Dicono che il pollo di allevamento industriale vive 32 giorni e per due terzi di quel periodo assume antiobiotici se no non ce la fa a arrivare alla fine del suo ciclo. Sono 39 kg di carne vivo al metro quadro ovvero circa 24 polli e solo in Germania si producono 480 milioni/anno.
5 miliardi in tutta l’EU.
Non penso sia solo una diceria…
Non vedo l’ora di trasferirmi per potermi tenere i miei pollastri a casa mia, saran più duri?, più filosi? ma sicuramente sani e più gustosi!
Dove vivo hanno trasmesso il programma di Hugh Fearnley-Whittingstall sull’allevamento dei polli. Se avete la possibilità guardatelo e provate anche a dare un’occhiata al sito collegato
@Denise: abbiamo un pollaio e faccio covare due/tre galline ogni anno, se la volpe o un rapace non stermina tutti i pulcini come quest’anno i maschi dobbiamo mangiare. Sono duri, carne scuro tranne il petto e ci vogliono 8-9 mesi finché sono pronti (dicono che quando cominciano a cantare – e duro e senza molte speranze la vita del animale maschio in agricoltura).
Vari amici in paese hanno un pollaio da carne con polli di carne. Vivono non in 24 su un metro, ma cmq stretti. Per me non vale la pena di farlo.
@Massimo: grazie del link, metto il video nel post.
Non è facile di cambiare abitudini, ma i consumenti hanno un enorme potere, scegliendo carne e uova bio o niente carne niente uova.
In effetti e’ verissimo. Acquistare lo stesso prodotto ma da un altro fornitore indebolisce il primo. Non ci avevo mai fatto caso: che pollo! 😉
P.S. nel mio Firefox 3.5.6 su XP (mi vergogno) i video debordano a destra di ca. 50px
Forse il problema sta in
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io lo dico sempre, ste, che i consumatori hanno il potere in mano e non capirò mai perchè le cose invece girano al contrario 🙁
Molto pesante questo video.
Ogni volta che vedo i documentari sull’industria alimentare penso che la cosa potrebbe essere estesa a tutto il vivente (verdura/frutta/legno/acqua) per farci riflettere su come lo trattiamo per renderlo vendibile e per farlo rendere.
Provo pena di come certa frutta o verdura arriva sulla ns tavola partendo dal campo e arrivando posata in tavola in certe buste, ma anche di certa acqua imbottigliata, senza parlare della tistezza che mi fanno certe insalate già tagliate e imbustate…
Sembra che per certa gente a fare male non siano gli ormoni e gli antibiotici con cui vengono imbottiti gli animali ma i prodotti bio.
Questo è quanto è successo in un negozio di alimentari bio in California.
Allucinante…
Se ho capito bene la polizia andava a sequestrare latte e formaggi crudi “senza licenza” ovvero prodotti e venduti senza autorizzazzione tipo ASL, pronti a sparare su eventuali batteri.
Rawesome ha fatto firmare i acquirenti di seguito una dichiarazione che sarebbero consapevole del rischio per la salute acquistando questi prodotti.
In sottofondo c’è il sospetto che iniziative come queste devono essere stroncate nel nascere in quanto minacciano l’agrobusiness. Non so se quest’elefante deve avere paura del topolino bio, per ora.
mrm: e’ facilissimo capirlo invece. Prova a parlare con 10 persone a caso: ne sentirai delle belle.
E no, agli omogeinizzati per il mio bambino non ci posso rinunciare. E che, mi devo mettere a farli io con la carne di qualita’?
E no, mi costa 20 Euro al mese in piu’.
E no, al mio gattino/cagnolino non gli posso mica dare carne bio: e chi sono, Onassis?
Ma va a … c’e’ la partita.
Etc. etc. etc.
Dunque la deficienza pubblica e’ fatta anche di deficienza di sensibilita’ oltre che intellettuale.
Inoltre c’e’ l’aspetto della distribuzione “caotica” della sensibilita’ (in chi e’ sensibile): Uguccione si rattristisce per la verdura, Mafalda ha la priorita’ del veganismo, io quella del sadismo contro i calabroni, gli afghani e gli iracheni, ste sogna un mondo tutto diverso, Harlock un orto senza roditori 😉 etc. etc. etc.
per come la vedo io, passando al biologico si possono aiutare un pelino gli animali, quindi ben venga il biologico.
però di fronte a realtà da supermercato come Fileni =Almaverde Bio (primo produttore di carne in Italia, 2 milioni di chili di carni bianche biologiche in 35 allevamenti, fonte: http://www.mark-up.it/articoli.....17,00.html) qualche dubbio sul reale benessere degli animali sorge lo stesso.
il problema sempre secondo me è l’essere consumatori anziché persone, ovvero gente che consuma quello di cui ha voglia quando ne ha voglia. finché ci potremo permettere di andare avanti con questo andazzo, cambierà realmente poco.
è quello, geppetto, che non riesco proprio più a fare, parlare con le persone a caso…quando mi tocca andare al supermercato mi spavento solo a guardarle….
Ciao contadino, è molto bello questo blog che ho trovato per caso cercando notizie su come e quando potare gli ulivi.
Vengo spesso sul tuo blog, quindi.
Stasera guarderò il video sulle “carni bianche” che avete messo, per il momento leggo.
Scusa forse non è un buon commento su questo argomento ma non ho trovato la tua mail, ciao e grazie
Stefano
Grazie a te Stefano, la mail e un form per messaggi si trovano sulla destra in cima sotto il primo testo.