Quando al contadino tocca a fare il formaggio e la ricotta ascolta la radio(3) e quando è domenica si becca “Uomini e profeti“, trasmissione spesso anche stimolante. Stamattina parlavano di questa bella storia del Cristo seduto in terra, i farisei che portano l’adultera e lo domandano cosa dovrebbero fare con lei, visto che Mosé disse di lapidarla (veramente nella trasmissione spiegavano che andrebbero lapidate tutte e due, anche l’uomo).
Lui si mise a scrivere in terra, poi rispose quel famoso “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei“, poi un altra volta si mise a scrivere per terra.
A quel punto il contadino era curioso cosa tiravano fuori da queste parole, avendo solo quelle. Chi ha studiato le opere di Steiner magari si ricorda cosa significa questo scrivere in terra: Lui ha iscritti questi fatti pubblicamente nel karma, ovvero avranno le loro conseguenze karmiche.
Ma niente, ne parlavano solo marginalmente, era “per dare tempo ai suoi interlocutori”, poi “scrivendo nella sabbia si dissolve subito.”
Boh, io Steiner poco o niente sapere e dunque penso a un’altra cosa: se uno scrive sulla sabbia vuol dire che sa scrivere.
Ad occhio e croce erano pochini pochini quelli che nella Palestina di 2000 anni fa sapevano scrivere: e Gesù era uno di quei pochi. I vangeli canonici (ma anche gli apocrifi, per quel che so) non dicono dove e perchè avesse imparato, lui che era nato nella famiglia di un falegname
Buona osservazione 🙂
E se conosci Aristotele e Tommaso di Aquino conosci già in qualche modo anche Steiner.