Sembra che adesso c’è in atto una corsa al ribasso: ogni nazione cerca di rendere il più debole possibile la sua moneta. Vincono gli USA seguiti dalla Cina ma forse fanno saltare alla fine tutta l’economia mondiale nel tentativo di salvare casa proprio e ci basta poco perché ormai il sistema non gode mica di ottima salute. Siamo sulla stessa barca ma ogniuno rema per conto suo.
Qualche giorno fa il contadino ha letto di un idea forse non tutta sbagliata di Hayek: Se siamo per la libertà economica perché solo lo stato può emettere moneta legale? Non sarebbe più efficace un “mercato delle monete” libero, dove vince la moneta più efficace? E gli stati non potrebbero più fare questi giochini nocivi.
Aspra la critica.
Alla fine il contadino rimane però dalle idee di Gesell e altri: i soldi servono per scambiare beni, e nient’altro. In ogni acquisto che fai un 45% circa del prezzo sono costituiti di interessi.
Se dopo le tasse, le controtasse, l’inflazione, il debito pubblico, le truffe, il lavoro nero, i prodotti cinesi, gli stages italiani, il precariato, i paghero’ di chi non ti paga, le norme a cui adeguarsi per questo e quello, etc. etc. togliamo anche il 45% di interessi, nel portafoglio cosa rimane?