Il contadino aveva in mente una poesia del tipo
Sono finite le ghiande
grande mio dolore è adessoO pascolo rufolato, dov’è il rimasto tuo verde
o recinzione strappata, dove sono le mie pecore?Uliveti tutti poggia e buca
chi rispiana mai questa terra?Prato rovinato, dove nascerà il fieno?
Letamaia disfatta il concio si perdeOspiti notturni sono padroni ormai del podere
minacciano la figlia al ritorno in casa
Poi oggi ha pure letto che c’erano dei cittadini (cittadini nel senso che hanno un rapporto emotivo, romantico e irreale con la natura) a protestare contro il piano di tentare di rimettere le cose in equilibrio. La natura va gestita e non sono sempre fiori, quel numero spaventoso di cinghiali, daini caprioli è anche frutto dell’abbandono della terra da parte dell’uomo negli ultimi 50 anni.
Il prof. Lombardi Vallauri a Enrico Rossi: “Una carneficina di cinghiali che lede la dignità umana”
Dalla lettera del Prof. Vallauri:
Ma ancor di più del diritto contano per me, devo dirlo, l’empatia per gli animali e l’immagine della Toscana.
L’empatia con le zanzare invece? E quella con chi lavora la terra di questa Toscana?
E’ lo stesso con gli orsi e i lupi nelle montagne venete… Gli allevatori la scorsa estate erano disperati: agnelli e vacche morte, le sopravvissute terrorizzate dopo aver visto l’orrore.
Non sempre la doppietta risolve i problemi…anzi…E’scientifiacamente dimostrato che gli interventi previsti da tale legge toscana non risolveranno il problema degli ungulati…Poi affidarne la risoluzione a chi l’ha creato non ti sembra irrazionale? Certo a volte si esagera anche con il romanticismo…Ciao
Un link a queste prove “scientifiche”? E sarebbero i cacciatori ad avere creato l’invasione? Semmai perchà© hanno cacciato male e poco gli ungulati. Ma sono tutt’orecchio a sapere di altre soluzioni praticabili.
ciao contadino,
credevo che per eliminare cornacchie e cinghiali dovessero limitare monocolture di mais e cose simili, insomma ridurre l’habitat degli animali da controllare piuttosto che sparare a 10 mila o 100mila animali.
Così facendo tra pochi anni ci sarà lo stesso problema.
Veramente qui per trovare un campo di mais devi cercare ben bene, lo fa più nessuno perchà© dovresti annaffiarlo e i conti non tornano. In cambio è pieno di querce e lecci… giusto smettere con le monocolture, ma è più facile pure trovare campi incolti qui intorno, secondo me è l’abbandono anche mentale della campagna la causa principale.
CIA:
Io mi ricordo i tempi senza daini e caprioli. Ci vuole un equilibrio, e proporre cose concreti e fattibili.
Ste non sai che i cinghiali dell’est sono stati introdotti per scopi venatori negli anni sessanta settanta e poi e poi? Ti recupero il link di un recente convegno a Bologna sull’argomento…
Sì questo l’ho sentito, vero è anche che i daini che c’erano qui 25anni fa erano in una azienda venatoria di 500ha, qualche frana che buttava giù il recinto ed eccoli ovunque. Per non parlare delle nutrie…
Certamente siamo sempre stati spesso noi a creare lo squilibrio e adesso ci tocca rimediare, ma penso qualcosa si impara, pian piano.
Trovato un link.
Ecco Ste il link del recente convegno “uno sguardo oltre l’emergenza cinghiale” tenutosi a Bologna. i video sono suddivisi in due parti mattina e pomeriggio ..utile per saperne di piu’…buona visione.Ciao
http://agricoltura.regione.emi.....c/convegni
Grazie, vedo che solo quello della mattinata è quasi quattro ore, mi sa che devo guardargli un po’ “di traverso”, o hai magari da segnalare un intervento specifico?
Sono tutti interessanti comunque quello della Franzetti dell’Ispra sulla biologia riproduttiva penso che valga la pena…dopo 1 ora circa
nel video del pomeriggio Andrea Marsan dopo 1 ora e 5 circa
Mi sono visto i due interventi, interessanti entrambi, grazie. La recinzione mi sono comprato pure prima della vendemmia, ma il punto è che un lavoro in piu’ e non posso recintare tutti 11 ha e controllare sempre pure il recinto e liberarlo dalle frasche e erbe, cmq è una delle misure da fare. E penso che il lupo alla fine ci vuole pure lui.