccini e tutti (escluso uno di quelli cinesi) sono da definire OGM – e chi due anni fa aveva paura del granturco OGM adesso ha paura di Covid ed è pronto di farsi iniettare un vaccino OGM (e abbiamo chi ha paura del Covid e chi ha paura del vaccino e questa paura è forse più ragionevole visto che un vaccino definito “sicuro” ha almeno 5 anni di test sulle spalle).

Ma al contadino poteva anche andare anche bene: si vaccina chi si sente più a rischio di morire di Covid e una volta vaccinati i fragili e chi lo vuole eccoci usciti: i vaccini impediscono che si riempono le terapie intensive e sembra un dato consolidato questo.

Sì eh pensavi tu caro, no invece, questo è una guerra non può finire mica così. In qualche modo qualcosa s’è spostato, fino a che le sperimentazioni dei vaccini su bambini sono già in atto. Mai abbiamo vaccinati bambini per proteggere altri.

Ma ci sono alcuni barlumi di speranza. Anche della stessa scienza che ci da i vaccini. Qui per esempio si ipotizza che – come succede con gli altri coronavirus (che causano 15% dei raffreddori) – i bambini se lo prendono molto presto, ogni reinfezione sarà leggera.

Ma come si sa, la politica non segue sempre la scienza, la politica sembra seguire i media, e non seguiamo loro ma anche loro noi. E come vediamo il mondo così sarà.

[Ma se per caso o per culo usciamo davvero eccoci pronto il cambiamento climatico.]

6 commenti

E due

Il contadino l’ha già segnalato, ma una doppia cucitura regge meglio.

Dobbiamo essere in grado di dare forma al nostro futuro.

Il riconoscimento facciale può e sarà usato contro tutti e tutte noi da governi e aziende – andando a colpire chi siamo e come siamo.

Riprendiamoci il nostro spazio pubblico. Una sola soluzione: Vietiamo la sorveglianza biometrica di massa!

Commenti chiusi

Domande essenziali

06_02_17_17_000106_02_10_58_0002

Si finisce con le fascine nella vigna in tempo? Basterà la legna? Ma quando comincia a tagliare il bosco? E? tardi. E’ il fieno? Sembra poca. Smetterà mai con quel umido? Non se ne può più. C’è la farà a potare tutti ‘sti ulivi prima del fieno? (No, mai successo.). Verrà una gelata fine marzo come anno? Perché si ripete tutto anno per anno? E poi ce la farà mai a fare un cesto perfetto? Per non parlare del mondo poi, lì uno si domanda davvero.

4 commenti

Perché costruiamo un muro

Ieri il contadino si è imbattuto in Hadestown.

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

[Ade:]
Perché costruiamo il muro
Figli miei, figli miei?
Perché costruiamo il muro?

[Operai:]
Perché costruiamo il muro?
Costruiamo il muro per tenerci liberi
Ecco perché costruiamo il muro
Costruiamo il muro per tenerci liberi

[Ade:]
In che modo il muro ci mantiene liberi
Figli miei, figli miei?
In che modo il muro ci mantiene liberi?

[Operai:]
In che modo il muro ci mantiene liberi?
Il muro tiene fuori il nemico
E costruiamo il muro per tenerci liberi
Ecco perché costruiamo il muro
Costruiamo il muro per tenerci liberi

[Ade:]
Chi chiamiamo il nemico
Figli miei, figli miei?
Chi chiamiamo nemico?

[Operai:]
Chi chiamiamo nemico?
Il nemico è la povertà
E il muro tiene fuori il nemico
E costruiamo il muro per tenerci liberi
Ecco perché costruiamo il muro
Costruiamo il muro per mantenerci liberi

[Ade:]
Perché noi abbiamo e loro no
Figli miei, figli miei
Perché vogliono quello che abbiamo

[Operai:]
Perché noi abbiamo e loro no
Perché vogliono quello che abbiamo
Il nemico è la povertà
E il muro tiene fuori il nemico
E costruiamo il muro per tenerci liberi
Ecco perché costruiamo il muro
Costruiamo il muro per mantenerci liberi

[Ade:]
Cosa abbiamo che dovrebbero desiderare
Figli miei, figli miei?
Cosa abbiamo che dovrebbero desiderare?

[Eurydice:]
Cosa abbiamo che dovrebbero desiderare?
Abbiamo un muro su cui lavorare
Abbiamo lavoro e loro non ne hanno

[Ade:]
E il nostro lavoro non finisce mai!
Figli miei, figli miei!
E la guerra non è mai vinta

[Ade e Operai:]
Il nemico è la povertà
E il muro tiene fuori il nemico
E costruiamo il muro per tenerci liberi
Ecco perché costruiamo il muro
Costruiamo il muro per mantenerci liberi
Costruiamo il muro per tenerci liberi …

Il nostro muro è fatto di mare, di visti che non puoi avere e di filo spinato e recinzioni alti, dalla Spagna all’Ungheria. Per dirlo con la Mitchell: siamo nel inferno.

Commenti chiusi

Tutto cambia (e sparisce)

plaun-dils-mats-1

In questo specie di villaggio il contadino ha fatto il contadino la prima volta, da Novembre fino fine Gennaio. Aveva 15 giovane mucche da governare per tre mesi, per un franco a testa al giorno. Mangiavano il fieno cresciuto li accanto, il contadino ricavava la stalla due volte al giorno, c’erano delle belle letamaie davanti alle stalle. Uscivano due volte al giorno per andare a bere e quando erano in calore non tornavano ma giravano intorno le altre stalle chiamando ad alta voce le altre. E il contadino dietro.

Pioveva mai, fondamentalmente c’erano due tipi di tempo: nevicava (a tempesta spesso) o sole con cielo blu.
C’erano una decina di giovani dalle città a fare quel lavoro, chi aveva 6 chi 9 chi stava un mese,chi due e chi tre. Massimo il 20 gennaio bisognava essere andato via (in paese) con le bestie in quanto arrivava la neve davvero e non si usciva più con loro.

Era una quarantina di anni fa. Nessuna bestia, niente fieno e niente letamaie adesso, solo case vacanze. La foto è di un amico che passava da lì.

2 commenti

Siamo lì

Buon 2021 intanto e teniamo aperti gli occhi e acceso il cervello – si leggono e sentono delle cose non degne di essere menzionati nemmeno.

Breve e sempre sul punto da Fabio Magnasciutti.

Da un po’ si cerca di cambiare o far scivolare il significato delle parole, una strategia satanica nel vero senso della parola, ultimo esempio: “Immunità di gregge“.

Buon proseguimento.

2 commenti

The Times They Are A Changing

Era così nel lontano 1964 e ci vuole poco a capire che anche adesso siamo nel bel mezzo di un cambiamento. E come in terra così in cielo, o viceversa. Si può osservare qualcosa – tempo e luogo permettendo – che succede solo ogni vent’anni:

schermata-11-25-44

E’ non solo è ben osservabile. E’ una congiunzione molto ravvicinata, sarà al solstizio che è di mattina il 21 quest’anno e sarà per la prima volta in un segno di luce: Acquario. La “Grande Congiunzione” si trova nello stesso elemento per 200 anni e il passaggio da terra a luce/aria e proprio nel Acquario sarà molto significante. Però non chiedete al contadino di più che lui di astrologia s’intende poco, basta fare delle ricerche per trovare interpretazioni.

Intanto bisogna essere svegli, sempre.

Commenti chiusi

Contadini in rivolta

Martedì in India è stato organizzato un nuovo sciopero generale (“bharat bandh”) dei contadini contro le recenti leggi sulla liberalizzazione del commercio agricolo, approvate a fine settembre dal governo guidato dal primo ministro Narendra Modi. Le proteste erano iniziate circa tre mesi fa, ed erano culminate con l’enorme marcia su Delhi dello scorso 26 novembre. Una marcia lunga chilometri di persone a piedi, sulle moto o sui trattori, con rimorchi pieni di pentole e padelle, riso, cipolle, lenticchie, farina e paglia su cui dormire. Alcuni giornali hanno definito la protesta come la più grande crisi che Modi si è trovato finora ad affrontare. Gli agricoltori costituiscono quasi la metà dell’intera popolazione indiana: sono 650 milioni.

Se non si cambia anche in Italia qualcosa finiremo male tutti.
E’ evidente da un po’ come il pensiero mero economico fallisce in tutti sistemi che hanno da fare con la vita. Medicina, scuola, agricoltura e cultura.

5 commenti

Pure qui si usano dei cookie... Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi