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Omeopatia, scienza, multinazionali

Un piccolo colosso intimidì il blogger dal pensiero scientifico dicendo che leda l’immagine del’azienda e probabilmente ha ragione. Dai commenti:

sì, ok, effetto placebo, nessuna molecola di principio attivo… siamo tutti d’accordo.
Però se nel post metti i nomi e le immagini che appartengono a una azienda te la vai a cercare.
Tu continui a metterla sul lato scientifico evidenziando l’inefficacia dell’omeopatia, ma dal punto di vista giuridico questo è ininfluente.
Se ti denunciano sul serio mica ti chiederanno di dimostrare che l’omeopatia non funziona. Ti contesteranno l’aver leso l’immagine dell’azienda, e quello puoi farlo anche dicendo la verità.

Puoi fare un articolo in cui spieghi perché l’omeopatia non funziona, in generale, senza necessità di inserire nomi, marchi registrati e immagini che appartengono ad aziende. Il contenuto è lo stesso, ma nessuno ti può contestare nulla.
Potresti spingerti un po’ più in là, e dire che il tal prodotto della tal azienda non funziona, citando fatti scientifici a tuo sostegno.
Ma dire che il prodotto della ditta x “nuoce gravemente all’intelligenza di chi lo acquista” è oltre la linea.

Per il resto è sempre il solito minestrone di posizioni inconciliabili tra i fervi fautori del metodo scientifico per “provare” delle verità, altri più pragmatici e i “creduloni”, così definiti dai primi.

L’omeopatia c’è ancora per il semplice fatto perché molte persone hanno fatto esperienze positive e chi non ha alcuna idea della realtà dello spirito né capirai mai niente del suo funzionamento.

[via Mantellini]

PS: l’autore della filippica nella raccolta dei link ha messo il contadino sotto “a favore della [ditta_nota]”. Lui tiene a precisare che è favore della libertà di cura e ditte che producono rimedi omeopatici ci sono tanti e di tanti tipi, ma se si spara su un marchio grosso non c’è da meravigliarsi se questo si difende.

PS II: Qui nei commenti si parla quasi solo dell’omeopatia ma non della reazione di pancia di mezzo blogosfera – tema del post – che si mette sulla parte del povero blogger minacciato. La facenda è anche arrivato ad un giornalista del Guardian e lo vede un po’ come il contadino: antipatica, sproposita e magari autolesionista la reazione della Boiron, ma nel torto sarebbe il blogger.

148 commenti

  1. renzo 4 Agosto 2011

    «L’omeopatia c’è ancora per il semplice fatto perché molte persone hanno fatto esperienze positive e chi non ha alcuna idea della realtà dello spirito né capirai mai niente del suo funzionamento.»

    Secondo te in consisterebbe il «metodo scientifico per “provare” delle verità»? Si chiamano trial clinici. Si prendono mille persone malate della stessa malattia. A 500 si dà un placebo (cioè acqua, aromi, additivi vari) agli altri 500 il farmaco.
    Poi si vede chi guarisce e chi no.
    Questo è il metodo che si usa per sapere se un farmaco è efficace o meno. Hai qualcosa di meglio da suggerire?

    Questa prova è stata fatta con gli omeopatici, risultato: nessuna differenza rispetto al placebo.

    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21054194
    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21733480
    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21658318

    Basta cercare “homeopathy efficacy” in quel database, vengono fuori 257 articoli e dicono tutti la stessa cosa: lack of evidences

  2. ste 4 Agosto 2011

    Sempre lo stesso errore già in partenza:

    Si prendono mille persone malate della stessa malattia …

    non esistono due persone con la stessa malattia, sono semmai solo simili. La malattia è individuale e l’omeopatia non cerca di curare “la malattia” ma la persona, l’individuo.

    Qualcosa di meglio sarebbe prendere ventimila persone che usano l’omeopatia e altri ventimila che non la usano e confrontare i dati sulla salute, allergie ecc. Sarà difficile anche lì perché chi usa l’omeopatia spesso si nutre diversamente, si vaccina meno ecc.

  3. Ladoratrice 4 Agosto 2011

    Vero! Nessuno si ammala per lo stesso motivo del suo vicino di casa! Giorni fa un mio amico sempre scettico che non crede all’omeopatia, molto entusiasta mi ha segnalato questo http://www.tuttasalute.net/785.....ttito.html dicendomi “Hai visto? Lo possono provare!” e io che uso da anni rimedi omeopatici ho sorriso e gli ho detto “Ma a me questo non serve, io ho già le prove che mi servono!” e ho pensato che lui era felice perché se veramente trovano una spiegazione scientifica lui potrà finalmente venire allo scoperto e ammettere che pure lui vorrebbe crederci ahahahaahaah

  4. Alessandro Cavalotti 4 Agosto 2011

    Vorrei fare una domanda seria, senza ironia: per cosa usate le cure omeopatiche?

  5. ivabellini 4 Agosto 2011

    @ Alessandro Cavallotti

    e tu per cosa usi le cure allopatiche?

  6. Alessandro Cavalotti 4 Agosto 2011

    È chiaro che se non uso le cure omeopatiche, uso quelle allopatiche, per cui non capisco la domanda… Ripeto: per cosa usate le cure omeopatiche?

  7. ste 4 Agosto 2011

    Posso rispondere solo per me, quel che mi ricordo al volo sono punture, ferite, influenza, bronchite cronica, nella stalla per le mastite e altro per esempio le verruche sanguinanti sul asina, anni fa contro l’asma che m’era venuta da una cura allopatica sbagliatissima (broncodilatatori).

    La domanda rivoltata a te era la stessa, perché non lo capisci? Infondo sono sempre le solite “piccoli” (asma a parte) disturbi frequenti dai quali cerchiamo di guarire, non i casi eclatanti come il cancro o l’alzheimer.

  8. Marcoz 4 Agosto 2011

    “non esistono due persone con la stessa malattia, sono semmai solo simili”

    Quindi, i produttori di rimedi omeopatici ne hanno uno per ogni singolo malato?

  9. ste 4 Agosto 2011

    No, ma i medici omeopatici scelgono il rimedio da dare individualmente secondo i sintomi e altro.

  10. Marcoz 4 Agosto 2011

    È la prassi pure della medicina c.d. tradizionale, che utilizza principi attivi di base da usare a seconda della ricettività e delle condizioni generali del paziente.
    In che modo, quindi, l’omeopatia colpirebbe la singolarità del disturbo in maniera più efficace e mirata? Perché, se ho capito bene, sarebbe per questa presunta eccezionalità del singolo caso che non è possibile giudicare i rimedi omeopatici con i sistemi di controllo dei farmaci “allopatici”.

  11. Alessandro Cavalotti 4 Agosto 2011

    Boh, a me pare che si confonda il processo naturale di guarigione con l’effetto della cura omeopatica… Ad esempio l’influenza se ne va da sola, può servire il paracetamolo per abbassare la temperatura, ma niente di più. E perdonami, un broncodilatatore non può davvero provocare l’asma.

  12. Ladoratrice 4 Agosto 2011

    Depressione, problemi di fegato, cisti ovariche, allergia. Ha funzionato tutto, sempre. E veder sparire cisti di 5 cm quando c’è gente bombardata di ormoni per anni che non le vede nemmeno regredire non ti fa porre domande inutili…

  13. Harlock 4 Agosto 2011

    mio figlio li usa, da ormai 5 anni, per la rinite allergica primaverile!!
    io no, solo perché non spendo niente con gli antistaminici di classe a 🙁

  14. LwFouReloaded 4 Agosto 2011

    Salve. Leggo qui una curiosa posizione intellettuale.

    Sempre lo stesso errore già in partenza:

    Si prendono mille persone malate della stessa malattia …

    non esistono due persone con la stessa malattia, sono semmai solo simili. La malattia è individuale e l’omeopatia non cerca di curare “la malattia” ma la persona, l’individuo.

    Qualcosa di meglio sarebbe prendere ventimila persone che usano l’omeopatia e altri ventimila che non la usano e confrontare i dati sulla salute, allergie ecc. Sarà difficile anche lì perché chi usa l’omeopatia spesso si nutre diversamente, si vaccina meno ecc.

    Sono sempre le stesse obiezioni che leggo riguardo qualunque affermazione tendenziosa e che hanno un unico fine: impedire e contestare qualunque MISURA DELL’EFFICACIA.

    Non si può dire allegramente che per misurare l’efficacia dell’omeopatia bisogna “prendere ventimila persone che usano l’omeopatia e altri ventimila che non la usano”. Come conferma lo stesso autore della frase, è una misura priva di senso poiché inficiata da decine di fattori.

    È molto semplice: si prende un campione di pazienti. Si dice campione rappresentativo e si determina prima di sperimentare un protocollo di cura. Questo serve appunto per evitare che i pazienti siano completamente mescolati secondo i fattori più ovvi: regime alimentare, età, sesso, peso, uso regolare di sostanze omeopatiche ecc.

    Poi si mette la sostanza in un boccione (diciamo “A”) ed un placebo in un altro boccione (diciamo “B”), un medico prepara le fiale “A” e “B” (senza sapere qual’è il placebo e qual’è la sostanza), metà dei pazienti prendono la sostanza “A” secondo il protocollo stabilito (incluso coccolare i pazienti se previsto), e l’altra metà con la sostanza “B” sempre secondo protocollo. Anche i medici in corsia non sanno qual’è il placebo e qual’è la sostanza che dovrebbe funzionare, quindi non influiscono neanche psicologicamente sul risultato.

    Se c’è una qualche differenza (positiva) tra quelli trattati con il placebo e quelli trattati con la sostanza, il trial ha avuto esito positivo ed è estremamente probabile che il farmaco sia efficace.

    In caso contrario (e questo è il punto) la sostanza è INDISTINGUIBILE DAL PLACEBO.

    Ora, siccome il placebo dell’omeopatia è l’acqua, e siccome tutti i rimedi omeopatici sono risultati INDISTINGUIBILI DALL’ACQUA, perché dovrei comprare una boccetta d’acqua che contiene memoria e che costa mille euro al litro rispetto ad una boccetta d’acqua che non la contiene e che non mi costa nulla?

    Si è detto: ma conta il medico omeopatico! Ok, ma allora perché neanche i test nei quali sono stati gli stessi medici omeopatici a condurre i trial medici hanno dato risultati distinguibili tra l’omeopatia e l’acqua?

    Poi se uno ci vuole credere ok, ma che non si spacci la cosa come una posizione vagamente razionale.

  15. Alberto 4 Agosto 2011

    Ah, l’infinita lotta fra ragione e sentimento!

  16. Ladoratrice 5 Agosto 2011

    Ma gli animali subiscono l’effetto placebo in quale modo? E i bambini di pochi mesi? Già ci credono?

  17. Marcoz 5 Agosto 2011

    @Ladoratrice

    “Ma gli animali subiscono l’effetto placebo in quale modo? E i bambini di pochi mesi? Già ci credono?”

    Questo non lo sapevo.
    Posso avere qualche riferimento a studi che documentano il fenomeno? Grazie.

  18. ste 5 Agosto 2011

    Topi sani esposti a broncodilatatori sviluppano asma (articolo nella rubrica scientifica anni fa in un giornale) e purtroppo esperienza vissuta sulla propria pelle ed è quindi inutile dirmi che non può essere cosi. E guarire da una asma iatrogeno non è così facile.

    E come ho cercato di spiegare tempo fa qui: le diluizioni omeopatiche non hanno un effetto farmacologico.

    Sono sempre le stesse obiezioni che leggo riguardo qualunque affermazione tendenziosa e che hanno un unico fine: impedire e contestare qualunque MISURA DELL’EFFICACIA.

    Non contesto “qualunque” misura, se misura il misurabile, quantificabile va bene. Guarigione, malattia, salute e il rapporto tra cura e questi non sono così facili da misurare. Conosco bene il metodo degli studi scientifici e ritengo che i risultati (nel campo della medicina) vanno prese con le pinze.

    Poi se uno ci vuole credere ok, ma che non si spacci la cosa come una posizione vagamente razionale.

    E’ razionale credere nelle proprie esperienze o è più razionale credere in un modello o in una teoria? L’uomo e il mondo non sono meccanismi.

  19. Ladoratrice 5 Agosto 2011

    Al momento non ho nulla, sono in autobus… Solo esperienze dirette, purtoppo. E lo stesso Ste nella stalla immagino non abbia curato la mastite a una donna… Ma mi chiedevo: se io che sono grande posso essere suggestionata, influenzata, intrisa di credenze e guarisco perchè sono convinta di guarire, cosa agisce sui bambini di pochi mesi? E sugli animali? Perchè l’omeopatia viene usata anche su di loro, che non credo abbiano conoscenze o preferenze. Allora perchè guariscono? A volte mi viene da pensare al dottor Semmelweiss, che aveva la soluzione ma non gli dava retta nessuno. Ci ha pensato il tempo….

  20. Ladoratrice 5 Agosto 2011

    Oh! Hai commentato mentre scrivevo… Pure nel commento al vecchio post rammentano Semmelweiss!! 🙂

  21. Marcoz 5 Agosto 2011

    @Ladoratrice

    cosa agisce sui bambini di pochi mesi? E sugli animali?

    Non ne ho idea.
    Tuttavia, mi preme fare una considerazione, che proviene dalle mie rudimentali nozioni di epistemologia, e cioè che prima di cercare di dare una spiegazione a un fenomeno è necessario stabilire se veramente si è verificato. Qualsiasi testimonianza – fosse anche quella di un premio nobel -, su qualsiasi argomento, ha valore “zero”, senza il supporto di dati.

  22. Ladoratrice 5 Agosto 2011

    Questo mi torna. Quindi adesso considereró il caso mio. Chi lo sa se mi sono immaginata di guarire o mi ero inventata di essere malata.

  23. Marcoz 5 Agosto 2011

    @Ladoratrice

    Chi lo sa se mi sono immaginata di guarire o mi ero inventata di essere malata.

    Non è detto che si debba mettere in discussione la malattia o la guarigione (anche se può essere). Soltanto deve essere verificato a cosa la guarigione sia effettivamente dovuta.
    Tanto per fare un esempio, quando io prendo un’aspirina per guarire da un lieve stato influenzale e dopo due giorni sto meglio, non ho la certezza assoluta che sono guarito per quel motivo (magari sarei stato meglio comunque). Non è, quindi, l’esperienza singola che ci può ragionevolmente permettere di pensare che un rimedio sia efficace.

  24. ste 5 Agosto 2011

    @Marcoz: a proposito di supporto dati vedo che nel primo commento Renzo ha postato il link al database di Publmed pretendo che tutti i 257 risultati dicono “lack of evidence”. Beh, ho cliccato sui primi 5 o 6 risultati e ho trovato questo :

    In cases of pathogen-positive mastitis (n=91), the cure rate after 4 and 8 weeks was similar between the two treatment strategies, homeopathy and antibiotic treatment, but the difference between the homeopathic and the placebo treatment at day 56 was significant (P<0·05). The results indicate a therapeutic effect of homeopathic treatment in cases of mild and moderate clinical mastitis.

    Ps: Anche per vacche che non vanno in calore c’è uno studio.

  25. Marcoz 5 Agosto 2011

    @Ste

    Non intendo indagare il caso singolo, che mi richiederebbe indagini che non mi posso permettere (per questioni di tempo, principalmente), e infatti sono intervenuto per avere lumi e fare osservazioni di carattere generale.

    Tuttavia, ho letto l’abstrac linkato e, alla tua citazione, aggiungo la frase di chiusura:

    However, independent of treatment strategy and bacteriological status, the total cure rate was on a low level, revealing limitations in the effectiveness of both antibiotic and homeopathic treatment strategies.

    Non sono un esperto, ma mi sembra significare implicitamente che i risultati sono a rischio bias. Personalmente non porterei lo studio come prova rappresentativa per sostenere qualsiasi tipo di rimedio.

  26. Alessandro Cavalotti 5 Agosto 2011

    Ste: scusa, ma se sono stati i broncodilatatori a provocare l’asma, per quale motivo li hai presi? Comunque non se ne esce: io non sto mettendo in discussione la parola di chi, come voi, ha esperienze di guarigione con le cure omeopatiche. Il fatto è che, piaccia o non piaccia, senza studi scientifici rigorosi e ripetibili che associno senza ombra di dubbio la guarigione all’assunzione la vostra parola vale ben poco, perché si può dire tutto e il contrario di tutto: posso dire che mi è passato il mal di testa dopo aver sniffato la bustina del tè, o che la pastiglia per la gola mi fa passare il mal di schiena. Il giorno in cui uscirà sarò pronto a ricredermi, ma chissà perché le case omeopatiche sono restie a investire le loro entrate su studi a doppio cieco come quello di cui parla un commentatore sopra…

    Quanto a Semmelweis, non veniva creduto perché la “scienza” di allora era ferma su convenzioni considerate inviolabili come dogmi, e il fatto che la sua proposta funzionasse suscitava invidie all’interno del mondo scientifico. Ma il paragone non funziona proprio perché Semmelweis, per dimostrare le sue teorie, applicava un rigoroso metodo scientifico, metodo che ha dato il via all’epidemiologia come la conosciamo oggi. L’omeopatia invece è fondata sulle convinzioni di un signore di due secoli fa, epoca in cui non si andava molto oltre i purganti e i salassi. Nel frattempo la ricerca scientifica ha prodotto risultati incredibili che hanno permesso di spiegare molti fenomeni prima insondabili, gli antibiotici, la scoperta del DNA eccetera, mentre l’omeopatia è ancora ferma a quelle convinzioni. Chissà, un giorno magari si scoprirà che il numero di Avogadro è stato inventato di sana pianta e che la “memoria dell’acqua” o quel che è esiste davvero, ma oggi come oggi l’omeopatia è una barca piena di buchi per stare a galla.

  27. ste 5 Agosto 2011

    Sono sparite tante cure uscite 200 anni fa, come ti spieghi il fatto che l’omeopatia non è sparita subito dopo i grandi passi dalla scienza?

    Che i studi non sono per niente perfetti lo dicevo già subito; che il modello a doppio cieco non è applicabile ai metodi rigorosi omeopatici (per il semplice fatto che non trovi neanche un numero sufficiente di persone paragonabile di sintomi e cura) è stato ripetuto fino alla nausea.

    Per l’asma: bronchite cronica da fumo 15 anni fa, sono andato per prova da uno specialista > diagnosi “bronchite asmatica”, tre mesi una volta (invece di tre al di come aveva prescritto) un tiro a uno di questi dispensatori di polvere > attacchi d’asma (e non li conoscevo prima). A quel punto nasceva la dipendenza dal dilatatore di notte, in caso di influenza. Massima dosi 12x giorno poi si passa al cortisone. Sono guarito dopo forse due-tre anni da quella “cura”.

  28. cicredofacilmente 5 Agosto 2011

    …è appena uscito un nuovo rimedio omeopatico cura efficacemente l’aids, è a base di succo di scimmia infetta e da gatto (notoriamente immune dall’aids felina), in una diluizione di 100C, purtroppo però, sappiamo che non esiste la malattia ma solo il malato, cura solo i malati poco pelosi e con tendenza alla claustrofobia e/o soffre di vertigini… si sta lavorando per gli altri ( è arcinoto che non esiste alcun virus e che ogni malato lo è per una causa d’ aids diversa)…
    …accanirsi contro una povera multinazionale che lavora assiduamente per il bene delle persone è vile…

    …scusatemi, però un po’ di serietà e di onestà intellettuale non guasterebbe…

  29. LeFouReloaded 5 Agosto 2011

    Forse non mi sono spiegato. Farò un esempio semplice.

    Se piove e l’auto si ferma con il serbatoio vuoto potrei affermare che sono rimasto senza benzina a causa della pioggia, ma direi una stupidaggine. L’auto si è fermata perché non ho riempito il serbatoio.
    Questo illustra chiaramente come sia impossibile individuare le cause di un effetto narrando singoli episodi scelti appositamente.

    Stabilito questo, rimane solo da VERIFICARE LE AFFERMAZIONI.

    Qualcuno vuole sostenere che l’omeopatia “cura una malattia”? Perfetto. Quella è l’affermazione, e quella va verificata. Niente supercazzole: va verificata solo quella.

    Cosa significa che la CURA? Che è meglio che niente. E cosa significa “niente”? Significa che uno beve acqua di rubinetto. E cosa significa “meglio” di niente? Che sono più i pazienti che hanno avuto benefici con la cura omeopatica rispetto a quelli che hanno avuto benefici bevendo acqua.

    Questa affermazione è vera? NO. Fine del ragionamento.

  30. ste 5 Agosto 2011

    Ma quante volte bisogna spiegare che non si trova mai un sufficiente numero di pazienti paragonabili davvero per quei bei test da tavolino e che non curi la malattia ma la persona. Se leggi lo studio sulle vacche forse questo ti va bene.

    Poi si pone anche un problema etico non da poco in questi studi: dare il placebo a malati che hanno bisogno di cure è lecito?

  31. cicredofacilmente 5 Agosto 2011

    …non si trova un numero sufficiente di pazienti similmente malati, però per ognuno senza fare degli esami clinici approfonditi, si trova la soluzione omeopatica…non vi suona nulla strano?…è così semplice?…dovremmo eliminare la medicina tradizionale (che poi nemmeno mi è simpatica, almeno nell’ applicazione usuale)…
    …per la legislazione avete ancora la fortuna (giustamente) che tali prodotti non vengano considerati medicamenti, altrimenti non supererebbero alcun test elementare…qua sfioriamo la magia nera, il malocchio o il voodoo…un globulino di nulla ti fa guarire dall’ epatite…

  32. ste 5 Agosto 2011

    La materia per sé non esiste (Planck) e il nulla materiale a volte non è nulla. Le dodici vacche si sono trovate, cosa ne pensi? Che la Boiron ha finanziato lo studio?

  33. Arb 5 Agosto 2011

    Una curiosità.
    Si dice che i rimedi devono essere personalizzati, perchè non esiste la malattia ma solo il malato. Ok. Ma allora le vacche di quella ricerca hanno ricevuto ciascuna una cura personalizzata e diversa, oppure gli si è data a tutte e 12 lo stesso rimedio (quindi curando appunto la malattia e non “la vacca malata”, e invalidando così il principio che gli omeopatici rivendicano invece con tanta insistenza) ?

    Altro dubbio. Non esiste la malattia, e ciascuno di noi ha una “malattia diversa” ? Bel concetto filosofico. Però, se provi a berti con qualche amico dell’acqua di fogna piena di vibrio cholerae, poi vediamo se il tuo colera è “diverso” da quello di un altro, e richiede una terapia diversa. Sarebbe – in astratto – un esperimento interessante anche provare a far bere a dei volontari che sostengono l’omeopatia gli stessi vibrioni del colera, per poi far assumere ad un gruppo una “cattiva terapia allopatica” a base di Doxiciclina, e personalizzare invece ad un secondo gruppo una terapia omeopatica, ad un terzo gruppo un’altra terapia omeopatica, ad un quarto gruppo un’ulteriore terapia omeopatica secondo i criteri di “personalizzazione con cui curiamo il malato e non la malattia”. Poi, dopo qualche giorno, vediamo come vanno loro le cose, sia da un punto di vista clinico che microbiologico.

  34. LwFouReloaded 5 Agosto 2011

    Quindi qualunque studio su migliaia di pazienti non va bene, ma uno su dodici vacche sì?
    Ok, è ideologia. Inutile insistere.

  35. ste 6 Agosto 2011

    @Arb: non hai letto l’abstract, sei hanno avuto un complesso omeopatico Calcarea phosphorica 30c, Aletris farinosa 30c, Pulsatilla 30c, Aurum muriaticum natronatum 30c, Sepia 30c and Phosphorus 30c in equal proportion, 15 pills twice daily) sei niente. Gli animali sono molto meno individualizzati dei umani.

    Per l’esperimento: L’idea di infliggere malattie artificialmente per trovare dei “meccanismi” per guarirle nasce dalla concezione materialistica del mondo. Chi fa uso dell’omeopatia e di altri sistemi più olistici invece ha spesso una visione del mondo (e della malattia che incontri nel tuo cammino) spirituale.

    @LwFouReloaded: Guarda, ai tempi quando Lancet pubblico il famoso metastudio mi sono guardato un po’ questi “studi con migliai di pazienti” e lo dico per l’ultima volta che 90% di questi non modellano minimamente la realtà per i soliti motivi straspiegati. Il problema di fondo d molti è che non possono accettare che funziona perché non si spiega con i metodi della scienza. Ma nel mondo ci sono tante cose che esistono e che non si spiegano con quel metodo che NON è universale ma specifico ed è un metodo favoloso che ci ha dato dei risultati fantastici, ma non è adatto a TUTTO. Posso essere d’accordo sul ideologia, da entrambe le parti però.

  36. Ladoratrice 6 Agosto 2011

    L’animale non ha una realtà umana. Ma forse uno che va apposta a bere da una fogna per vedere se l’omeopatia lo guarisce dai vibrioni, non ce l’ha nemmeno lui 😀 . Personalmente trovo sbagliati anche i test che stabiliscono le reazioni nei topi a determinate cause i cui risultati vengono poi traslati sull’uomo. Forse può funzionare a livello fisiologico, per i tessuti, però la realtà interiore di un uomo non sarà mai quella di un topo. Non si è mai visto un animale comporre una sinfonia o dipingere un Guernica, anche se ovviamente legando un pennello alla coda di un asinello si possono ottenere gradevoli risultati. La malattia può essere la stessa, ma la reazione dipende da tante cose. Io non “credo” all’omeopatia, ma nella cura e uso l’omeopatia perché mi ha sempre funzionato, per cui non vedo dove stia l’ideologia. Mi pare più dura e ideologica una posizione astratta, una presa di posizione senza aver mai provato veramente un rimedio. L’omeopatia non è un prodotto da banco come il paracetamolo, quando mi è capitato di andare dal mio farmacista e mi ha dato qualcosa di omeopatico “generico” il più delle volte non mi ha funzionato.

  37. luigi 6 Agosto 2011

    A parte che di solito gli studi a doppio cieco si fanno (perlomeno nel caso di malattie gravi) non tra una medicina-da-testare ed un placebo ma tra una medicina-da-testare ed una medicina-di-provata-efficacia (cioè che a sua volta si era dimostrata al tempo della sua sperimentazione pari o migliore di un’altra medicina, e così all’indietro nel tempo fino ad arrivare al tempo in cui la prima medicina è stata testata su quella particolare malattia, e ALLORA è stato usato un placebo perchè all’epoca non c’era altro con cui confrontarlo),

    a parte questo dicevo: stiamo parlando di un campione di dodici vacche di cui SEI hanno ricevuto la cura in questione. È un campione RIDICOLO. La probabilità che con un campione così ci siano dei falsi positivi è altissima, per campioni così piccoli vanno usati degli strumenti statistici appositi la cui significanza è bassissima.

    A chi mi dice che non è possibile trovare un campione sufficientemente numeroso perchè la malattia è individuale rispondo: ci sono milioni di persone che usano la medicina omeopatica e non è possibile trovare un campione di persone che abbiano malattie sufficientemente simili da essere paragonabili? E allora perchè le curate con gli stessi principi attivi???

    Giusto per chiarire: sono laureato in matematica e di statistica ne capisco qualcosa…i vostri discorsi non hanno senso, sono autocontraddittori: pretendete di avere qualcosa che funziona come cura ma riempite l’aria di fumo per sottrarre le vostre cure alla prova.

    Serve una cura individualizzata? Va bene: individualizziamo. Serve tantissima attenzione per il paziente? Va bene: diamogli tutto l’ascolto di cui ha bisogno. Serve studiare tutta la sua vita? Va bene, facciamolo. Scegliete voi il campione, scegliete voi le condizioni, scegliete voi tutto quello che volete, e POI si fa la cura e si confrontano i risultati…ma io questo non l’ho mai visto.

  38. Arb 6 Agosto 2011

    1. Perchè le vacche (o i cani, o le scimmie), a livello di salute biologica, dovrebbero essere meno “individualizzabili” degli esseri umani ? Tu che ne sai che i loro processi fisiopatologici di salute e malattia siano “più univoci” ? Può anche essere, ma è una tua convinzione filosofica soggettiva fino a quando non la dimostri…

    Secondo me è anzi il contrario: visto che sono più vicine alla natura, sono più “individualizzate” ed in armonia di noi esseri umani, e quindi richiedono PIU’ personalizzazione delle cure per rispecchiare questa loro natura interiore a contatto con il mondo sano della natura; non meno.
    Dimostrami che mi sbaglio.

    2. Non è una questione di materialismo. Se ti riempi di vibrioni del colera, o di spore di tetano, hai un’elevata probabilità di morire, punto e basta. Qui la realtà spirituale non c’entra proprio niente, è la cosa più banalmente materiale del mondo, il fatto che tu abbia una visione spirituale non c’entra assolutamente nulla con le metodologie di ricerca sperimentali in medicina, in fisica, in chimica o in astronomia. Non è che se io sono spirituale posso fare a meno di un cannocchiale per cercare le stelle, o di un microscopio per individuare delle spore: il metodo di ricerca che si deve usare per fare scoperte scientifiche, in qualunque settore, non cambia di una virgola in base alla mia minore o maggiore “spiritualità”. Anche se soggettivamente credo il contrario.

    3. Ladoratrice: cosa c’entra la differenza della “realtà interiore” di un topo o di un uomo ? Non stiamo parlando di ricerca sulla spiritualità dei topi, ma di ricerca biologioca; ad esempio, su cosa succede al loro organismo quando si riempiono di spore di tetano. Quello che succede a livello biologico ad un organismo di topo od uno umano davanti al tetano è identico, la “realtà interiore diversa” qui c’entra ovviamente come i cavoli a merenda. Ti assicuro che puoi avere la più ricca vita interiore del pianeta, ed essere un artista e filosofo geniale, ma se ti pigli il tetano muori nella stessa – assolutamente e totalmente identica – maniera del topo più stupido del mondo. Non confondiamo i livelli per favore. La filosofia è una cosa, la biologia un’altra.

    Ma appunto, mi rendo conto che qui da una parte si dice: “dimostriamo con solidità i dati empirici, analizziamoli bene e con trasparenza, e ragioniamoci apertamente su”; dall’altra si dice: “sono convinto che è così per motivi spiritual-filosofici, ed un paio di aneddoti mi bastano per essere soddisfatto”. Sono piani che non possono incontrarsi mai.

  39. LeFouReloaded 6 Agosto 2011

    I protocolli scritti da omeopati che utilizzano sostanze omeopate sono risultati indistinguibili dalla somministrazione di acqua fresca. Punto e basta.

    La storia delle dodici mucche che valgono più dei test fatti su migliaia di persone, poi, è esilarante. Dà proprio la misura dell’ideologia applicata a ciò in cui si crede. Sono curioso di conoscere il dialogo tra l’omeopata e le mucche che ha permesso di individuare la cura personalizzata per ognuna di loro.

  40. ste 6 Agosto 2011

    @Arb: Sei mucche trattate sei guarite in un mese altri sei non trattate e rimaste senza ciclo per me come contadino basterebbe per continuare a usarla. Poi sappiamo tutti che non c’è cura che funziona a 100% e personalmente trovo più interessante l’altro studio in veterinaria che conclude che gli antibiotici e omeopatia hanno gli stessi – magri – risultati: E pure abbiamo una fede fortissimo nell’effetto degli antibiotici.

    Se mi chiedi di dimostrare che gli animali di una specie sono meno individualizzati di noi puoi anche chiedermi di dimostrare l’esistenza del sole. Lo vedo con i miei occhi e credo anche altri. Che sono più in sintonia e si ammalano meno è vero, ma qui interessano gli animali domestici i quali non possono vivere più così in sintonia con la natura.

    Ho cominciato solo a citare studi in risposta al primo commentatore che sosteneva che tutti dicono “lack of evidence” e invece non è così. E sì, conosco anche il metastudio di Lancet del 2005.

    A meta-analysis of all three trials strengthened the evidence that homoeopathy does more than placebo (p=0·0004). Is the reproducibility of evidence in favour of homoeopathy proof of its activity or proof of the clinical trial’s capacity to produce false-positive results?

    The results of our meta-analysis are not compatible with the hypothesis that the clinical effects of homoeopathy are completely due to placebo. However, we found insufficient evidence from these studies that homoeopathy is clearly efficacious for any single clinical condition. Further research on homoeopathy is warranted provided it is rigorous and systematic.

    Al di là di studi controstudi metastudi: nella realtà quotidiana questo metodo è un opportunità (anche se fosse solo placebo ma evidentemente con un potenziale di fede fortissimo) perché in molti casi (bambini, donne in gravidanza, malattie croniche ecc) non ci sono alternative non dannose allopatiche e questo non lo dico io ma il governo svizzero. Nessuno pretende qui di usare o raccomandare solo l’omeopatia, va valutato in libertà il metodo che uno vuole seguire nel suo caso specifico.

    E qualcuno spiega gentilmente come mai dagli anni 80 in là si è diffusa a macchia d’olio con pazienti soddisfatti se la medicina allopatica è così buona e avanzata? Legge del mercato libero?

    Può interessare in questo contesto la situazione in India, se parliamo di spiritualità e medicina: omeopatia come medicina di stato insieme a ayurveda e convenzionale.

    Il problema di fondo è questo: deve lo stato sostenere/sovvenzionare questi metodi o no e in base di quali criteri? In Svizzera dove un 10% fanno uso dell’omeopatia il governo l’ha esclusa nel 2005 e dopo una votazione in favore alle medicine alternative nel 2009 adesso sono finanziate dal sistema sanitario fino il 2017, sarà interessante seguire lo sviluppo.

  41. LeFouReloaded 6 Agosto 2011

    Come mai l’omeopatia si è diffusa a macchia d’olio? Perché la gente ci crede. Non perché funziona.

    Ed aggrapparsi al fatto che un Parlamento (della Svizzera, poi, che potrebbe superare l’inverno bruciando banconote) abbia finanziato le “cure omeopatiche” è ridicolo.

    La questione è sempre la stessa: non c’è modo di distinguere una sostanza omeopatica dall’acqua di rubinetto. Fine.

  42. LeFouReloaded 6 Agosto 2011

    (scusate il grassetto, c’era un tag non chiuso di ste).

  43. ste 7 Agosto 2011

    Con questo ci devi vivere come anche col fatto che moltissime persone non sottosviluppate di cervello continueranno a usarla con buoni risultati.

    Poi non mi devo aggrappare a un parlamento – non hai letto il link (in italiano): era il popolo sovrano che ha voluto mettere nella costituzione elvetica un adeguato sostegno alla medicina alternativa.

    E perché? Delusa dalla medicina ufficiale iperspecializzata che non da risposta adeguata a molti problemi di salute?

  44. cicredofacilmente 7 Agosto 2011

    …il governo svizzero aveva deciso di eliminare le cure alternative (omeopatia compresa) dalle cure di base coperte da assicurazione obbligatoria, a causa degli eccessivi costi (quando si taglia si taglia il superfluo e/o l’ inutile), però qualcuno si è opposto, e, come succede spesso da noi, ha raccolto le 108 000 firme necessarie per decidere la questione con un iniziativa popolare…il popolo ha deciso diversamente…purtroppo, così nella mia bolletta mensile di 850 frch (700euro) per l’ assicurazione malattia di base, pago anche ad altri medicinali e cure che non hanno alcuna efficacia, ma che costano ugualmente…così qui da noi uno va dal guru di turno a farsi spennacchiare (e a spennarci..) poi quando si accorge che la meningite non passa, si fa ricoverare …e via altre spese (queste ultime giustificate)…io opterei, almeno qui da noi, per una scelta : o ti curi con la medicina tradizionale oppure con la medicina alternativa…libera scelta…perché di due l’ una , o funziona, l’ omeopatia, o non funziona…

  45. cicredofacilmente 7 Agosto 2011

    …@ ste sono pienamente daccordo con te sul fatto che oggi si curano i malati senza nemmeno ascoltarli, imbottendoli con antibiotici, cortisonici, ormoni e chi più ne ha più ne metta, con conseguenze molte volte peggiori della malattia stessa…
    …è ovvio che il discorso non sta qui, siamo tutti daccordo, bisogna occuparsi dei malati ed ascoltarli (il globulino non serve), ridurre i farmaci al minimo e solo se strettamente necessario…
    …però il discorso sull’ efficacia dei rimedi deve essere più serio, altrimenti diventa un discorso simile alla fede religiosa (dio c’è perché lo sento)e sfociamo nel ridicolo…

  46. ste 7 Agosto 2011

    Se stai in Svizzera sai come è difficile vincere una iniziativa popolare, 67% di sì + tutti i 26 cantoni d’accordo è una maggioranza solida. Per parte mia potrei dire lo stesso: ma perché dopvrei contribuire a pagare macchinoni di analisi sempre più costosi e più sofisticati che fanno vedere lo spin dei atomi delle cellule nel fegato e una volta acquistati si devono anche ammortizzare… non mi sembra proprio che i costi veramente insopportabili della assicurazione medica derivano dai colloqui di un tre quarto d’ora con un dottore omeopatico + tre globuli.

    Il nodo è che non è facile “misurare obiettivamente” qualcosa come guarigione con il metodo scientifico. Questo metodo viene purtroppo usata a volte nel modo a uno con un martello tutto sembra un chiodo.

  47. cicredofacilmente 7 Agosto 2011

    … il punto però è un altro, dobbiamo pur accertare se un metodo è efficace, e deve essere oggettivo, il metodo scientifico è un modo chiaro per stabilire al meglio ciò, sistemi migliori non ce ne sono…

    …lo ripeto, io sono a favore del ragionamento, dell’ indagine, della verifica, della ricerca, della scoperta…ma per affermare bisogna verificare, analizzare, testare…però se mio figlio dovesse avere 41 di febbre per più giorni, sinceramente non lo porterei da un omeopata per farsi dare 2 globulini di sulfur…e tu ?

  48. Molly 7 Agosto 2011

    Lavoro nella sanità da qualche anno ma da molto più tempo ho a che fare con le cure “alternative” praticando Reiki, Shiatzu, Massaggio Thai ed ho una buona conoscenza della Medicina Tradizionale Cinese e quindi dell’agopuntura.
    E’ stato proprio perchè l’omeopatia, quando ero poco più che adolescente, mi ha fatto sparire, prendendo per sole due volte misteriose sferette bianche da far sciogliere sotto la lingua, le forti emicranie spastiche a cui ero soggetta. Prima di allora ho provato tutto ciò che i medici mi davano, compresi farmaci sperimentali, senza nessun risultato. “Ma come?” mi son detta…così ho cercato di capire…
    Forse per me è stato più facile perchè fin da bimba mi capita di avere altre esperienze, “misteriose”…inconcepibili per chi ha i sensi chiusi, focalizzati solo sulla materia, esperienze definite paranormali.
    L’acqua ha memoria e la bellezza delle riceche di Emoto lo confermano con la grazia della semplicità…
    Gli umani non sono solo sangue, carne, ossa…e le terapie “energetiche” ben lo dimostrano ma c’è chi ci arriva e chi no.
    Partendo dal presupposto che nessun malato, se non ha voglia di guarire (per cause che possono andare anche al di là della comprensione normale, perchè la morte e la malattia hanno anche origini karmiche) mai guarirà anche se sottoposto alla cura più perfetta mi vien da dire che, per me, la scienza è solo che un dito dietro al quale ci si nasconde, soprattutto generalizzando in test l’infinito mistero della vita e della sua cura…
    Rispettare il libero arbritrio di ogni umano è, per me, un valore importante per cui, se i signori qui sopra, non credono molto meglio per loro che si affidino alle cure farmacologiche….così come è importante per loro capire che non c’è nulla di male nel lasciare che altri “inscientifici folli” credano in altro… Magari non guariremo ma quanto meno…quanto meno saremo preservati dagli onnipresenti effetti collaterali presenti in ogni farmaco benedetto dal loro credo..
    Un sorriso

  49. cicredofacilmente 7 Agosto 2011

    …@ molly fai finta di non capire?…nessuno mitizza l’insensato uso di sostanze chimiche…ma tu sembri lo stregone del villaggio…
    …le persone ragionevoli sono perfettamente in grado di capire che non si può riempirsi di sostanze chimiche per guarire da “tutto” …se sono malato, devo capire che cosa ho e che cosa me lo causa, per questo ci vuole un’ accurata indagine dopodiché prenderò dei provvedimenti adeguati…
    …per favore non cominciamo con le fantasie di emoto (gran truffatore)…che poi non ho capito perché mai la musica metal dovrebbe essere rappresentata in modo negativo nel campione congelato, ma quella classica positiva, armoniosa, l’ acqua non dovrebbe avere pregiudizi…

    …forse ci siamo, qui si nota una certa “fede” di stampo trascendentale che si scontra con quell’ odiosa curiosità razionale di voler sempre capire tutto…

  50. LeFouReloaded 7 Agosto 2011

    Siccome non hanno modo di distinguere una “sostanza omeopatica” dall’acqua, parlano di altro.

    E non rispondono. Cioè: confermano di non poter smentire l’affermazione.

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