Ai tre lettori una piccola raccolta stampa:
La Stampa:
L’Iva sui pellet passa dal 4 al 22% …
Repubblica:
PELLET. Sale al 22% l’iva applicata sul pellet in legno (il combustibile ricavato da segnatura).L’attuale imposta sul valore aggiunto è del 10% ….
M5S:
Rincaro Pellet: con questo emendamento si fissa un rincaro dell’Iva sul pellet per alimentare le stufe domestiche dal 10% al 22%. Un favore all’Eni e alle varie multiutility come Hera e Iren che distruibiscono gas e che rischia di uccidere un settore in forte sviluppo oltre che danneggiare le famiglie che si riscaldano usando questo combustibile ecologico (emendamento 3.4111).
Il contadino ha verificato su un pdf del governo, ha torto La Stampa. Ma non era questo il punto.
Si calcola un consumo annuo nazionale superiore al milione e mezzo di tonnellate, che corrispondono a oltre cento milioni di sacchetti da 15 kg…
Purtroppo sul lato della filiera i risultati sono ancora insoddisfacenti. La produzione italiana copre meno della metà del consumo nazionale, ciò significa che importiamo il materiale da paesi esteri, principalmente dall’Europa Centrale, dall’Europa dell’Est o addirittura dal Nord America, con una fornitura che l’anno scorso ha toccato 1,5 milioni di tonnellate di pellet americano (2012)
Se però analizziamo bene la filiera produttiva del pellet ci accorgiamo che per trasformare la segatura e gli scarti di legno per produrre il pellet si devono impiegare:
– energia elettrica par a 367 MJ/t di pellet prodotto
– incidenza per il trasporto della materia grezza allo stabilimento di produzione con consumo di 183 MJ/t di pellet prodotto
(dati ricavati dai siti europei del pellet www.pelletcenter.info e www.pelletsatlas.info).
Per produrre l’energia elettrica si immettono in atmosfera circa 530 g di CO2 (anidride carbonica) per ogni kWhe, mentre per il trasporto si emettono circa 700 g di CO2 per kWh.
Pertanto fatte le debite conversioni delle unità di misura:
– per fabbricare un kg di pellet si incrementa l’inquinamento atmosferico di (54+36) 90 g di CO2 che equivalgono a 1.350 g di CO2 per ogni sacchetto di pellet da 15 kg.
Di ecologico a impatto zero di CO2 non si può parlare quindi. I pellet contengono come collante fino 2% di farina di granturco o segale (wikikpedia tedesca) e vengono sempre più prodotti anche di semi di palme d’olio, per fare un esempio eclatante.