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L’abbandono dell’olivo

Una ragion d’essere del contadino è la cura dell’olivo, da quasi trent’anni adesso. Sembra strano ma forse è normale: lui si muove in un raggio di qualche centinai di metri, per settimane intere. Non mette piede fuori del podere. Ma se succede (andava a potare gli ulivi dell’apicoltore) sta parecchio male a dover vedere cosa succede alla campagna e all’ulivo.

Di fronte dove potava si vedeva questa:
ulivi abbandonati

Gli ulivi curati di quest’azienda sono quelli nel piano accanto la casa, gli altri (con puntini rossi): una macchia.
Poi l’inverno quest’anno era inverno davvero, con minime di meno 15° in pianura, dove gli ulivi c’erano solo in pochi determinati posti più miti. Da un parte ci sono gli ulivi abbandonati e non più potati sui cigli scomodi, e dall’altra parte ci sono uliveti moderni irrigati con tutta la nostra pseudoscienza agricola di adesso (“resistono al freddo!”) in posti dove l’ulivo semplicemente non ci può stare. Per fare il disastro completo non lavorano neanche la terra, trincano solo l’erba:
ulivi al La Scala

Altro esempio di un oliveto fuori zona bruciato dal freddo:
ulivi fuori luogo

Ma c’è di peggio ancora. Uliveti moderni in collina. Potati di autunno. Nessuna lavorazione della terra, solo trincia e diserbo (si vede bene dove sono arrivati con il diserbo, lungo la strada è rimasto una strisca verde):

ulivi bruciati dal freddo con diserbo

A occhio e croce un olivo su due in Toscana sta malissimo. Ci vuole la multa per maltrattamenti degli alberi.

6 commenti

  1. Barbara 27 Marzo 2010

    ciao Ste. questo commento andrebbe su L’abbandono degli ulivi di cui non mi si aprono i commenti ma la pagina di sottoscrizione del feed

    volevo dire che c’è anche di peggio di quello che dici tu nell’ultima foto: uliveto moderno in collina con diserbo ecc.
    c’è anche lo stesso ma in pianura con gli ulivini piantati fitti fitti (3 metri o meno) che quando cresceranno non so come faranno a maturare le olive.
    un tempo tra gli ulivi cresceva il grano da tanto erano radi, lì tra un po’ non crescono neanche gli ulivi.

  2. ste 27 Marzo 2010

    Già, manca la foto di quel uliveto qui vicino… l’ha piantato il vivaio direttamente, 4x4m, più di dieci anni fa.
    Varie tentativi disperati di riprenderlo con le potature drastiche, ma adesso ormai abbandonato. Bisognerebbe togliere una fila sì una no e una pianta sì una no nell’altra fila, ma poi saranno rade…

    [Ho spostato il commento, strano…]

  3. Federico 27 Marzo 2010

    boh: i miei 800 olivi non hanno mai visto nessuna lavorazione del terreno; le foglie e le potature sempre lasciate li e passate con il trincia, nessuna malattia da anni, nessun trattamento.
    mezza collina in Umbria.
    sarà fortuna o una gestione in chiave permaculturale?
    in natura la terra non si rivolta da sola, eppure crescono le foreste…un motivo ci sarà no?
    saluti.
    Federico

  4. ste 27 Marzo 2010

    Dipende ovviamente da zona a zona, anche sui monti pisani non lavorano la terra. Ma qui su 100-180m se non la lavori la terra l’ulivo si ferma quasi, l’ho constatato molte volte.
    Per il resto: In natura non ci sono neanche ulivi… il paragone non torna 😉

  5. Geppetto 27 Marzo 2010

    Cosa intendi di preciso per “lavorare la terra”?
    Grazie.

  6. Silvio 28 Marzo 2010

    …la seconda foto mi da un che’ di Getsemani…

Commenti chiusi.

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