Oggi vi tocca la simpatica parola italiana Default Credit Swap (CDS). Purtroppo bisognerebbe anche capire di cosa si tratta per usarla con la disinvoltura che contraddistingue il sapiente (che sa che siamo 10cm dal baratro) dalla massa:
I Credit Default Swaps (CDS) sono stati inventati da Wall Street alla fine del 1990. Consistono in strumenti finanziari destinati a coprire le perdite di banche, società, stati e obbligazionisti, quando questi ultimi vanno in default – quando cioè non riescono più ad onorare il rimborso del prestito.
In sostanza, si tratta di una forma di assicurazione…
…nel mondo si contano quasi 30 trilioni di dollari di questi strumenti finanziari, più dell’interno PIL mondiale
Ora qui sotto il contadino vi fa un bel collage di copi-incolli, così, per farsi una mezz’idea come l’uomo e la sua avidità rovinano le società (lo dice anche il Papa). Partiamo dalle cinque scenari per la Grecia, attualmente è in atto il primo che come sappiamo non funziona ma ritarderà solo il botto.
Gli accordi di Goldman Sachs e di altre società con la Grecia finiscono nel mirino della banca centrale americana. Il New York Times rivela che le stesse banche che hanno aiutato Atene a mascherare il debito stanno ora scommettendo su un suo default
C’è tuttavia una certa evidenza empirica di fondi che hanno preferito disfarsi dei credit default swaps dopo che questi hanno registrato un consistente balzo in avanti, in modo da monetizzare i guadagni.
“C’è un gruppo, probabilmente di hedge fund, che ha comprato i CDS quando scambiavano ancora a prezzi moderati, poi sono esplosi e allora li hanno venduti”, ha detto David Carruthers di Data Explorers.
Resta comunque consistente il numero dei fondi che si stanno cautelando nei confronti dell’euro, soprattutto fra quelli che hanno esposizione diretta o indiretta alla moneta unica, che scambia ai minimi di nove mesi nei confronti del dollaro.
“Alcuni dei nostri clienti equity stanno proteggendosi dall’euro al momento”
La ciliegina sulla torta troviamo scritto da “Dream Theater” su un blog in Investire Oggi:
Nel 2001 la Grecia firma con la banca USA un contratto dove vengono compresi molti swap valutari e swap sui tassi di interesse. Queste operazioni hanno consentito alla Grecia di abbassare “magicamente” il suo debito di oltre 2 miliardi di Euro, all’incirca l’ 1.6% del PIL. Questa operatività ha permesso alla Grecia di virtualmente diminuire il su ratio Debito /PIL e portarlo dal 105.3 al 103.7.
Sul piano pratico, questi swap hanno permesso alla Grecia di swappare, e in questo caso di spostare in avanti le scadenze del debito, dal 2019 al 2037. Situazione analoga è avvenuta nel 2008 […]
Quando ho visto questo grafico su Bloomberg sono rimasto sbaccalito.
Vi trovate gli swap effettuati dai vari governi tra il 2000 ed il 2008.
Credo non ci sia nemmeno bisogno di commentare.
Cosa può significare? Beh, tante cose. Fare uno swap non significa per forza falsificare, effettuare delle operazioni criminali e riportare delle perdite. Purtroppo al momento non ci sono dati disponibili su cosa possano aver significato questo swap del debito. Però non posso non negare una certa mia apprensione.Per noi poveri comuni mortali, non ci resta che sperare e pregare ogni mattina che, anche noi come i greci, non abbiamo fatto carte false per entrare nell’Unione Europea. Però con un piccolo problema: c’è il rischio che si tratti di cifre enormemente superiori di quelle taroccate da Atene.
SIA CHIARONon voglio fare terrorismo, questa è solo un dato di fatto. L’Italia ha swappato nell’area Euro come nessun altro.
Addio Euro, benvenuto la Drachmatica Lira pesetata.
EDIT: Si aggiunge anche Iceberg finanza, con il simpatico titolo “Tempo di lupi“:
12 commentiSecondo lo stesso articolo, alcuni grandi hedge fund, tra cui Paulson & Co, che gestisce 32 miliardi di dollari, hanno speculato su CDS a protezione del fallimento dello stato sovrano greco, scommessa recentemente chiusa.
Tra i particolari della vicenda che lascio alla vostra attenzione, WSJ , sembra che Goldman Sachs, Merrill Lynch e Barclays bank PLC, stessero aiutando e quindi suggerendo agli investitori di piazzare una scomessa ribassista contro euro