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Mese: Maggio 2011

Alternanza alternata

La solita questione cruciale come sempre: “Butteranno la mignola?” ha trovata risposta da un bel po’: nì. In teoria questo dovrebbe essere un annata di scarica e infatti gli ulivi intorno casa, quelli nuovi dietro la capra, l’oliveto detto “di sopra” fanno schifo a vederli, spelacchiati allungati e qualche fiore per sbaglio sulle punte. Invece le piante che l’anno scorso hanno fatto poco, specialmente il cultivar mignolo e l’oliveto “di sotto”, sono strapiene di fioritura. In altri posti più bassi pure quest’anno viene fuori la rogna adesso esattamente come un anno fa, la neve di dicembre ha danneggiato il tessuto.


Certe piante che sono state danneggiate l’anno scorso hanno ottenuto una potatura drastica, due pure pari terra. Avere una alternanza diversa tra i vari appezzamenti non è male. Nei dintorni aumenta ancora l’abbandono dell’olivo, una tristezza da vedere.

Visto che ci siamo: Vigna: Bella bella, è nata tant’uva, ha avuto una decina di carri di letame stagionata. Unico neo: molte vite hanno fatto questo lavoro (poi sono seccate):

Con questa stagione che fa almeno non c’è paura che si ammala di peronospera come l’anno scorso.

Orto: Le cipolle statine sono tutti maschi, forse perché mancava l’acqua, gli agli l’ha messo sotto il susino dove batte mai il sole, carciofi pochi ma c’è chi aveva meno ancora, tutto è i ritardo e adesso aspetta una acquata. Si innaffia regolarmente carote e insalate e alle cipolle avrebbe fatto bene ugualmente, ma c’è un limite a tutto, non si annaffiano cipolle…


Frutti: peri insomma (sono tant’anni che non producono quasi niente), i meli non hanno fioriti, peschi piene di bolla ma adesso si riprendono e promettono bene, susine stracariche (anno scorso niente). Le albicocche devono avere una maledizione: tre piante messe hanno neanche buttato e quello di due anni sta seccando, idem una pianta grossa da un vicino.

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Fukishima, aggiornamento

[Concentrazione di cesio nell'aria a Takasaki, 200 km sud-ovest]

Innanzitutto ammazzeranno tutti gli animali domestici rimasti nell’area di evacuazione di 20km.

Dopo che sono entrati nell’edificio del reattore #1 nonostante le 700mSv/h al primo piano e hanno aggiustati gli strumenti viene fuori che le barre non sono neanche coperte fino metà coma hanno sempre detto e pensato, ma non c’è acqua neanche un metro sotto dei 4 metri che misurano le barre. Ma visto che non è caldo (120°C) l’ipotesi è che le barre semplicemente non esistono più. Si sono sfusi completamente e la massa sta in fondo al contenitore del reattore (si spera) coperta del poco acqua. E non si capisce che fine fanno le 150m³ di acqua/giorno che iniettano, perdite ovunque.

Altro fonte di pensieri: il bacino con le barre esauste nelle rovina del #4, fortemente pericolante, si teme che potrebbe crollare tutto e liberare il suo contenuto che è molto di più di una carica solo di un reattore, sono le barre esauste di molti anni. La Tepco vuole costruire un sostegno di sotto, auguri.

Tutto si sta logorando, la morale degli operai deve essere vicino allo zero. Il primo ministro rinuncia al suo stipendio fino alla fine della crisi; probabilmente non lo riceve mai più.

Aggiornamento: “Ci deve essere un buco nel reattore #1” dice la TEPCO, anzi più di uno, in tutto qualche centimetro, creati dal noccioli in fusione.

E “Anche i livelli dell’acqua nei reattori 2 e 3 potrebbe essere non quelli che pensavamo”. Dunque, molto probabilmente c’è davvero quella massa detta corium in fondo ai reattori, una magma, forse isolata da una crosta, composta dalle barre di combustibile, le barre di controllo, tubi e acciaio.

Un lento e continuo peggioramento della situazione. Ma da vedere da un impressione quasi romantica adesso:

L’unico che mai emette vapore è #1 (sulla sinistra):

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Una via di mezza no?

Trova le differenze:

L’anno scorso piovettava piovvigginava pioveva pioviscolava e ci si domandò quando e come fare il fieno – alla fine vense un buco di bel tempo che bastò preciso. Quest’anno il fieno si potrebbe fare in qualsiasi momento, anzi con la tramontana che tirava fino ieri seccava quasi troppo, ora sono sei settimane che non piove, e pare che in tutto Europa non cresce l’erba. Il fieno sarà impagabile e introvabile, e non c’entra la speculazione. Qui era esattamente la metà rispetto ad anno scorso. Ora il contadino spera negli altri tagli e nella piogge abbondanti futuri.

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Il Mississippi esce


Ma parecchio parecchio. L’acqua fa sempre di più quello che vuole, e vuole espandersi, non vuole stare in tubi e canali e tra dighe, il militare l’ha fatto saltare alcuni per fare spazio all’acqua e sono state sommerse vasti terreni agricoli. Domani tocca a Memphis.

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Fukushima non da tregua

Sembrava che filtrando l’aria per abbassare la radioattività al #1 avrebbe funzionato e sarebbe stato un piccolo passo avanti per iniziare a domare almeno uno delle quattro, però stamattina hanno trovato posti (al primo piano) con 700mSv/h dentro l’edificio del reattore, con una radiazione così non si può lavorare. Non si sa esattamente da dove esce di preciso, e cercano di trovare un modo per schermare i lavoratori. Nel reattore #3 lottano contro l’aumento della temperatura, non tutto l’acqua raggiunge il reattore e cambiano intubazione adesso mentre il livello di acqua radioattiva nelle cantine aumenta come sempre.

L’altro fatto è che hanno scoperto adesso che in 18 di 19 depuratori distanti anche 60km il fango conteneva cesio in quantità anche elevatissima. E’ già stato venduto e adesso è in giro per le cantiere, in blocchi di cemento e altro. E’ ovvio che un depuratore è un concentratore, dove ha piovuto di più c’è di più.

At a sewage treatment plant in Koriyama City, 26,400 becquerels per kilogram of radioactive cesium was detected on April 30. After conducting the testing at 19 facilities, 446,000 becquarels per kilogram of radioactive cesium was detected at a facility in Fukushima City (Horikawa-machi final treatment center).

Cercano di tracciarlo, e hanno sospesa il trattmento e la vendita, ma intasa lo spazio negli impianti.

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Via col vento

Negli ultimi vent’anni il vento avrebbe aumentato di circa 5% e le tempeste ancora di più.

L’amico della Sveva che era qui a Pasqua raccontava la stessa cosa: un venticello leggere costante nuovo negli ultimi anni. Il vento secca e porta pensieri in giro per il mondo.

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Non c’è fine

Si potrebbe fare tranquillamente un post al giorno su Fukushima, a volte il contadino ci è andato vicino. Occhi puntati alla temperatura del reattore 3 (quello a combustibile misto col plutonio MOX). La righa blu è il limite massimo per il quale è progettato il manto del reattore, 280°C. Cause ignote, flusso di acqua aumentato da 7t/h a 9t/h, speriamo bene.

aggiornamento: per ora sembra scongiurato il pericolo, temperatura abbassata di 50°.

Il segnale positivo viene dal canticchio degli uccellini che si sentono sulla webcam live adesso (21:30), alba con nebbia e dalla decisione del governo giapponese di far chiudere cinque reattori ad alto rischio sismico.

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Vecchio amore non tradisce

Le annate seguono le stagioni e dettano il ritmo serrato di primavera. Non è nemmeno potato l’ultimo olivo e il contadino tira fuori la BCS, mette benzina ed cherosene, controlla olio e gomme, uno strappo alla fune e questo capolavoro di macchina parte senza storie. Un piccolo giro intorno casa e tutto sembra funzionare. Le storie sono venute dopo, arrivato sul campo la lama non si vuole muovere: perso sulla strada il perno della biella. Ritorna a casa, trova un ricambio e pure un pezzo di una gomma’ che manca ad un ammortizzatore e ritorna al campo, perso un ora. Falciato due metri e una botta secca: un ferro di cantiere tra l’erba, però ha rotto niente.

Tre ore dopo il primo taglio del fieno è in terra, poco e molto fine in quanto non piove da sei settimane.

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Plutonio per il Ganges

Una storia incredibile, e incredibile come erano dei bimbi scemi quelli nel CIA e nei governi tempo fa, nel ’65.

Hanno perso un generatore alimentato da un chilo di plutonio-238 in cima al Nanda Devi, 7816m, dove nasce il fiume sacro. Doveva spiare il programma nucleare della Cina, non c’erano satelliti ancora, hanno assunto scalatori che dovevano portare l’aggeggio sulla montagna (emanava un bel calorino e tutto volevano portarlo). Il tempo si guastava quando erano quasi sul posto e per non dover riportarlo su un altra volta – pesava 60 kg – lo lasciarono in una crepa. Solo che dopo c’era una frana e non la trovarono più.

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Guerra a Fukushima

Il simpatico nonno è Michio Ishikawa dal Japan Nuclear Technology Institute, noto fautore della tecnologia irresponsabile che parla quasi troppo apertamente in una discussione alla TV nipponica. Secondo lui questa sarebbe una guerra, la Tepco starebbe perdendo tempo “a giocare” con le 70mila tonnellate d’acqua radioattiva nelle turbine, la linea di comando non sarebbe chiaro e altro che 30%, 55% ecc dei noccioli sfusi: sarebbero tutti fusi completamente – una massa di 2000°-2300°C in fondo al reattore circondata da una crosta con crepe dove tocca acqua, potenza calorica di decadimento 2000kW. I gas volatili sarebbe quasi usciti tutti adesso, ma nel acqua nel reattore sarebbe una miscela concentratissima di uranio, plutonio, cobalto. Solo per proteggersi dalle radiazioni del cobalto ci vuole un muro di un metro e mezzo, e vogliono far circolare proprio quest’acqua per raffreddare in modo permanente.

Infatti tutto un fumare ancora, tranne il primo (non fuma dal 30.4) e da quella famosa vasca con le barre esauste danneggiate nel #4 (dal 25.4), che rappresenta uno dei rischi maggiori se prendesse fuoco (perché è all’aria aperta senza containment e uranio, plutonio & co verrebbero catapultati nell’aria) – fosse successo ieri? Fatto sta che adesso (17:00) fumicchia come si può vedere sul live stream (ex-edificio sulla destra).

Mattina del 4 maggio:

Per il resto: 250 genitori hanno portato un sacchetto con terra di una della scuole (32µSv/h – il Guardian scrive milli ma sbaglia) in parlamento in segno di protesta; stanno costruendo una piccola tenda d’ingresso per il reattore #1 per poter entrare senza liberare altra radiazione, vogliono filtrare l’aria per ridurre notevolmente la radioattività in modo che i liquidatori possono lavorarci più a lungo (aggiornamento: i primi due operai sono entrati oggi 5.4, possono lavorarci 10 minuti); il governo ha ammesso che aveva i dati del area di contaminazione probabile ma riteneva meglio non pubblicarli per evitare il panico:

Adesso che tutti sono stati contaminati questo rischio non c’ più e sono state pubblicate (qui una simulazione attuale); il fondo del mare a 15km è pieno di cesio; il fatto che si trova sempre ancora iodio significa che c’è una criticità random ancora in atto in quella massa fusa (lo iodio non viene più prodotto appena spento il reattore). In fondo adesso le notizie importanti sono quelli che mancano, quello che non dicono.

E qualcuno si ricorda lo stress test per le 146 centrale europee? Sarà fatto senza alcun stress per chi li gestisce, in modo che magari si chiude una centrale vecchia in qua e là mica una valutazione seria:

Saranno esclusi dagli stress test gli eventi umani, gli errori nella gestione del materiale radioattivo e i difetti strutturali, mentre gli eventi ammessi saranno i terremoti, le inondazioni e le variazioni di temperatura violente

Il contadino teme che ci vuole un terzo meltdown, stavolta in Europa, prima che la gente si sveglia, eccetto tedeschi (e svizzeri che vogliono uscire fino il 2050 – non sono i più veloci di temperamento).

Notizia buona in fondo: dalla loro posizione di forza i tedeschi vogliono impegnarsi per stress test forti su tutta l’EU, includendo incidenti aerei e attacchi terroristici. Ovviamente i contraenti sono Francia e Gran Bretagna e le loro lobby nucleari.

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Azionisti nemici del nucleare

Non viviamo in una economia liberale dove il mercato decide, in barba alla filosofia di Reagan e seguaci: non è mai stato così e mai sarà così, il mercato è altamente turbato dalla politica e (dis)incentivazioni, se fosse stato il mercato a comandare non sarebbe in funzione neanche una centrale nucleare nel mondo.

Nel Giappone adesso 400 azionisti TEPCO e un numero simile di altre quattro grandi compagnie energetiche chiedono di uscire dal nucleare compreso trattamento scorie. Motivazione: Il potenziale rischio economico è troppo grande per una singola compagnia e rendono gli investimenti troppo rischiosi.

PS: Forse sono qualcosa come 17 miliardi di dollari i risarcimenti da pagare dalla Tepco.

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