Veramente il contadino è anche un po’ triste ora che la connessione alla rete è stato ristabilita (sostituito l’antenna che era piena d’acqua) – era bello questa libertà e prima che uno pensa ci si disabitua di aprire il portatile sempre in standby per controllare lo stato di Fukushima, il forum di ubuntu, i blog e le mail. Invece tutte le sere andava a trovare l’amico vicino di casa e in quindici minuti faceva tutto: scaricava i feed e quel che sembra necessario davvero.
Quando avrò finito suo sviluppo spirituale si staccherà dalla rete. Purtroppo c’è ancora molto strada da fare.
Impara da Eckard Tolle e sta’ attaccatto alla rete 🙂
Il problema è solo il controllo del suo uso in quantità non nocive e ponderate – come con tutte le droghe stimolanti; adesso mi faccio un caffè poi vado nell’orto a cogliere fagiolini.
caro Ste,
nella mia opinione, tu non corri il pericolo di usare la rete in quantità nocive, troppe cose pratiche da fare .
Quel pericolo lo corre chi sta in appartamento e se esce dalla porta di casa ha il pianerottolo in comune con sconosciuti, e fuori dal portone le macchine gli passano a fianco a 50 km/h . Non raccolgie i fagiolini ma li compra al super, ché vengono dal Marocco via aerea. Legge di belle cose e vede panorami naturali sul tuo blog, ti scrive.
e ti saluta: Ciao