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Autore: ste

I media e le guerre

Quel che era vero nella guerra già dimenticata contro un virus è vero anche adesso:

“Ecco perché sull’Ucraina il giornalismo sbaglia. E spinge i lettori verso la corsa al riarmo”: lo sfogo degli ex inviati in una lettera aperta. “Basta con buoni e cattivi, in guerra i dubbi sono preziosi”

Il testo integrale è qui.

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Occhio alla lingua e ai fatti

Non tutto quel che dicono è vero e non tutto quel che dicono gli altri è falso. Evidente è adesso che quel che “si” può fare in Siria, Afghanistan, Yemen, Iraq e altri posti non va bene in Europa. Molti immagini e video che girano sui social e che scatenano indignazione non sono scattate di recente in Ucraina ma in quei posti qui sopra in quei anni durante quelle guerra illegali “nostri”.

Sul razzismo e nazismo: italiano da google, originale inglese.

OffGuardian è stato lanciato nel febbraio 2015 e deve il suo nome al fatto che i suoi fondatori sono stati censurati dal quotidiano inglese Guardian e/o banditi dalle loro pagine “Comment is Free”.

Come abbiamo già visto con la guerra contro il covid anche qui la guerra è anche mediatica.

La regola d’oro: se una notizia ti emoziona molto stai attento e applica un po’ di Zen.

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Cose riviste

Purtroppo al contadino sembra che anche questa guerra viene gestita malamente, come tutti quelli precedenti.
Una nota storica:

L’Ucraina, nella dottrina Brzezinski – geopolitica dell’isolamento della Russia, contenimento dell’Europa come conseguenze strategiche della nuova economia digitale – ha sempre rappresentato lo spartiacque tra una dottrina efficace e una dottrina vittoriosa. Una volta assorbita completamente l’Ucraina in orbita Usa, l’Ue sarebbe stata un elemento subordinato alla capacità di manovra americana e la Russia un soggetto isolato nel mondo.

In questa visione bisognerebbe salvare l’Ucraina non solo dalla Russia ma anche dagli ambizioni USA, cosa abbastanza improbabile che avvenga – un concetto valido purtroppo per la maggioranza delle azioni sensate. E se si vuole evitare davvero un macello che durerebbe anni sul suolo ucraino l’unica via è raggiungere un accordo con i Russi, per un Ucraina neutrale.

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Sviluppo

Negli stessi giorni nei quali il contadino deve imparare a muoversi come un vecchio realizza anche che gran parte delle verità che aveva non sono poi così comprovate.

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La nuova religione…

… ha anche un nome: scientismo.

In parole povere: non esiste una base scientifica che dimostra X quindi X non esiste, non va incentivata, va ostacolato e denigriamo tutti che dicono che X nella pratica porterebbe a risultati notevoli.

Come tutte le sette anche i scientisti devono distinguersi dagli non illuminati e hanno bisogni di nemici.
Attualmente nel mirino degli scientisti è l’agricoltura biodinamica. Nessuno degli scientisti sanno che da 40 anni in Svizzera sono in corso studi che paragonano proprio il biologico, il biodinamico e il convenzionale ma anche se lo sapessero l’ignorerebbero (?) perché non può essere.

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Il ritorno dei banditi

Ogni giorno sono di più e sono ovunque – possono nascondersi tra i tuoi amici, tra i tuoi colleghi di lavoro, si infilano pure tra i tuoi parenti.

Sono banditi dal cinema e dal teatro. Sono banditi dai treni e dagli autobus. Sono banditi dal lavoro in ospedale, in polizia e pure dal bancone dei bar.

Sono milioni e ad ogni decreto crescono, in ritmo settimanale.
Crescono anche gli amici di loro tra quelli che per ora non sono banditi.
Si riconoscono, si organizzano e resistono e sanno di non essere soli e di non essere i banditi veri che quelli stanno altrove, stanno al potere ancora e ci hanno rubato e cercano di distruggere i diritti civili, la salute e la medicina quella vera, la democrazia e il buon senso.

Buon anno nuovo.

.

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Buon natale lo stesso

C’era chi diceva “non è possibile che tutti sbagliano” – e sì rilevato falso pure questo come si vede.
Il metodo scientifico-materialistico ha dimostrato la sua dannosità in questioni di salute generale come ha fallito anche in agricoltura, dai concimi ai pesticidi alle stalle. Non lasciamo perdere però.

Buon natale sereno e tranquillo senza paura.

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Back to the future

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(si potrebbe dire tanto ancora, o anche niente. Gli eventi parlano da sé a chi ascolta.)

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Olio quest’anno

Con immenso piacere – solo superato dal senso di dovere – e con l’aiuto degli amici motivati la raccolta delle olive che non ci sono procede lentamente. Si colgano anche 25 piante in un giorno, per fare un quintale o due. Ma tutto fa brodo e alla fine qualche goccia di olio nuovo esce.

Le olive che si trovano sono sane, durine, quasi tutte nere, piccole e attaccate ben bene ma rendono poco, colpa del secco – la terra fino ieri era di cemento. Non è il primo anno di magra e non sarà certamente l’ultima. Sembra che si supera però il 2019:

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Il bello è che si finirà anche presto e il contadino si può dedicare ad altro, tipo respingere il bosco e la macchia che stanno per assalire e conquistare anche suo podere, dopo tanti altri.

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Frutti velenosi

Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.

Certi frutti recenti fanno solo male.

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