Premi "Invio" per passare al contenuto

Mese: Agosto 2010

Il contadino piange sempre

Fondamentalmente ha sempre uno dei due motivi a disposizione (il dito va un po’ meglio, grazie): un raccolto scarso, grandinate, siccità, invasioni di animalacci e quant’altro: si muore di fame, tutto il lavoro per nulla. O l’abbondanza: chi mangia tutta ‘sta roba, non c’è prezzo, non si trova da vendere, tutti sono al mare, un peccato che tutto va a male.

Progettare la produzione si basa sostanzialmente su due fattori: la stagione e il raccolta l’anno scorso.

Per esempio l’anno scorso nell’orto le cipolle statine erano un fallimento completo, c’erano sei o otto soli, idem le patate e anche la conserva (qui sinonimo per il passato di pomodoro) non bastò. Volete sapere l’effetto quest’anno: un quintale di cipolle statine e una marea di pomodori da conserva che avanza un quintale o più forse, meno male che oggi s’è trovato chi prende qualcosa.

Poi si nuota nelle pesche (che qui dipende più dal numero di alberi che uno pianta – che forse bisogna smettere di piantarli – e dalla stagione): si mangiano decisamente troppe, si regalano e c’è chi ci regala soldi come compenso e vasi di pesche sciroppate a gogò.

La politica ha sempre provato di regolare il prezzo tramite incentivi e altro. Ma dovrebbe agire contromano o fare nulla ma non come fa adesso col vino: se c’è troppo uva i viticoltori smettono da sé perché non c’è prezzo e ma tra pochi anni mancherà. Quindi bisognerebbe incentivare quando c’è troppo e disincentivare quando manca.

14 commenti

Pure qui si usano dei cookie... Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi