Da un anno qui le pecore di notte son chiuse nella stalla, mentre per gli ultimi trent’anni erano sempre fuori di notte, d’estate. Effetto collaterale: più letame per gli ulivi.
Ma ci tocca di leggere cose così :
«Spariamo ai lupi». La proposta choc arriva da un assessore comunale della giunta di centrodestra di Roccalbegna, un comune delle Colline dell’Albegna ai confini del Monte Amiata
Perchà© choc? Che male c’è sparare a un lupo? Mentre amazziamo non so quanti migliai di maiali polli agnelli vitelli al giorno? Se sono troppi sono troppi.
«Il lupo è un protagonista essenziale dell’ecosistema e della biodiversità – spiega Fabio Roggiolani, responsabile scientifico di Sel per la Toscana e già presidente della Commissione agricoltura della Regione Toscana -. Per bloccare gli attacchi basta poco. Mi ricordo che in regione facemmo un provvedimento per dotare gli allevatori di impianti solari che di notte illuminavano le greggi. Se c’è luce i lupi non attaccano, ma nonostante questo gli allevatori si sono rifiutati di montare gli impianti. Uccidere questi animali sarebbe come tornare ai tempi più oscuri, quando proprio in Italia i lupi erano perseguitati e stavano per estinguersi».
Fa ridere anche i lupi. Proposta da tavolino di un politico che non conosce minimamente la realtà . Nei tempi illuminati di oggi compriamo gli agnelli in Nuova Zealandia e qui alleviamo i lupi.
Il cacciatore che partecipava alla vendemmia ne aveva viste tre, il giorno prima; secondo lui hanno fatto fuori tutti i cinghialotti e caprioli (e il contadino non li rimpiange di molto: sono arrivati pochi anni fa per far danno (poco) ai ulivi e alle vite) e quando andranno a caccia e si trovano davanti al lupi non ci penseranno mica due volte, diceva.