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Il vento e il grano

Tirava un maestrale in quei giorni quando portava a casa il fieno, e passava sempre a quel campo di grano, un grano antico della Fattoria biologica nuova del paese. Un grano incredibilmente alto, più di un metro e mezzo. Il grano duro sul campo del Nacci è alto forse 40cm, sembra un tavolo, tutte le spighe alte (o meglio basse) uguali. Quest’anno il pane spera di fare con quel grano lì.

Con i suoi mezzi tecnici scarsi ecco cosa ha combinato:

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(la musica c’è solo perché l’audio del vento è venuto malissimo)

10 commenti

  1. Maria ferdinanda 3 Giugno 2010

    Il vento che pettina onde nel grano, e il grano che si flette e rialza come un mare. La terra sarà pur bassa e dura da coltivare: ma la terra mi manca da morire in questo mio loculo di cemento urbano

  2. Hyblon 3 Giugno 2010

    Questo flauto è commovente come le immagini del mare di spighe che balla.

    Grazie di vero cuore per il bellissimo regalo.

  3. massimo 4 Giugno 2010

    Le spighe di grano che ondeggiano mi hanno emozionato. Io però avrei lasciato il rumore del vento. (Satie mi piace molto per carità, ma non me ce lo vedo in campagna)

  4. ste 4 Giugno 2010

    Anch’io avrei preferito lasciare il rumore del vento, ma muovendo a mano questa piccola digitale mezza rotta c’era moltissimo rumore di disturbo, dovevo registrare il vento col trepiede o macchina poggiata, ma questo ho realizzato solo di sera vedendo il risultato.

  5. barbara m. 5 Giugno 2010

    antico sì, meraviglioso TANTO (a proprosito vorrei venire a vederlo prima che lo taglino, quella sullo sfondo è la tabaccaia prima della curva o sbaglio?)
    però biologico mmmmmmmmmmmh..
    nel biologico non ci dovrebbero essere i papaveri ed altre infestanti meno decorative?

    comunque ridà un senso alla frase poetica ‘ondeggiar delle messi’ il grano di 40 cm non ondeggia, tutt’al più oscilla

  6. ste 5 Giugno 2010

    Confermo il bio, c’era l’erba medica per tanti anni prima, coltrato bene nascono poche erbacce. Poi finalmente un campo senza questo colore verde scuro sempre un po’ irregolare del azoto che spargono in febbraio. Un campo è sopra e prima della pieve, credo di farro, un altro sempre farro sotto casa nostra; questo qui è lungo l’Orlo, dall’altra parte del parchettificio.

  7. barbara m. 6 Giugno 2010

    grazie per le indicazioni (anche per possibili fornitori di farina, paglia per pacciamature e farro) 🙂 e bene a sapersi anche questa faccenda dell’erba medica che fa fuori le infestanti.
    dunque allora tutte quelle schifezze di diserbanti che spargono ovunque potrebbero essere evitate con qualche accorgimento tipo questo?

  8. ste 6 Giugno 2010

    Il grano non necessità davvero un diserba, se si coltra la terra, nasce poca roba di novembre e i papaveri non consumano niente.
    Il peggio è quando si lavora la terra col frangizolle e basta.

  9. Harlock 6 Giugno 2010

    Siamo stati ieri in rapresentanza del nostro gruppo gas dal rifornitore di farina, anche lui dice che sono poche le infestanti che riescono a crescere nel grano e oltre che una profonda lavorazine è importante anche seminare il grano molto fitto.

Commenti chiusi.

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