Nel 1976 Marina Abramović lascia la Jugoslavia per trasferirsi ad Amsterdam. Nello stesso anno inizia la collaborazione e la relazione con Ulay, artista tedesco, nato tra l’altro nel suo stesso giorno. I due termineranno il loro rapporto dodici anni dopo, nel 1989, con una camminata lungo la Grande Muraglia Cinese: Marina decide di partire dal lato orientale della muraglia sulle sponde del Mar Giallo, mentre Ulay dalla periferia sud occidentale del deserto del Gobi. I due cammineranno novanta giorni per poi incontrarsi a metà strada dopo aver percorso entrambi duemila e cinquecento chilometri e dirsi addio.
PS: una artista tutta da scoprire. La vita come opera d’arte, performance permanente. Questo video è tratto da “l’artista è presente“, per tutti tre mesi della retrospettiva nel Museum of Modern Arts lei era seduta lì, 7 ore al giorno e chiunque poteva sedersi di fronte.
L’ultimo giorno è qui.
Davvero emozionante.
Penso che se Marina fosse stata perfettamente felice non si sarebbe creato lo
” spazio carismatico”. La sua è ancora una performance di coppia con Ulay, nasce dal senso di perdita che si porta negli occhi.
Chi lo riconosce e lo vive piange con lei.
Stiamo guardando il film che è stato fatto “l’artist is present”, è un corso in meditazione.
Pensare a quei miserabili che si lasciano pigliandosi a labbrate o tirandosi le stoviglie mi fa rabbrividire di fronte a queste immagini.