Di negazionisti esistono di tanti tipi e una cosa gli accomuna è l’ignoranza della cosa che negano con veemenza. Un classico esempio sono questi eventi mediatici dove molti (o anche pochissimi come ultimamente in Germania, Austria e Svizzera) prendono delle overdose massicce di preparati omeopatici – ovviamente senza alcun effetto clamoroso.
Il problema è che non fa differenza se prendi due globuli o duecento di una CH30. Nessun omeopata pretende che hanno un effetto farmacologico (che è in correlazione con il dosaggio) e che produce un effetto misurabile nel organismo. Pretendono invece che stimolano una reazione correlato alla sostanza nell’organismo, molta individuale e spesso contraria all’effetto farmacologico della sostanza non diluito e potenziato. Un effetto si avrebbe solo se i sintomi sono in correlazione con la sostanza.
Dunque: Il movimento 10:23 (il numero di Avogadro, la soglia dove sparisce l’ultima molecula nel processo di diluizione) prende belladonna. Su persone senza sintomi (“sane”) l’effetto è zero e chi avrebbe mai detto una cosa diversa. Ma interessante sarebbe di sapere se tra questi manifestanti c’erano delle persone influenzate con la febbre o con infiammazioni caldi da qualche parte o magari con ipersensibilità alla luce e se loro subivano un effetto o no. Questo sarebbe stato vero scetticismo.
Il buffo è che questo tipo di scettici viaggia sempre sotto la bandiera della scienza ma non rispetta le regole minime di una verifica o falsifica di una affermazione e non si distinguono di un qualsiasi fanatico di una religione.
Hanno la verità in tasca e vero per loro è solo il misurabile.
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