Cessato la tramontana il sole lavora indisturbato e in un colpo solo affiorano tutte le cose da fare, da finire, da cominciare, il tunnel per i pomodori, coltrare per l’erba medica, tagliare le ultime due cerri nel bosco e sistemare legna e frasca per terra, tagliare le canne per non parlare della potatura degli ulivi. E anche gli agnelli sono venduti quasi tutte e questo significa quindi anche fare formaggio e ricotta.
Sono cicli, tutta la vità si svolge in cicli e la natura è una gran maestra. Il contadino ha imparato di fare la vigna nel modo tradizionale, con canne, salici e fascine; i salici rossi adesso sono quasi spariti ovunque dalla campagna in quanto nessuno vuole potarli, quelli non potati non si nota neanche perché perdono il colore. Quest’anno dovrebbero bastare finalmente i suoi che ha piantati gli ultimi anni. E deve ricordarsi di brevettare agricolturamuseale®
[le fotine sono di nove anni fa ma ha cambiato niente, solo erba c’è meno, ha smesso di piovere un anno fa…]
“La natura è piena d’infinite ragioni, che non furon mai in isperienzia” diceva Leonardo